Recensione di Alberto Cossu – Vision & Global Trends. Progetto Società Italiana di Geopolitica
“I Cinque Stan dell’Asia Centrale. Dall’Unione Sovietica agli Stati Nazionali” (Callive, 2025) è un libro che si propone di analizzare il complesso panorama geopolitico, culturale ed economico delle cinque repubbliche centrasiatiche: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Curato da Marco Centaro e Tiberio Graziani, il volume raccoglie i contributi di giovani studiosi dell’Università degli Studi Internazionali di Roma, offrendo una prospettiva aggiornata e approfondita su una regione spesso trascurata dalla letteratura accademica.
L’analisi inizia con un’importante premessa storica: la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 ha portato alla nascita di questi nuovi stati, che si sono trovati a dover affrontare le sfide dell’indipendenza in un contesto di instabilità politica ed economica.
La prefazione di Fabrizio Vielmini sottolinea come, nei primi anni dopo l’indipendenza, i paesi centrasiatici abbiano cercato di gestire, elaborando strategie articolate, la transizione da un sistema socialista a modelli economici e politici occidentali. Questo processo ha generato nuove contraddizioni e tensioni interne, complicando ulteriormente la loro evoluzione.
Il libro è suddiviso in capitoli dedicati a ciascuno dei cinque paesi, con autori diversi che offrono analisi specifiche. Ogni capitolo non solo esplora la storia recente e le sfide attuali, ma anche le dinamiche interne ed esterne che influenzano la stabilità e lo sviluppo della regione.
Gli autori analizzano: l’eredità sovietica e come essa continua a influenzare le politiche nazionali e le identità culturali; l’emergere della Cina come attore dominante attraverso la Belt and Road Initiative (BRI) e il ritorno della Russia nella regione. Gli autori sottolineano l’importanza della cooperazione regionale tra i paesi centrasiatici per affrontare le sfide comuni, come il terrorismo e le tensioni etniche.
Il capitolo sul Kazakistan (curato da Alice Aiello) analizza il suo ruolo di leader regionale e il tentativo di bilanciare le influenze russa e cinese. Il Paese ha cercato di sviluppare relazioni più forti con l’Occidente, pur mantenendo legami storici con Mosca. La recente transizione politica ha portato ad un’apertura verso riforme democratiche, sebbene rimanga una certa resistenza al cambiamento.
Il Kirghizistan (curato da Lucia Langella) è presentato come un laboratorio politico per la democrazia in Asia Centrale, con una storia di rivolte popolari e cambiamenti di governo. Tuttavia, il paese affronta sfide significative legate alla governance e all’instabilità politica, accentuate da tensioni etniche.
Il capitolo sul Tagikistan (a cura di Giacomo Erba) evidenzia le difficoltà economiche e sociali del paese, aggravate da conflitti interni e dalla povertà. La gestione delle risorse idriche è un tema centrale, data l’importanza dell’acqua per l’agricoltura e l’industria.
Il Turkmenistan (Giada Molino) è descritto come uno stato autoritario con risorse energetiche abbondanti ma una popolazione impoverita. La mancanza di una piena libertà politica e la dipendenza economica dalle esportazioni di gas naturale sono sottolineate come fattori critici per il futuro del paese.
L’Uzbekistan (Michela Sereno) è al centro della cooperazione regionale grazie alla sua posizione strategica e alle recenti riforme avviate dal presidente Mirziyoyev. Il capitolo discute come queste riforme stiano cercando di modernizzare l’economia e migliorare le relazioni con i vicini.
Uno dei temi principali del libro è l’importanza della cooperazione tra i cinque stati. Con l’emergere di nuove minacce geopolitiche, come il conflitto russo-ucraino, i paesi centrasiatici hanno iniziato a riscoprire la necessità di unirsi per affrontare sfide comuni. Il vertice CA5 rappresenta un passo significativo verso una maggiore integrazione regionale.
La questione economica è centrale nell’analisi del volume. I paesi centrasiatici devono affrontare la diversificazione delle loro economie oltre la dipendenza dalle risorse naturali. Le politiche orientate verso lo sviluppo sostenibile sono cruciali per garantire una crescita duratura.
