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19.08 – venerdì 7 febbraio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Dopo aver chiuso positivamente il 2024, con visitatori che superano ampiamente quelli del pre-pandemia, il Mart annuncia i progetti del 2025. Valorizzazione del patrimonio, innovazione e ricerca, collaborazioni.
E dal 12 aprile la nuova grande mostra di Sebastião Salgado, tra Rovereto e Trento in collaborazione con MUSE – Museo delle Scienze di Trento e Trento Film Festival.
Rovereto. Si è svolta oggi la conferenza stampa di inizio anno.
Sono intervenute:
Giulia Robol, sindaca di Rovereto
Francesca Gerosa, vice presidente Provincia di Trento
Ha portato un saluto:
Silvio Cattani, vice presidente Mart
Hanno presentato i prossimi progetti:
Denis Isaia, sostituto direttore uff. Collezioni Mart
Beatrice Avanzi, sostituta direttrice uff. Mostre Mart
Luana Bisesti, direttrice Trento Film Festival
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PROGETTI, MOSTRE, IDEE. IL PROSSIMO MART.
Dopo aver chiuso positivamente il 2024, con visitatori che superano ampiamente quelli del pre-pandemia, il Mart annuncia i progetti del 2025. Valorizzazione del patrimonio, innovazione e ricerca, collaborazioni.
E dal 12 aprile la nuova grande mostra di Sebastião Salgado, tra Rovereto e Trento in collaborazione con MUSE – Museo delle Scienze di Trento e Trento Film Festival.
Passato prossimo. Al Mart, il 2024.
L’anno scorso il Mart ha accolto 204 mila persone. Erano meno di 160 mila nel 2019, anno dell’arrivo del presidente Vittorio Sgarbi. Nel 2022 le presenze sono state quasi 202 mila, di cui circa 43 mila provenienti da Palazzo delle Albere nell’anno della mostra dedicata allo street artist Banksy, e addirittura quasi 218 mila nel 2023, anno della grande mostra dedicata a Gustav Klimt, durata quasi 6 mesi.
I dati complessivi comprendono le visitatrici e i visitatori delle mostre (74%), le persone che hanno partecipato agli eventi (11%) e quelle che hanno preso parte alle attività proposte dall’Area educazione (15%).
Nel 2024 gli ingressi alle mostre sono stati:
– 145.525 al Mart
– 30.689 a Casa Depero
– 13.359 alla Galleria Civica di Trento che anno dopo anno aumenta la sua attrattività (+ 13% nel 2023, + 34% nel 2024)
– 14.505 a Palazzo delle Albere dove è stata allestita la grande mostra sugli sciamani organizzata insieme al MUSE e al Mets. (I dati si riferiscono al periodo 1° gennaio – 22 luglio. La chiusura della mostra è stata anticipata per consentire i lavori straordinari sulla struttura del Palazzo che dovrebbero concludersi nei prossimi mesi).
Rispetto all’anno precedente nel 2024 sono cresciuti i numeri delle/dei partecipanti agli eventi (+8%) e agli appuntamenti dell’Area educazione (+ 17%). Si mantengono stabili le scuole (+3%), mentre diminuiscono i gruppi turistici organizzati (-41%).
Circa il 30% delle persone che hanno scelto il Mart proviene dal Trentino; oltre il 60% arriva dal resto d’Italia con prevalenza del turismo di prossimità – Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Alto Adige-Südtirol; gli stranieri, principalmente tedeschi, rappresentano l’8% della torta.
L’anno scorso il 21% dei biglietti è stato venduto a tariffa intera, i biglietti ridotti sono stati il 35% del totale (anziani, teen-ager, studenti, giornate speciali, Euregio family pass, Family card, convenzionati). Il 44% delle persone è entrato gratuitamente scegliendo di visitare il museo in uno dei giorni di gratuità (sei prime domeniche del mese, ICOM day, Giornata del Contemporaneo – AMACI, San Valentino offerta 2×1, Giornata internazionale della donna gratuita per le donne) o avendone diritto (Amici del museo, under 15, persone con disabilità, scolaresche, turisti con Trentino Guest card, guide, giornalisti, forze dell’ordine, convenzionati).
In conclusione, il 2024 è stato decisamente un anno positivo, in linea con le aspettative e con le tendenze del periodo: il museo vive un buon momento e beneficia dei numerosi turisti che nel post-pandemia hanno scelto il Trentino, grazie anche al grande lavoro di promozione portato avanti da Trentino Marketing, partner strategico del Mart.
