Negli ultimi giorni ha molto fatto parlare il caso della chiusura dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, abbreviata come USAID. Questa è un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, istituita nel 1961 dal presidente John F. Kennedy, con la missione principale di fornire assistenza civile all’estero e promuovere lo sviluppo internazionale, amministrando circa il 60% degli aiuti esteri statunitensi, con un budget di oltre 50 miliardi di dollari nel 2023.
Recentemente, l’amministrazione del presidente Donald Trump ha intrapreso azioni significative riguardanti USAID, sotto la guida del DOGE, il dipartimento per l’efficienza con a capo il tecnocrate Elon Musk. Il 20 gennaio 2025, un ordine esecutivo ha quindi imposto una sospensione di 90 giorni sulla maggior parte degli aiuti esteri, sostenendo che la “burocrazia degli aiuti esteri non è allineata con gli interessi americani”. Successivamente, il segretario di Stato Marco Rubio si è dichiarato amministratore ad interim dell’agenzia, con l’intento di integrare USAID nel Dipartimento di Stato, riducendone l’autonomia e il personale. La linea del governo è chiara: tagliare gli sprechi e la corruzione che nascono da questa istituzione e da tutte quelle simili.
Ci sono infatti molteplici testimonianze dell’uso controverso che l’USAID ha fatto delle sue risorse. Si legge su The Heritage Foundation in un articolo del 2017:
“Ci sono prove credibili che durante gli anni dell’amministrazione Obama l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale sia stata utilizzata per promuovere all’estero politiche che rimangono controverse all’interno della stessa società americana e che non servono alcun chiaro interesse di sicurezza nazionale…”
L’operato in Italia
L’agenzia USAID ha un lungo trascorso anche in Italia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti fornirono un massiccio aiuto economico all’Italia attraverso il Piano Marshall (European Recovery Program), che vide la partecipazione dell’USAID in alcuni progetti successivi, mentre una collaborazione vera e propria partì anni dopo su diversi progetti di sviluppo, specialmente in Africa e nel Mediterraneo. Qui l’Italia e USAID hanno lavorato insieme in Paesi come la Libia e il Niger per programmi di stabilizzazione economica e sicurezza, specie grazie ai finanziamenti statunitensi riservati alle ONG europee.
Infine una recente contatto con l’Italia si è verificato durante la pandemia COVID, quando l’organizzazione americana ha stanziato 50 milioni di aiuti per la sanità italiana. Il sospetto dunque che ci sia stato una massiccia influenza anche su politica, società ed economia italiane inizia a farsi strada, supportato dalle accuse rivolte all’istituzione americana.
Le accuse e alcuni episodi
Per iniziare, alcuni critici sostengono che USAID gestisca i fondi in modo inefficiente, con una burocrazia eccessiva che rallenta l’erogazione degli aiuti e porta a sprechi di risorse. Ad esempio, è stato evidenziato che una parte significativa degli aiuti destinati all’Afghanistan è ritornata ai paesi donatori attraverso l’assegnazione di contratti a costi gonfiati, ai tempi della ricostruzione del paese appaltata ad aziende americane come la Halliburton.
Altre accuse indicano che i fondi di USAID siano stati utilizzati per sostenere cause radicali o siano finiti nelle mani di organizzazioni con legami discutibili. Ad esempio, recentemente nel 2024, durante i conflitti a Gaza e in Cisgiordania, è emerso che l’aumento del sostegno finanziario degli Stati Uniti ha finito per avvantaggiare organizzazioni con legami terroristici, danneggiando la reputazione di USAID a causa di una diminuzione della trasparenza e di priorità di finanziamento non allineate.
Se dovessimo cercare invece degli esempi relativi alla politica e a strani collegamenti potremmo recuperare e parlare dei documenti ottenuti da Judicial Watch che rivelano come USAID abbia finanziato organizzazioni legate a George Soros in Albania, sostenendo indirettamente il governo socialista di Edi Rama. Secondo Judicial Watch, questi fondi, invece di promuovere la democrazia, sarebbero stati usati per attaccare gruppi tradizionalmente pro-USA e influenzare la politica locale.
I contatti dell’organizzazione sono descritti quindi come tentacoli di un’associazione a delinquere, la quale non solo opera (o meglio, operava, dati i provvedimenti presi) lontano dal controllo del governo centrale americano, ma si infiltrava anche in dinamiche sociopolitiche decisamente delicate, influenzando la linea politica così come il flusso economico di aiuti nelle tasche di specifici beneficiari occulti, e nemmeno tanto. Cosa c’è di veritiero? Nonostante la posizione del presidente americano sia molto ferma e, come sempre, sopra le righe, le controversie portate alla luce da indagini e report sono ben documentate. Che la missione umanitaria fosse solo una copertura? Che lo sia stata, allora, anche in Italia dal dopoguerra ad oggi?
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