“Blitz in Comune con uno stratagemma, denuncio”. Scontro con FdI

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Bologna, 10 febbraio 2025 – La manifestazione di Gioventù Nazionale che il 9 febbraio è culminata con la deposizione di una corona sotto la lapide che ricorda le vittime delle Foibe all’interno di Palazzo d’Accursio, dopo l’orario di chiusura, “non era autorizzata” ad entrare in Comune. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.

“Sono cose che di solito fanno i ragazzini che frequentano il centro storico, mi sarei aspettato un comportamento diverso”, ha sottolineato il primo cittadino.

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Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha ribadito che la manifestazione di domenica 9 febbraio di FdI e Gioventù nazionale “non era autorizzata”

“Chi vuole fare manifestazioni a Palazzo d’Accursio deve chiedere l’autorizzazione al sindaco e al gabinetto del sindaco. Questa cosa non è mai stata fatta, non è stato concordato niente con la Questura – ha ribadito il primo cittadino – Sono cose non vere, è stata fatta una provocazione vera e propria. Purtroppo, ogni settimana dall’estrema destra e dalla destra bolognese vediamo annunciare manifestazioni e cortei che poi puntualmente non si fanno. Si cerca di organizzare la tensione e lo scontro. Presentarsi a Palazzo d’Accursio chiuso per poi fare finta di essere respinti è veramente una scena un po’ grottesca e tragicomica. Venire con questi striscioni con caratteri che ricordano il fascismo, come quelli che usa Gioventù Nazionale, non è una scena bella. Bisognerebbe avere un po’ più di dignità”.

“Ieri sera dopo le 19 c’è stata una manifestazione per il Giorno del Ricordo promossa da FdI, Gioventù Nazionale e altri militanti che hanno chiesto di entrare, ma il palazzo era chiuso, perché dopo le 19 il palazzo comunale è sempre chiuso – racconta Lepore – Hanno deposto una corona fuori e hanno provato insistentemente ad entrare da tutti i lati e poi, come nella scena del film ‘I soliti ignoti’, hanno trovato uno stratagemma per farsi aprire, intrufolarsi a palazzo e fare entrare alcuni militanti. Sono entrati in cortile, hanno fatto quello che volevano e poi se ne sono andati lasciando la corona all’interno del palazzo”.

La consigliera di Fratelli d’Italia Elena Foresti ricostruisce così la vicenda: “La fiaccolata di Gioventù nazionale per ricordare le vittime delle Foibe è iniziata alle 19. Finita la manifestazione io con la consigliera Manuela Zuntini, accompagnate da altre quattro persone, siamo arrivate a Palazzo d’Accursio. Il portone era chiuso, così ho suonato il campanello chiedendo di poter entrare. Non ho detto che volevo depositare la corona in ricordo delle vittime delle Foibe, mi sono solo qualificata. E mi hanno aperto. Non ci è venuto in contro nessuno… Le quattro persone con noi? Ci hanno accompagnato per una questione di sicurezza, visto che c’era anche la manifestazione dei collettivi”. 

Dal Comune, invece, fanno sapere che al cerimoniale – come da prassi – non è arrivata alcuna mail di richiesta per entrare a Palazzo d’Accursio. E, stando alla ricostruzione, sarebbe stata Zuntini a chiedere di entrare per recuperare effetti personali.

Stefano Cavedagna, europarlamentare meloniano, portavoce di Gioventù nazionale, specifica di avere dato comunicazione alla Questura sia del corteo sia della deposizione della corona all’interno della sede municipale.Sto denunciando Lepore, un atto dovuto, e voluto, per le sue menzogne – affonda Cavedagna –. Diffamazione e falsità nei nostri confronti. Premettendo che nessun ‘corteo’ è entrato in Comune, nonostante la manifestazione di Gioventù Nazionale fosse peraltro autorizzata a deporre una corona nel cortile comunale come da comunicazione che ho formulato alla Questura, come da 15 anni a questa parte. Semplicemente le porte erano chiuse, come mi hanno detto quando ho suonato il campanello, per disposizioni del gabinetto del sindaco non potevano aprire. Da quanto ne so, alla fine della manifestazione, sono entrati due consiglieri, suonando al campanello”.

“Mi preoccupa la possibilità di un aumento della tensione: non ne abbiamo bisogno, dobbiamo invece lavorare tutti per tenere la situazione tranquilla e i toni bassi, ed essere il più razionali e sereni possibile”. A dirlo, parlando della manifestazione di Gioventù nazionale in occasione del Giorno del Ricordo e della contromanifestazione del collettivo Cambiare Rotta, è il questore di Bologna Antonio Sbordone. “Su quello che è successo i contorni sono ancora da chiarire”, precisa, aggiungendo che, “al di là dell’ingresso in Comune, abbiamo dovuto gestire ancora una volta una contrapposizione in piazza, e questa è una cosa che vorremmo evitare”.

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