Dal punto di vista gestionale e amministrativo, il CdA è stato quasi totalmente confermato a primavera, situazione che favorisce la continuità e la prosecuzione degli indirizzi in essere. La Provincia autonoma di Trento ha infatti rinnovato il mandato al presidente Vittorio Sgarbi e al vicepresidente Silvio Cattani; per il Comune di Rovereto a Dalia Macii è subentrata Nicoletta Boschiero che per numerosi anni è stata la responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero.
Dal punto di vista del programma espositivo il Mart ha consolidato, oltre al rapporto con i suoi pubblici, relazioni istituzionali strategiche, confermando il posizionamento del museo nel settore delle istituzioni artistiche e culturali.
A Rovereto il 2024 si è aperto con la mostra Dürer. Mater et Melancholia, prodotta grazie alla collaborazione pluriennale con la Fondazione Magnani Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma), e a Trento nello storico Palazzo delle Albere con Sciamani. Comunicare l’invisibile, un progetto grandioso e multidisciplinare, che per la prima volta ha coinvolto tre dei grandi musei della Provincia autonoma di Trento, il Mart, il MUSE, il Mets. L’anno si è poi concluso con la prima grande antologica dedicata a Italo Cremona, nata dalla felice partnership con la GAM di Torino, con la mostra dedicata ai vincitori del premio della fondazione tedesca VAF Stiftung, con cui il Mart stabilmente lavora e, last but not least, con la mostra di punta dell’inverno, Etruschi del Novecento. In questo caso l’idea del Mart ha incontrato il favore della Fondazione Luigi Rovati di Milano che ne ospiterà la seconda tappa della mostra, dal 2 aprile.
Positivi anche gli andamenti delle altre due sedi Mart.
Se a Casa Depero le visite erano cresciute già nel 2023 (+42%) a seguito dell’introduzione del biglietto unico – tre sedi in due mesi, al costo di 15 euro –, la partecipazione agli eventi è cresciuta del 10% grazie anche alla collaborazione con l’APT di Rovereto con la quale è stato sviluppato un nuovo format di aperitivi tematici intorno alla figura di Depero. Tra l’attività di valorizzazione dell’opera dell’artista vanno ricordate le mostre fuori sede, come per esempio Fortunato Depero. Sete di Futurismo, fame d’America
realizzata presso EARTH Foundation a Verona, attualmente in corso (fino al 1° marzo 2025).
A Trento, dove i risultati della Galleria Civica confermano come l’attenzione al contemporaneo sia in crescita costante, è strategico il felice rapporto con il Comune di Trento che ha incluso nel palinsesto dell’anno sul volontariato la mostra Allegoria della felicità pubblica e le numerose iniziative a essa collegata.
Il dinamismo di un museo si estrinseca tanto nel suo programma espositivo, quanto nelle attività di conservazione e tutela del patrimonio, nella ricerca, nell’innovazione, negli eventi, nell’offerta didattica, nel rapporto con le scuole e con i presidi sociali del territorio, dai nidi alle case di riposo.
Tra i numerosi progetti del 2024, di cui il Mart darà ampia restituzione con la pubblicazione del consueto Annual report, è da segnalare la principale iniziativa dedicata alle famiglie: W la domenica! a cui hanno già partecipato più di 5 mila persone in 7 giornate. Una volta al mese da ottobre a febbraio (saltando dicembre che è già un mese di festa), W la domenica! propone “giornate speciali a un prezzo speciale”: con soli 10 euro entra tutta la famiglia (massimo due adulti over 26). Allo sconto si aggiunge un ricco calendario pensato per coinvolgere pubblici diversi: laboratori, spettacoli, visite guidate e animate, percorsi per persone sorde e workshop accessibili ai ciechi. Tutte le attività sono gratuite o a tariffa calmierata. A disposizione spazi per l’allattamento e per il pic-nic o la merenda. Partner dell’iniziativa sono il Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e la Biblioteca Civica Tartarotti di Rovereto, istituzioni con le quali il Mart collabora su più fronti.
Ultimo ma non ultimo, tra gli obiettivi programmatici del biennio 24/25 c’è quello di investire maggiormente sul patrimonio museale, valorizzando le Collezioni e consolidando la brand identity.
