Atersir sosterrà il 70% delle spese per l’allacciamento delle case sparse

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La Pigna reclama il ruolo centrale nel raggiungimento del nuovo accordo. La replica di Del Conte: «La decisione è principalmente frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale». Verlicchi accusa invece l’assessora di aver imposto un ultimatum ai proprietari

Veronica Verlicchi – La Pigna
L’assessora comunale Federica Del Conte


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L’agenzia regionale Atersir ha deciso di sostenere il 70 percento dei costi di allaccio alla rete idrica pubblica per le abitazioni non ancora servite: le cosiddette “case sparse”. Il 27 gennaio scorso, Atersir ha modificato il proprio regolamento (punto 3 comma 2bis), portando il contributo dal 50% al 70%: trattasi di un passaggio fondamentale che permette a tutte quelle case presenti su tutto il territorio regionale che ad oggi non sono ancora collegate alla rete idrica, di usufruire di un bene primario: l’acqua potabile. Un problema che si protrae da oltre 40 anni e che vede decine e decine di abitazioni del territorio, escluse dall’utilizzo dell’acqua pubblica. La modifica sarà operativa dal prossimo bando, la cui uscita è prevista nel periodo tra luglio e dicembre 2025.«Dopo decine di atti e proposte da noi presentati al Consiglio comunale e all’Assemblea regionale tramite Marco Mastacchi-Rete Civica, l’agenzia ha finalmente deciso di accollarsi il 70% dei costi di allaccio – commenta Veronica Verlicchi, capogruppo di Lista Civica La Pigna -.  Una modifica che sancisce anche la sconfitta della linea tenuta sino ad oggi dal Pd di Ravenna, Infatti, sia l’ex sindaco Michele de Pascale sia l’assessore ai lavori pubblici Federica Del Conte, avevano dato un ultimatum ai residenti delle “case sparse” di San Pietro: o accettate di pagare la vostra quota di costi, pari a 40.000 euro a testa, o rimarrete senza allacciamento idrico. Una diktat al quale i cittadini interessati hanno categoricamente e con indignazione rifiutato. E a ben vedere». La lista civica sembra rimarcare dunque il suo ruolo decisivo nella modifica del regolamento, promettendo di insistere nelle prossime mozioni su questa via chiedendo al comune di rispettere l’impegno del comune di coprire (da solo e/o tramite Ravenna Holding Spa) del 30% di costi rimanenti.

Dall’amministrazione comunale risponde Federica Del Conte: «La decisione di Atersir di aumentare la quota dei costi dalla stessa sostenuti per gli allacciamenti alla rete idrica delle case sparse è principalmente frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale, del gruppo consigliare del Pd e del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli – afferma l’assessora ai Lavori pubblici -. Nei primi mesi del 2024 il gruppo consigliare del Partito democratico ha presentato al consiglio comunale un ordine del giorno a firma dei consiglieri Lorenzo Margotti e Igor Bombardi, sottoscritto dalla maggioranza e solo successivamente da forze di minoranza, che chiedeva al sindaco e alla giunta di trovare una soluzione a diverse problematiche legate alla realizzazione degli estendimenti della rete idrica alle case sparse. In particolare si chiedeva di definire soluzioni per ridurre i costi a carico dei privati nei casi in cui risultassero molto elevati e difficilmente sostenibili».

L’Amministrazione comunale afferma di non aver mai dato nessun “ultimatum” ai cittadini coinvolti da questa problematica , come invece sostiene il gruppo La Pigna. «Insieme al sindaco de Pascale ci siamo sempre resi disponibili ad incontri con la cittadinanza e a ricercare soluzioni con gli enti preposti. Ci siamo rivolti ad Atersir per avviare un confronto costruttivo e creare le basi per definire una possibile soluzione. Con grande soddisfazione il regolamento per gli estendimenti di rete acquedottistica a favore delle case sparse esistenti è stato aggiornato con deliberazione del consiglio d’Ambito n. 3/2025 del 27 gennaio 2025 e propone nuove possibilità e alternative – continua Del Conte -. Va però doverosamente precisato che la Pigna non sembra aver compreso appieno i contenuti della modifica del regolamento, diffondendo informazioni  errate a discapito di quei cittadini che il problema ce l’hanno e che vengono così fuorviati nelle aspettative di risoluzione del problema. Il regolamento modificato infatti amplia le possibilità di intervenire prevedendo casistiche differenti, confermando sempre un contributo da parte del privato, comunque significativamente ridotto».

Alla risposta del Comune, segue un nuovo intervento di Verlicchi, che ribadisce le posizioni originarie: «La Del Conte pochi giorni fa aveva chiesto 29 mila euro per gli allacciamenti. L’Assessora ha inviato ad alcuni proprietari di case sparse, una lettera tramite raccomandata con relativa documentazione di Hera S.p.A., nella quale proponeva loro di accollarsi 29 mila euro per coprire il costo relativo all’estensione della rete idrica. Una sorta di sconto, rispetto ai 40 mila euro proposti in precedenza sempre dall’Assessore Del Conte agli stessi proprietari a fine 2023, sia tramite raccomandata che attraverso uno specifico incontro nel quale aveva dato l’ultimatum».

Secondo quanto riportato da Verlicchi, Ravenna Holding riceve ogni anno da Hera S.p.A., che ne ha la concessione, oltre 3 milioni di euro per la manutenzione e l’estensione della rete idrica comunale e per questo dovrebbe intervenire per la risoluzione del problema. «Il Regolamento per l’estensione di Atersir fu modificato per la prima volta pochi anni fa dal consigliere regionale di Rete Civica Marco Mastacchi, su sollecitazione de La Pigna. Tale modifica aveva consentito ad Atersir di coprire per il 50% il costo dell’intervento preventivato da Hera S.p.A: a questo proposito, l’Assessore Del Conte aveva fatto bocciare le mozioni de La Pigna che chiedevano di far coprire il restante 50% del contributo dal Comune di Ravenna e/o da Ravenna Holding – continua la capogruppo -. Risulta agli atti che il Comune abbia partecipato al bando di Atersir scadente dapprima a gennaio 2023, integrando poi l’istanza qualche mese dopo la scadenza, indicando solamente alcune case sparse, per lo più di San Pietro in Vincoli e delle Ville Unite. Il bando Atersir, giustamente, prevedeva che ogni Comune dovesse pubblicare un avviso pubblico per la manifestazione di interesse da parte dei privati, al fine di cogliere l’opportunità di poter eventualmente contare sul contributo del 50% per l’abbattimento dei costi. Facendo così, l’amministrazione PD e l’Assessore Del Conte hanno lasciato fuori la maggioranza delle centinaia di famiglie proprietarie delle case sparse, che sono prive dell’acqua pubblica da oltre 40 anni e che sono rimaste ignare di questa eventuale possibilità».

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