Mozambico: Total, Rwanda e Frelimo soci in affari nella guerra di Cabo Delgado

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


La multinazionale è pronta a riprendere i lavori nella provincia, la sicurezza alle truppe di Kagame

Kigali è impegnata nell’est della Rd Congo ma la sua presenza a Maputo è sempre più decisiva

Il presidente rwandese Paul Kagame in visita in Mozambico. (Crediti: Flickr Paul Kagame)

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Dinanzi agli scenari politici complessi che il Mozambico sta vivendo dalla crisi post-elettorale dell’ottobre scorso, era passata sotto traccia la situazione di Cabo Delgado, provincia settentrionale epicentro dal 2017 di un conflitto fra lo stato e milizie di ispirazione jihadista. Negli ultimi giorni si è però registrata una nuova ondata di attacchi. 

Durante l’epoca delle piogge (che in Mozambico va da novembre a febbraio), le incursioni jihadiste, di solito, fanno registrare una decelerazione. Anche quest’anno la regola è stata seguita e qualche giorno fa, dopo una fase di flessione, i miliziani sono tornati a colpire in diverse aree di Cabo Delgado, da Mocimboa da Praia, dove tutto era cominciato, a Montepuez. Con una situazione, tuttavia, in evoluzione, rispetto a qualche tempo fa.

La Total riprende il mega-investimento nel settore del gas

Il primo elemento nuovo è che la multinazionale francese Total è uscita finalmente allo scoperto: questa importante società ha infatti annunciato che esistono, oggi, le condizioni per riprendere l’investimento (circa 20 miliardi di dollari) nell’estrazione del gas di Afungi, che era stato sospeso nel lontano 2021 a causa di insistenti attacchi jihadisti.

La comunicazione è stata data direttamente dal presidente di Total, Patrick Pouyanné. Il massimo dirigente della società transalpina ha giustificato la decisione col fatto che la banca americana EXIM Bank avrebbe garantito il finanziamento al progetto, mentre altri istituti di credito dovrebbero fare lo stesso a breve. Pouyanné ha dichiarato che la sua recente visita in Mozambico, dove ha anche incontrato il nuovo presidente, Daniel Chapo, avrebbe fornito dati rassicuranti in merito alla continuità delle misure di sicurezza adottate.

Misure che, per ammissione dello stesso Pouyanné, non elimineranno, almeno nel breve periodo, la presenza jihadista sul terreno, senza che ciò debba significare che l’investimento non possa riprendere, anche se con diversi mesi di ritardo. Queste dichiarazioni sembrerebbero portare acqua al mulino di coloro che, negli anni scorsi, poco credevano alle “cause di forza maggiore” invocate da Total per sospendere l’investimento nel gas di Cabo Delgado.

Adesso gas e petrolio tornano di nuovo molto appetibili. Le ragioni vanno ricercate nelle previsioni positive rispetto al prezzo del gas a livello mondiale ma anche nel quasi dietro-front verso la transizioni energetica, e quindi le rinnovabili, annunciata dal presidente Usa Donald Trump. Non da ultimo, anzi,c’è poi la “rassicurante” vittoria del Frelimo alle elezioni svoltesi il 9 ottobre scorso, contestata da opposizioni, società civile e osservatori internazionale. In questo contesto, pare proprio che la Total possa sviluppare a pieno regime la sua attività estrattiva ad Afungi.

E il Rwanda garantisce la sicurezza

Microcredito

per le aziende

 

Gli attacchi jihadisti, però, non devono essere sottovalutati, così come la rabbia popolare che si è ormai diffusa in tutto il paese. I manifestanti che da mesi protestano contro il voto del 9 ottobre scorso sono arrivati a distruggere infrastrutture legate soprattutto al governo e ad alcune piccole e medie attività vicine al potere del Frelimo.

A Cabo Delgado chi deve garantire la sicurezza è il Rwanda di Paul Kagame. Il paese è invischiato in una vera e propria guerra nel nord-est della Rd Congo al fianco della milizia M23. Lo scorso 27 gennaio i miliziani e le truppe rwandesi hanno preso il controllo di Goma, capoluogo della provincia dl Nord Kivu.

Nel contesto di quest’ultima fase di conflitto, Kagame è entrato in rotta con la Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC), di cui la Rd Congo fa parte, come del resto il Mozambico, e soprattutto col potente Sudafrica. Kigali ha da poco riscosso la seconda tranche da 20 milioni di euro da parte dell’Unione europea proprio per garantire la sicurezza a Cabo Delgado, mediante il programma European Peace Facility, con tanto di ringraziamenti ufficiali a Bruxelles da parte del governo. 

Oggi, il Rwanda ha un contingente di circa 5000 effettivi a Cabo Delgado. Le truppe rwandesi sono sì riuscite ad arginare l’avanzanta delle milizie islamiste nei primi giorni di intervento. Col tempo però, hanno ottenuto una stabilizzazione della situazione e niente di più.

Nei giorni scorsi gli attacchi hanno registrato una intensificazione, in coincidenza con l’annuncio di Total relativo alla ripresa dell’investimento, con sette morti, popolazioni locali in fuga e richiesta di maggior presenza militare. Una richiesta a cui Kagame ha risposto dichiarando di voler inviare ulteriori effettivi ma che, in realtà, vista anche la situazione in Rd Congo, sembra poter essere più un normale avvicendamento dei militari rwandesi di stanza a Cabo Delgado che un aumento delle truppe.

In ogni caso, risulta evidente che a Cabo Delgado gli interessi francesi con Total e quelli del Rwanda, convergano. Oltre al contingente militare ufficiale, infatti, dal 2023 il Rwanda ha ampliato la sua presenza in materia di sicurezza nella regione, grazie all’autorizzazione concessa da parte del governo mozambicano nei confronti di ISCO a operare nel paese. ISCO è una società controllata della Macefield Ventures, società del gruppo Crystal Ventures, appartenente al partito di Kagame, il Fronte patriottico rwandese (FPR), a cui Total ha già affidato, mediante firma di un contratto, tutta la partita della sicurezza in loco.

L’idea che sembra profilarsi è che, progressivamente, ISCO prenda il posto dell’esercito ufficiale del Rwanda, trasformando la questione della sicurezza a Cabo Delgado in un grosso business privato che Kagame gestirà a proprio piacimento, vista anche la debolezza strutturale della controparte mozambicana.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

A complemento, nel 2024, Total ha anche firmato un accordo con un’altra società rwandese, la Radarscape (altra sussidiaria della Crystal Ventures), al fine di costruire un impianto di energia solare che dovrebbe alimentare il progetto LNG della Total ad Afungi. Sia per ISCO che per Radarscape la due diligence di Total è stata rapida e positiva, a differenza di ciò che era successo a diverse società mozambicane, tutte scartare a causa della loro scarsa affidabilità.

 Lo scenario che si prospetta è che Cabo Delgado si trasformi, se non lo ha già fatto, in un’immensa prateria per le scorribande di società estere, i cui interessi saranno molto ben tutelati (sopratuttto dal Rwanda), a differenza di ciò che accadrà alle popolazioni locali.

A confermarlo, semmai ce ne fosse bisogno, le parole del presidente Chapo, che ha già sottolineato come la revisione degli accordi con multinazionali come Total, Eni ed ExxonMobile non sia all’ordine del giorno. Insomma, i grandi investitori potranno dormire sonni tranquilli, con buona pace del candidato leader dell’opposizione Venâncio Mondlane, che aveva messo, nel suo programma, proprio questo come uno dei suoi punti qualificanti.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link