Composto da ventimila opere e decine di fondi d’archivio e librari, il patrimonio del Mart attraversa gli ultimi 200 anni di storia dell’arte, con particolare attenzione alle vicende italiane. Frutto di una lungimirante politica di acquisizioni, depositi e donazioni, nel corso di pochi decenni ha portato il museo di Rovereto a posizionarsi tra le principali istituzioni pubbliche. Fin dalla sua inaugurazione, nel dicembre del 2002, il Mart ha valorizzato le proprie opere attraverso l’applicazione rigorosa di standard di tutela definiti dalla comunità scientifica internazionale, prestiti e scambi con le più importanti istituzioni italiane e straniere, e una fervente attività espositiva. La pubblicazione dell’intera Collezione sul sito, lo story telling tramite profili social, banche dati e piattaforme di condivisione della conoscenza, l’integrazione con i documenti conservati nell’Archivio del ’900, le attività dell’Area educazione rendono le Collezioni del Mart un progetto dinamico e vivace, in grado di interpretare al meglio il principio della valorizzazione quale missione statutaria del museo.
A fine anno è stato inaugurato il nuovo percorso permanente. Al secondo piano, su una superficie espositiva che è circa il doppio di quella a disposizione nel precedente allestimento, oltre 400 opere, organizzate in 14 sezioni cronologiche-tematiche, raccontano il grande patrimonio artistico del Mart.
Un significativo lavoro è stato fatto anche per migliore la conservazione e gli spazi dell’Archivio del ’900, centro di ricerca del museo di Rovereto. L’adeguamento dell’impiantistica a standard più elevati di conservazione ha comportato alcuni mesi di chiusura che sono stati l’occasione per rivedere anche gli elementi strutturali e l’accoglienza. Oggi l’Archivio ha due nuovi depositi chiusi, uno dedicato alle biblioteche personali, l’altro ai fondi documentari. Riallestite anche le zone di fruizione pubblica: la sala per la consultazione; la disposizione dei volumi a scaffale aperto: un nuovo spazio dedicato a incontri e laboratori; il foyer d’ingresso, che ospita preziose esposizioni temporanee di materiale d’archivio.
Futuro presente. Al Mart, il 2025.
Il Mart relazionale
Nel corso del 2025 l’ambizioso riallestimento della Collezioni sarà potenziato con l’inserimento di tre stazioni didattiche: spazi interattivi per favorire la relazione, trasformare l’esperienza con l’arte e vivere il museo secondo codici diversi. Parole chiave: divertimento, benessere, spontaneità. Pensate principalmente per le famiglie, le stazioni rappresentato l’aggiornamento del Baby Mart, un progetto nato con l’apertura stessa del museo e che ha fatto scuola nel mondo della museologia italiana. Il Mart fu infatti il primo museo italiano a dedicare una sala all’autonomia del pubblico e ai bisogni dei bambini e delle bambine. Rispetto al Baby Mart le stazioni non saranno uno spazio “altro” adiacente alle mostre, ma si svilupperanno tra le opere stesse, invitando a una relazione con l’arte più informale e rilassata. La prima tappa sarà dedicata alla visione, il soggetto della seconda stazione sarà l’astrazione, la terza sosta avrà il tema della fantasia; per la progettazione è stato chiamato lo studio normalearchitettura° e verranno coinvolte artiste e artisti.
Le stazioni si aggiungono al Mart Relax: un luogo dove è già possibile prendersi una pausa, rilassarsi, fermarsi. I musei di arte sono per loro natura territori di benessere, contemplazione, introspezione, adatti a tutte le persone. Allo stesso tempo, la visita richiede attenzione, concentrazione, e per alcune persone può essere sovra-stimolante o stancante. Il Mart è in ascolto delle istanze di bambine e bambini, delle persone neurodivergenti o con bisogni specifici, dei nonni e delle nonne, di chi ha bisogno di una pausa, di scrivere, disegnare, leggere, riposare. O di chi, semplicemente, preferisce lasciar sedimentare dentro di sé una mostra, prima di visitarne un’altra.
Il Mart innovativo
Il 2025 sarà anche l’anno in cui si chiuderanno e verranno restituiti i risultati di due importanti progetti biennali finalizzati al coinvolgimento di segmenti di pubblico strategici, sia dal punto di vista etico e culturale, sia dal punto di vista del marketing. La partecipazione di alcune persone e gruppi sfida le istituzioni contemporanee e richiede cura, delicatezza, relazione. Il Mart ha scelto di investire sui non-pubblici, sui teen-ager e sulle persone con bisogni specifici.
