«Sequestrati 90mila euro, ci paghiamo le intercettazioni»

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Il procuratore in conferenza stampa: «Abbiamo smentito il sindaco di Pomigliano d’Arco»

Pubblicato il: 10/02/2025 – 12:31

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«Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati 90mila euro, così ci siamo pagati le intercettazioni. Questo per dire che l’uso delle intercettazioni è indispensabile. Con i soldi contanti, orologi e oggetti in oro sequestrati paghiamo le intercettazioni, che non sono un costo ma un guadagno per lo Stato». Lo ha detto Nicola Gratteri, capo della Procura di Napoli, nel corso di una conferenza stampa sul maxi blitz che ha portato a 27 arresti a Pomigliano d’Arco, tra cui 4 minorenni, nell’ambito del Blitz contro i clan Ferretti (legato ai Mazzarella) e Cipolletta, che cercava di guadagnare terreno in città.
L’altro tema toccato da Gratteri ha riguardato «l’ingresso massiccio di telefonini, senza il coinvolgimento della polizia penitenziaria. L’utilizzo dei telefonini in carcere è un problema che non si riesce a risolvere, fino a quando chi dirige amministrazione penitenziaria non compra un jammer nelle carceri almeno in quello di alta sicurezza per impedire il funzionamento dei dispositivi elettronici».
«È evidente che non si è affrontato il problema, visto che continuano a funzionare i telefoni – ha aggiunto Gratteri – ma mancano 18mila unità tra la polizia penitenziari e il problema è che se non ci sono i soldi ora con il Pnrr non comprerai mai jammer. Un jammer costa 60mila euro. Non si sono programmati negli anni i concorsi, allora perché non comprate i jammer? Almeno nelle carceri ad alta sicurezza, che sono il motore della criminalità organizzata».
Secondo la ricostruzione, dal carcere partivano gli ordini. Alcuni indagati già detenuti «hanno utilizzato droni per portare droga e telefonini in carcere. Davano messaggi all’esterno per chiedere soldi e dirigere l’associazione camorristica». Sul sindaco di Pomigliano d’Arco, che aveva negato la presenza della camorra in città, Gratteri ha sottolineato: «Ricordo che si era premurato di spiegare che non c’era Camorra. Colosimo invece aveva affermato con precisione e fermezza l’esistenza della camorra a Pomigliano d’Arco. Oggi con questi arresti mi pare che per ora il sindaco sia stato smentito nei fatti».

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