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Milano, 7 feb. (Adnkronos) – A un anno dalla sua fondazione, è IT-EX il nuovo punto di riferimento per le imprese italiane che operano nel settore fieristico internazionale. L’associazione, fondata dai protagonisti del sistema fieristico italiano il 7 febbraio 2024, nasce per rappresentarli presso le istituzioni, le imprese e i mercati esteri. E si è posta come obiettivo principale il sostegno alle piccole e medie imprese italiane, che attraverso il sistema fieristico nazionale possono lanciarsi verso nuove opportunità commerciali di livello internazionale.

Lo sforzo è “assolutamente indispensabile” visto il pesante rallentamento economico del post-pandemia, sottolinea il presidente di IT-EX, Raffaello Napoleone, all’Adnkronos. Gli ultimi cinque anni hanno portato “la crisi più pesante dal secondo dopoguerra, quantomeno in termini di durata. Noi lavoriamo per offrire un sostegno alle imprese in sé, e IT-EX è in prima fila proprio per far sì che vengano elaborate delle norme che vadano a sostenerle in questo momento”.

Va detto che la lunga coda del Covid-19 non ha offuscato la brillantezza dell’impianto fieristico italiano. Gli associati di IT-EX, nomi e sigle di spessore che organizzano eventi di caratura internazionale, contano complessivamente oltre 2,8 milioni di visitatori annuali (di cui 750.000 provenienti dall’estero) e 26.000 espositori (di cui 11.000 stranieri). Un canale preferenziale per l’attenzione di clienti e operatori di mercato, in grado di garantire alle piccole e medie imprese l’esposizione e gli strumenti necessari per accelerare il loro sviluppo.

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Si tratta, insomma, di un “crocevia imprescindibile per il commercio internazionale e le aziende estere che vogliono entrare in contatto con l’eccellenza produttiva del nostro Paese”, rileva Napoleone. “Se non si passa da qui, si mancano opportunità di business indispensabili” che emergono dalla capacità dei membri di IT-EX di aggregare sotto lo stesso tetto i migliori produttori, designer e artigiani, garantendo un’offerta coordinata e di alta gamma in grado di agire come vetrina per il meglio del Made in Italy.

Il governo italiano è ben consapevole dell’importanza delle esposizioni, spiega il presidente. “Attraverso il Maeci e il Mimit ha dimostrato un forte impegno nel supportare le aziende, per esempio finanziando programmi di ospitalità per i compratori internazionali e contribuendo alla riduzione dei costi di viaggio e permanenza” – sforzo che l’associazione intende valorizzare, lavorando con le istituzioni per sbloccare nuove opportunità di sostegno e finanziamento pubblico per le aziende e delineare una direzione che sappia valorizzare le componenti del sistema-Paese.

In tal senso IT-EX sta sviluppando relazioni, strategie e politiche industriali in stretto coordinamento con il governo. L’associazione può vantare “un’alleanza molto forte e un sostegno importante da parte di Ice”, l’Istituto per il commercio con l’estero. Al contempo IT-EX mantiene un dialogo aperto con le altre organizzazioni di settore, tra cui la centenaria Unione delle Fiere Internazionali (Ufi) di cui è Diamond Sponsor in quest’anno significativo. “In questo momento bisogna fare quadrato, concentrare energie e risorse per superare le difficoltà economiche e guardare al futuro con positività”, è l’approccio delineato da Napoleone.

Del resto sarebbe miope per il sistema-Paese non investire nel sostrato di pmi che costituiscono la linfa vitale dell’economia italiana. L’estesa rappresentanza di IT-EX “garantisce alle aziende la copertura sia del mercato interno che dei migliori mercati internazionali, dove il made in Italy continua ad avere un ruolo di riferimento per la sua qualità e la sua capacità di rappresentarsi molto meglio della manifattura di altri Paesi”, rimarca il presidente.

Il lavoro di IT-EX si sviluppa dunque su un doppio canale: seguire il fronte fieristico italiano per “alzare al massimo qualità e creatività” e al contempo essere “attenti e pronti a muoversi anche all’estero con i nostri associati, che fanno attività e organizzano appuntamenti indispensabili in giro per il mondo”. L’obiettivo ultimo è la crescita di chi sfrutta il sistema, in grado di favorire lo sviluppo di settori industriali specifici. A partire dalle singole imprese, che possono beneficiare di un palcoscenico unico per entrare in contatto con gli stakeholder di riferimento.

Il terzo canale, ormai fondamentale e trasversale, è la dimensione digitale che sta trasformando il volto del sistema fieristico: “le aziende devono poter comunicare e promuoversi nei mercati esteri anche prima dell’evento in sé”, afferma Napoleone. In questo l’e-commerce e le piattaforme digitali giocano un ruolo crescente, ma le piccole e medie imprese spesso faticano a investire in questi strumenti: è qui che subentra IT-EX con la facilitazione di questo processo, incentivando l’adozione di soluzioni innovative accessibili a tutte le realtà produttive.

Se un occhio è al futuro, l’altro è inevitabilmente rivolto alla forza storica delle eccellenze italiane: il saper fare, che dalla moda alla meccanica, dal settore alimentare all’arredamento resta un elemento distintivo che i clienti esteri continuano a ricercare. “La forza del nostro sistema produttivo risiede nella qualità artigianale e nella capacità di innovare, anche nelle piccole imprese”, sottolinea Napoleone, portando l’esempio dei distretti produttivi italiani, formati da aziende di dimensioni ridotte (da 8 a 15 dipendenti) ma altamente specializzate, in grado di formare un ecosistema unico che nessun altro Paese è riuscito a replicare.

“Sicuramente IT-EX va vista come l’associazione più vicina all’internazionalizzazione per le imprese che vogliono rappresentare le loro novità nel mondo”, riassume il presidente. L’azione dell’associazione ricalca la “tradizione consolidata” dell’Italia, quella che ha portato il Belpaese a diventare un titano dell’export, a partire da Stati Uniti e Giappone, i primi Paesi in cui si sono affermati i nostri prodotti. Oggi lo scacchiere è allargato, include la Cina, il Medio Oriente e il Sud-Est asiatico che “sta assumendo un peso sempre più importante”. Tuttavia, l’Europa, “resta un mercato di riferimento centrale”: massima espansione, dunque, per fare in modo che “si superi questa situazione complessa e si guardi al futuro con positività”.

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