The floor is yours.
A primavera si concluderà il grande progetto portato avanti dal Mart di Rovereto con due tra i maggiori musei europei: il Boijmans di Rotterdam (capofila) e il Mumok di Vienna. Realizzato grazie ai contributi di Europa Creativa – il programma europeo di sostegno ai settori culturali e creativi 2021-2027, ha permesso ai tre musei di ottenere 180 mila euro di finanziamento da investire sui non-pubblici e sul territorio (60 mila euro a museo).
Ogni istituzione ha organizzato e ospitato una residenza di lavoro, scambio e confronto (novembre 2023, Rotterdam; febbraio 2024, Rovereto; novembre 2024, Vienna). Allo scopo di favorire la disseminazione di pratiche virtuose e il coinvolgimento dei propri territori, ogni museo ha collaborato con partner locali: quelli del Mart sono stati la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia (succursale di Rovereto), La Foresta Accademia di comunità e l’associazione Office for Human Theatre. A Rovereto è stato sviluppato un programma di una decina di attività ed eventi finalizzati allo sviluppo di nuovi pubblici, all’accessibilità della cultura e al rapporto tra i giovani e il museo. Prossimo appuntamento: 20 e 21 marzo a Rotterdam per il seminario conclusivo.
PNRR – NextGeneration EU finalizzato alla “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive” e a “un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”
Da sempre impegnato in un processo continuo di crescita e inclusione, consolidando il proprio ruolo di polo culturale al servizio della comunità, il Mart si propone di stimolare e arricchire il dibattito culturale e di rendere l’arte moderna e contemporanea un’esperienza per tutti, con un’attenzione particolare nei confronti dell’inclusività. Il museo si impegna a costruire le condizioni necessarie affinché ogni persona, e in particolare coloro che necessitano di supporto specifico, possa fruire appieno delle opere e delle esperienze offerte. Nell’ultimo biennio il museo ha intrapreso un importante percorso di innovazione e rinnovamento legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per favorire la partecipazione attiva delle persone con disabilità il programma è stato portato avanti con il coinvolgimento di alcune cooperative sociali del territorio. Quattro dei cinque interventi previsti nel bando sono già conclusi: redazione e adozione del PEBA; accessibilità digitale e potenziamento del sito web; percorsi verticali e orizzontali; formazione del personale. È in via di chiusura l’obiettivo: percorsi museali inclusivi.
Il Mart sperimentale
E se alcuni progetti si chiudono, altri si aprono. Tra le nuove sfide del Mart c’è quella di conoscere meglio i propri pubblici, al fine di proporre esperienze sempre più soddisfacenti e stimolanti. Per raggiungere questo obiettivo il Mart si avvale delle competenze di centri di ricerca, aziende e partner e dell’utilizzo di nuove tecnologie.
Ways of Perception
Con Ways of Perception il Mart è risultato vincitore, insieme ad altre cinque realtà culturali europee del bando europeo Recharge Next. Immaginato da dieci partner, tra istituzioni culturali e accademiche europee, il programma punta a identificare strumenti efficaci di diversificazione delle entrate economiche delle istituzioni culturali.
Ways of Perception dà continuità all’indagine avviata dal Mart sulle esperienze di mindfulness, meditazione e yoga nel museo, inteso come spazio di benessere. Il progetto si amplia intercettando gli studi più attuali sui cosiddetti “stati alterati di coscienza” per sviluppare prototipi che consentano ai visitatori e alle visitatrici di interagire con l’arte non solo da un punto di vista estetico, ma anche attraverso un’esperienza percettiva, sensoriale e interattiva. Nei prossimi mesi si procederà con le fasi di co-ideazione, co-creazione, testing e valutazione di nuove metodologie partecipative.
Il progetto è realizzato con il supporto del professor Nicola De Pisapia, Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento, la classe terza indirizzo “Tecnico della modellazione e fabbricazione digitale” dell’istituto MaDe – Manufacturing Design Institute di Rovereto e due aziende del territorio, selezionate grazie alla consulenza di Trentino Sviluppo: Level Up srl e Bookelot srl. Grazie al supporto scientifico e tecnologico dei partner, il Mart mira a potenziare gli approcci alla fruizione delle opere d’arte, sfruttando la tecnologia per favorire esperienze innovative e interattive, amplificando gli stati di coscienza. Ways of Perception mette in pratica la metodologia dei Living Lab, spazi dinamici di co-creazione, nei quali diversi stakeholder collaborano per ideare, sviluppare e testare soluzioni innovative.