Le tensioni etniche rimangono una fonte significativa di instabilità nella regione. Il libro analizza come il nazionalismo possa influenzare le relazioni tra i diversi gruppi etnici e come questo possa portare a conflitti interni.
Il ruolo geopolitico degli “Stans” è diventato sempre più centrale nel contesto delle relazioni internazionali, specialmente in relazione a potenze come Cina e Russia, ma anche agli Stati Uniti e all’Europa.
La Cina ha intensificato il suo impegno nella regione attraverso la Belt and Road Initiative (BRI), cercando di stabilire collegamenti economici e infrastrutturali che possano trasformare gli Stans in un ponte tra Europa e Asia. La BRI offre opportunità significative per lo sviluppo economico locale, ma solleva anche preoccupazioni riguardo a una crescente dipendenza economica da Pechino.
D’altra parte, la Russia, storicamente vista come il “grande fratello”, sta affrontando un crescente scetticismo da parte delle élite centrasiatiche, specialmente a causa delle tensioni derivanti dalla guerra in Ucraina. Gli Stans sono ora più cauti nel mantenere relazioni equilibrate, cercando di non alienarsi né dalla Cina né dalla Russia.
Gli Stati Uniti e l’Europa, pur avendo un interesse strategico nella regione, hanno avuto un’influenza limitata rispetto a Mosca e Pechino. Tuttavia, Washington ha cercato di promuovere la democrazia e i diritti umani, mentre l’Unione Europea ha focalizzato l’attenzione sulla cooperazione economica e sulla sicurezza energetica. Entrambi gli attori sono consapevoli che la stabilità degli Stans è cruciale per la sicurezza regionale e globale, specialmente in un contesto di crescente instabilità in Afghanistan e oltre.
Le prospettive future per i paesi dell’Asia Centrale si disegneranno in un contesto geopolitico caratterizzato dalla crescente influenza della Cina e dal tentativo della Russia di mantenere la sua sfera d’influenza. Gli Stans dovranno così costruire un futuro di pace e cooperazione economica – come prospetta Tiberio Graziani- navigando tra queste potenze che la geografia propone loro come coinquiline nello spazio centro asiatico.
Esse diventerebbero in questo modo un crocevia tra Russia, Cina ed Europa. Gli Stati Uniti e l’Europa probabilmente saranno costretti a giocare un ruolo diverso da quello finora avuto, anche se il supporto per la democratizzazione e lo sviluppo sostenibile rimarrà importante.
In sintesi, gli Stans si trovano al centro di una competizione geopolitica tra grandi potenze, dove le loro scelte strategiche “equilibrate” saranno determinanti per il futuro della regione e per le dinamiche globali.
“I Cinque Stan dell’Asia Centrale” è un’opera destinata a chi desidera comprendere le dinamiche complesse che caratterizzano questa regione strategicamente importante. La combinazione di analisi storica, geopolitica ed economica offre al lettore una visione completa delle sfide e delle opportunità che i paesi centrasiatici devono affrontare nel contesto attuale.
La collana “Orizzonti d’Eurasia” si dimostra un’importante risorsa per studiosi e professionisti interessati alla geopolitica contemporanea. Con il suo approccio multidisciplinare, il volume non solo arricchisce la letteratura esistente sulla regione, ma stimola anche riflessioni su come questi paesi possano navigare nel complesso panorama globale del XXI secolo.
In sintesi, il libro non solo illumina le questioni interne ed esterne degli “Stans”, ma invita anche a riflettere su come queste nazioni possano collaborare per costruire un futuro più stabile e prospero in un contesto globale sempre più interconnesso.
I Cinque Stan dell’Asia centrale.
a cura di Marco Centaro e Tiberio Graziani.
Prefazione di Fabrizio Vielmini.
Contribuiti di: Alice Aiello, Giacomo Erba, Lucia Langella, Giada Molino, Michela Sereno.
ISBN 979-12-8148-507-5 -Callive Edizioni – 2025, pagine 205.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link