Camera, interrogazione FI su riorganizzazione ADM – AGIMEG

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I deputati Nevi e De Palma hanno rivolto al Ministro dell’economia e delle finanze un’interrogazione a risposta in Commissione alla Camera riguardante il processo di riorganizzazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM) in Umbria.

 “Per il processo di riorganizzazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), relativo alle unità attivate sul territorio, si è adottata una procedura di « pesatura », fondata sulla metodologia Hay che si basa su un algoritmo implementato da tre principali driver di valutazione: competenza, problem solving e finalità;

ne è derivato un nuovo assetto territoriale composto di 13 direzioni territoriali, articolate in strutture dirigenziali di livello non generale, costituite da 20 uffici antifrode, 11 uffici « Servizi generali », 11 uffici tecnici, 2 uffici « Tecnico e Servizi generali », 11 uffici laboratorio e 72 uffici locali ADM;

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per quanto riguarda l’Umbria la nuova riorganizzazione prevede un solo Ufficio ADM, in capo a dirigente di 2a fascia e di III livello, che dovrebbe provvedere alle funzioni precedentemente svolte da 3 Uffici dirigenziali ovvero un Ufficio delle Dogane di Perugia, retto da dirigente di 2a fascia (III livello) da cui dipende la Sezione operativa c/o l’Aeroporto Internazionale « San Francesco d’Assisi » di Perugia, un Ufficio delle Dogane di Terni, retto da dirigente di 2 a fascia (IV livello) e un Ufficio Monopoli dell’Umbria, retto da dirigente di 2a fascia (III livello) da cui dipende la Sezione Operativa di Terni;

la riorganizzazione, contestata dalle organizzazioni sindacali, ha declassato la presenza di ADM nell’intera regione, presenza che già deve far fronte ai propri compiti istituzionali con organici ridotti;

dal confronto con l’Abruzzo (inserito nella Direzione interregionale con il Lazio), che passa da 3 uffici dirigenziali a un solo ufficio ma di 1° livello, si rileva che questa regione ha circa il 50 per cento in più del personale in organico rispetto all’Umbria, ma movimenta un numero di numeri di pratiche/autorizzazioni in misura pressoché equivalente. Ma l’Umbria ha un trend in forte crescita: ad esempio le dichiarazioni doganali sono passate dalle circa 23.000 a oltre 32.000 nel 2023; resta poco comprensibile il nuovo assetto per l’Umbria anche rispetto ad altre istituzioni (Agenzia delle entrate, Inps, ma anche Forze di polizia) strutturate sullo stesso territorio con direzioni/comandi regionale e provinciali;

analogamente anche per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli dovrebbe essere mantenuto il presidio sui territori per garantire maggiore efficacia della risposta all’utenza su accise, giochi e dogane rispetto alle necessità economiche degli operatori umbri, che fino ad oggi hanno potuto espletare le pratiche direttamente in regione;

il declassamento di alcuni uffici doganali con il trasferimento alle direzioni territoriali di attività e funzioni, incide sulla natura di presidio della legalità che ha sempre qualificato il ruolo dei servizi doganali;

non appare adeguatamente valutata l’importanza a livello nazionale delle strutture industriali situate nelle due province: a Terni si trova infatti una delle acciaierie più importanti d’Europa, a Perugia, oltre all’aeroporto internazionale, il cui traffico è in forte sviluppo, le eccellenze del polo aeronautico, meccanotecnico, tessile, della filiera olearia e della distillazione; da quanto sopra esposto, appare evidente che la metodologia Hay utilizzata, descritta in dettaglio nella risposta all’interrogazione 5-03297 non « pesa » adeguatamente i criteri: presidio del territorio, necessità del territorio e potenzialità di sviluppo del territorio”, hanno sottolineato nelle premesse.

Gli onorevoli FI hanno quindi domandato “se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, non ritenga opportuno rivedere le decisioni assunte in materia di riorganizzazione dell’Agenzia delle dogane e monopoli in Umbria, che hanno determinato un ingiustificato depotenziamento degli uffici con conseguente grave penalizzazione per l’intero territorio regionale, rivedendo le modalità di implementazione della metodologia Hay utilizzata e assicurando alla regione quanto meno una Direzione regionale, 2 Uffici dirigenziali provinciali, 1 Ufficio antifrode e 1 laboratorio chimico a supporto dei campionamenti della dogana”. cdn/AGIMEG



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