Hi-Mart
Finanziato dalla Fondazione Caritro e in partnership con Oriente Occidente, Hi-Mart intende da un lato valorizzare il patrimonio del museo e dall’altro migliorare l’esperienza di visita, promuovendo una fruizione più attiva.
Alcuni spazi del museo verranno mappati con la tecnologia iBeacon che consente di monitorare e di raccogliere dati qualitativi relativi ai movimenti dei visitatori, come il tempo trascorso davanti a un’opera o a una didascalia, fornendo informazioni utili sui comportamenti e le preferenze del pubblico. Sarà poi possibile ottimizzare l’allestimento delle future mostre e le modalità di comunicazione, adattando l’offerta alle reali esigenze e aspettative. In collaborazione con Oriente e Occidente si proporranno esperienze che incoraggino una maggiore familiarità con lo spazio museale, come sedersi a terra, sdraiarsi o, più in generale, esplorare la relazione con l’architettura e le opere in un modo che vada oltre la semplice visione.
Gli eventi
Nel 2024 gli appuntamenti organizzati dal Mart sono stati circa un centinaio, a cui si sommano gli eventi outdoor (fuori sede), gli eventi business, organizzati negli spazi del Mart da altri soggetti, e gli eventi membership, riservati agli Amici del museo.
Per il 2025 sono confermati i progetti in collaborazione con il Centro Servizi Culturali S. Chiara: W la domenica e Altri Quadri (quest’ultimo vede anche la partecipazione del Nuovo Cineforum Rovereto) e il sodalizio con Oriente Occidente.
Come sempre il Mart risponde alle chiamate della città e partecipa alle iniziative proposte nel polo museale. Si tratta di progettualità condivise che non solo arricchiscono l’offerta culturale di Rovereto e del Trentino, ma sono anche una testimonianza del costante dialogo del museo con il territorio e le tendenze artistiche contemporanee.
Il 2025 segna anche l’ingresso di nuove e ambiziose collaborazioni. La prima, a primavera, sarà la partecipazione del Mart al festival Educa Immagine, organizzato e prodotto da Trentino Film Commission. Attraverso talk, conferenze, laboratori, attività per il pubblico adulto e le scuole, Educa Immagine è una piattaforma d’indagine sul ruolo delle immagini nella contemporaneità, un punto di riferimento per l’educazione visiva. Obiettivo: sensibilizzare e formare una nuova generazione di cittadini critici e consapevoli, capaci di leggere il linguaggio delle immagini. I focus proposti dal Mart approfondiranno i temi identitari del museo, i linguaggi della contemporaneità, le arti visive e la fotografia.
- Le prime mostre
Il calendario espositivo del 2025 conferma gli indirizzi culturali degli ultimi anni: collaborazioni strategiche, dialoghi tra periodi diversi e grandi nomi.
Il programma si apre a Trento con la mostra Intelligenze emotive, un progetto laboratoriale e sperimentale in collaborazione con l’Università di Trento. Dal 26 febbraio, negli spazi della Galleria Civica (opening il giorno precedente).
A Rovereto le prime esposizioni apriranno l’8 marzo (preview il 7) e, confermando l’impegno nella valorizzazione del patrimonio, saranno dedicate a due importanti collezioni: la collezione Luigi Ferro e la collezione Vincenzo Paolillo. Allestite al primo piano del museo, saranno accompagnate da un focus sulla carriera dello scultore Marco Ferri. Seguiranno, dal 12 aprile, le grandi mostre della primavera, dal respiro internazionale: il nuovo progetto del fotografo Sebastião Salgado, in collaborazione con MUSE – Museo delle Scienze e Trento Film Festival; la prima grande monografica italiana dedicata al pittore contemporaneo Li Yongzheng e il confronto inedito tra i pittori moderni Pyke Koch e Cagnaccio di San Pietro.
La primavera si chiuderà con la personale del fotografo di moda Daniele Tamagni, dal 17 maggio alla Galleria Civica di Trento.
E l’estate? Le mostre saranno comunicate nei prossimi mesi, ma il Mart anticipa che dal 12 luglio ospiterà la rassegna fotografica Trentino. Sguardi d’autore, un progetto di Trentino Marketing a cura di Denis Curti. Stessa data per il focus diffuso su Girolamo Ciulla e per la doppia personale delle artiste Nebojša Despotović e Barbara De Vivi, quest’ultimo appuntamento a Trento, Galleria Civica.
Come sempre il programma espositivo sarà completato dai progetti di ricerca dell’Archivio del ’900, dai focus di approfondimento alla Casa d’Arte Futurista Depero, e dalle mostre fuori sede.
Intelligenze emotive. Storie di connessioni empatiche
Galleria Civica, 26 febbraio — 4 maggio
La mostra esplora il tema dell’emotività come una forma di intelligenza sociale fondamentale per le relazioni umane. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è sempre più centrale e la società sembra spesso caratterizzata da indifferenza, l’intelligenza emotiva costituisce una risorsa imprescindibile per connetterci profondamente con gli altri.
Ispirata al testo pionieristico Emotional Intelligence dello psicologo Daniel Goleman, la mostra invita i visitatori a riflettere sull’importanza dell’empatia, intesa come capacità di leggere i sentimenti degli altri e di instaurare rapporti basati sulla comprensione reciproca.
La mostra è il frutto di un progetto collaborativo che coinvolge gli studenti del corso di Laurea Magistrale in Beni Culturali dell’Università di Trento, nell’ambito del programma di Officina Espositiva. Gli studenti hanno lavorato fianco a fianco con i curatori e i professionisti del Mart, contribuendo alla concezione e realizzazione della mostra, entrando in contatto diretto con le Collezioni del museo e applicando le proprie ricerche alla curatela di una mostra collettiva e tematica.
Intelligenze emotive prevede anche un programma di eventi outdoor accompagnati da una visita guidata all’esposizione. Il progetto è promosso dal Mart in collaborazione con l’Università di Trento e il Comune di Trento, con il coordinamento scientifico e curatoriale del professor Denis Viva e del curatore Gabriele Lorenzoni.
Storia di L.F. Visioni di un collezionista
Mart Rovereto, 8 marzo — 15 giugno 2025
A vent’anni dalla sua scomparsa, il Mart rende omaggio a Luigi Ferro, appassionato collezionista che con la moglie Carla Riboni ha dato vita a un’eccezionale raccolta di capolavori del ’900 italiano, in deposito al Mart dal 2006. Circa 50 opere, da Boccioni a de Chirico, da Savinio a Sironi, da Morandi fino a Fontana, testimoniano il gusto e la vita di un collezionista selettivo e scrupoloso.
Curata da Denis Isaia, la mostra cerca di illustrare la biografia sentimentale di Luigi Ferro, un uomo nato in un ambiente umile e che appoggiandosi alla concretezza, alla caparbietà e all’intelligenza è riuscito a costruire una vita di successi imprenditoriali e, parallelamente, di fine collezionista. Storia di L.F. mette in scena i principali nuclei che hanno mosso i sentimenti e le passioni del collezionista. Dal racconto del mondo rurale ancora di impronta ottocentesca legato alla sua umile infanzia nei sobborghi veronesi, al ruolo che nella sua vita hanno avuto le donne – in primis la moglie Carla Riboni – alla scoperta della modernità fatta di macchinismi, stile e velocità (in mostra ci saranno anche due automobili appartenute a Ferro), fino alla meditazione più ermetica raccolta nella profonda attenzione che Luigi Ferro ha dedicato a Giorgio de Chirico.
Atlante. La collezione Paolillo al Mart
Mart Rovereto, 8 marzo — 15 giugno 2025
La mostra presenta una selezione di opere, carte, dipinti e sculture, provenienti dalla collezione di arte moderna e arte primitiva di Vincenzo Paolillo, mecenate che ha deciso di donare la sua collezione di arte moderna europea e di arte extraeuropea al Mart. La sua ricerca di appassionato collezionista esplora i mondi del Futurismo con opere di Balla, Boccioni, Severini, dell’Astrattismo, del Dadaismo con Picabia e Man Ray, del Novecento italiano con Sironi, Martini, De Pisis, ma anche della stagione Informale (Morlotti), fino ad arrivare alle opere di Tobey, Bacon e Sutherland. Particolare rilievo per unicità e consistenza assume all’interno della collezione un nucleo di opere legate all’Espressionismo tedesco, da Grosz a Hubbuch, da Dix a Radziwill, che arricchiranno le collezioni del Mart di un segmento dell’arte contemporanea ancora scarsamente rappresentato, nonostante la prossimità geografica del museo con il mondo tedesco. L’interesse e la passione di Vincenzo Paolillo non sono rivolti solo al mondo dell’arte ma anche all’etnografia e alla natura: valente fotografo, in mostra vengono presentati anche alcuni suoi lavori fotografici riferiti alle tante campagne esplorative nei mari del Nord e del Sud e nelle regioni più autentiche del Centro Africa e della Papuasia, in molti dei quali si riflette lo stesso amore per forme e colori che ritroviamo nei quadri della sua collezione. Il progetto è curato da Alessandra Tiddia.
Sebastião Salgado. Ghiacciai.
Mart Rovereto, 12 aprile — 21 settembre 2025
MUSE Trento, 12 aprile — 11 gennaio 2026
Nell’anno internazionale dedicato ai ghiacciai, da un’idea del Trento Film Festival, il Mart e il MUSE, insieme allo stesso Festival, uniscono le forze e portano in Trentino il nuovo grande progetto espositivo di Sebastião Salgado. Con la direzione artistica di Lélia Wanick Salgado, a cura di Gabriele Lorenzoni (Mart) e Luca Scoz (MUSE), la mostra è prodotta in collaborazione con Agenzia Contrasto e Studio Salgado.
Tra gli artisti più noti del mondo, fotografo, attivista e umanista, nel corso della sua lunga carriera Sebastião Salgado ha raccontato profondi cambiamenti sociali, ambientali ed economici, dando voce agli ultimi del pianeta. In anni recenti ha dedicato centinaia di scatti a uno degli ambienti naturali più suggestivi e allo stesso tempo uno degli ecosistemi più a rischio: quello delle nevi perenni.
A Rovereto e a Trento, Ghiacciai diventa una mostra diffusa per la quale Salgado ha selezionato una serie di scatti, in buona parte inediti. Il progetto rappresenta un’occasione unica di conoscenza e approfondimento della poetica dell’artista e, allo stesso tempo, offre la possibilità di affrontare uno dei temi più urgenti del nostro tempo, quello del cambiamento climatico. La mostra si inserisce infatti in un più ampio contesto: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti adottato all’unanimità la proposta di dichiarare il 2025 Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai. Fin dai primi monitoraggi scientifici negli anni Sessanta, è emerso con chiarezza come di decennio in decennio si possa registrare una costante, drammatica, riduzione di volume e superficie dei ghiacciai di tutto il mondo, alcuni dei quali sono già, di fatto, estinti. La scomparsa dei ghiacciai comporta in primo luogo la perdita culturale di panorami inestimabili, accecanti nella loro maestosità, capaci di affascinare generazioni di viaggiatori, artisti e poeti. Dall’altra, i ghiacciai sono elementi fondamentali nella regolazione del ciclo idrologico e del clima locale e globale, sono vivi e fautori di vita, da loro dipendono l’approvvigionamento di acqua potabile di due miliardi di persone e due terzi dell’agricoltura irrigua mondiale.
Il progetto di mostra si compone di due sezioni complementari allestite in due diversi musei i cui ambiti, l’arte e la scienza, corrispondono ai temi della mostra.
Per il Mart di Rovereto Salgado ha scelto oltre 50 fotografie in grande e grandissimo formato di ghiacciai di tutto il mondo, mentre per il MUSE ha progettato una grande installazione site specific negli spazi del “Grande Vuoto” che l’architetto Renzo Piano ha immaginato come cuore pulsante del museo. Scattate tutte in Canada, nel Parco Kluane Park, le fotografie esposte a Trento costituiscono un unico grande nucleo.
La mostra rafforza l’impegno del Trento Film Festival nella difesa dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e arricchisce i contenuti della 73. edizione, prevista a Trento dal 25 aprile al 4 maggio.
Li Yongzheng. Nel profondo di questo deserto
Mart Rovereto, 12 aprile — 21 settembre
Da un’idea di Vittorio Sgarbi e di Silvio Cattani, a cura di Giosuè Ceresato, viene presentata a Rovereto la prima mostra italiana dell’artista contemporaneo Li Yongzheng, nato nel 1971 a Bazhong, un villaggio della provincia rurale dello Sichuan.
L’opera di Yongzheng interseca diverse discipline: dalla performance, alle installazioni, dal video alla pittura. I caratteri principali della sua poetica, attenta alle dinamiche sociali del proprio paese, condividono spesso le soluzioni della Post-Internet Art e i principi dell’Estetica relazionale, con il coinvolgimento attivo del pubblico nell’azione creativa. Nelle sue installazioni spesso usa due elementi naturali, dalla forte valenza simbolica, come la cera e il sale dell’Himalaya. Tra il 2015 e il 2020, in risposta a fenomeni sociali contemporanei che hanno fomentato l’odio di matrice nazionalista, lavora alla serie di video Borders, con particolare attenzione alla regione autonoma dello Xingjiang, nell’area occidentale della Repubblica Popolare Cinese. Le peculiarità sociali e culturali di quest’area sono direttamente collegate, nella lettura di Li Yongzheng, alle maestosità del paesaggio, caratterizzato da deserti, canyon e distese di ghiaccio. La natura diventa uno strumento per comprendere la società, la cultura e l’umanità.
Con opere come Yes, Today e Death Has Been My Dream for a Long Time, invece, l’artista ambienta i suoi video in altre regioni del paese, come l’area rurale dello Sichuan e la spiaggia sul mare nei pressi di Tientsin. I profondi drammi che subiscono i bambini protagonisti di queste opere vengono affrontati con grande empatia e sublimati attraverso gesti carichi di ritualità. Oltre ai lavori video, in mostra sono presenti dipinti, fotografie e un’installazione.
Pyke Koch |Cagnaccio di San Pietro. Protagonisti del Realismo Magico
Mart Rovereto, 12 aprile — 31 agosto
Il Mart propone l’inedito confronto tra due dei massimi protagonisti della stagione del Realismo Magico, corrente diffusa in tutta Europa dall’inizio degli anni Venti: il neerlandese Pyke Koch e l’italiano Cagnaccio di San Pietro, già ben rappresentato nel patrimonio e nell’attività espositiva del Mart. La mostra nasce da un’idea del presidente Vittorio Sgarbi ed è curata da Beatrice Avanzi.
A cento anni dalla nascita del Realismo magico (definizione coniata dal critico d’arte Franz Roh nel 1925), il dialogo tra Pyke Koch e Cagnaccio illustra due tra le sue più affascinanti declinazioni, documentandone la diffusione a livello internazionale.
La mostra evidenzia i punti in comune tra i due artisti, all’interno dei rispettivi percorsi, distinti e profondamente originali. Entrambi, infatti, diedero vita a un realismo rigoroso, di straordinaria abilità tecnica, ispirato alla lezione dei maestri del Quattrocento, in particolare di area nordica. Sia Koch che Cagnaccio prediligono la rappresentazione di gente e ambienti umili, spesso con evidenti implicazioni sociali. Le scene di vita rappresentate dai due pittori sono accomunate da una visione limpida e incisiva, a volte sofferta, a volte ironica, che ha il potere di catturare lo sguardo e rivelare verità profonde e, a prima vista, nascoste.
Daniele Tamagni. Style is Life
Galleria Civica Trento, 16 maggio — 29 giugno 2025
Il Mart dedica una mostra-omaggio a Daniele Tamagni. Negli spazi della Galleria Civica, a cura di Chiara Bardelli Nonino, Gabriele Lorenzoni, Aïda Muluneh e in collaborazione con Daniele Tamagni Foundation, Milano, l’esposizione ripercorre la breve carriera dell’artista.
Figura atipica nel panorama dell’arte contemporanea Daniele Tamagni (Milano, 1975 – 2017) inizia a fotografare in età adulta e fin da subito ottiene ottimi riscontri e riconoscimenti come il Canon Young Photographer Award, l’ICP Infinity e il World Press Photo Awards. Noto negli ambienti della fotografia della moda, profondamente legato al Trentino, dove ha trascorso parte della sua infanzia e l’adolescenza, Tamagni utilizza la fotografia come strumento di indagine sociale. I suoi scatti nelle megalopoli africane o dal Sud America mostrano la gioia di vivere, la capacità di adattamento, l’orgoglio e la gioia delle comunità urbane per la quali la moda è uno strumento per posizionarsi in una società reinventata. Le immagini dei sapeur congolesi, degli afrometals del Botswana, delle lottatrici boliviane, dei giovani gruppi di danza di Johannesburg ci ricordano il valore sovversivo e politico della moda.
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