(AGENPARL) – Roma, 11 Febbraio 2025
NOA E MIRA AWAD A RTL 102.5: “CANTEREMO IMAGINE IN PIÙ LINGUE: EBRAICO,ARABO,INGLESE E CON PARTI IN ITALIANO” La cantante israeliana Noa e la cantante palestinese Mira Awad hanno raccontato a RTL 102.5 alcuni dettagli sulla loro esibizione di domani sul palco del Festival di Sanremo Un duetto di pace al Festival di Sanremo. La cantante israeliana Noa e la cantante palestinese Mira Awad sono state ospiti sul Radio Truck della prima radiovisione d’Italia a Sanremo. In compagnia di Virginia Tschang,le due artiste hanno raccontato l’emozione di vivere il Festival,il loro messaggio di pace e i rispettivi progetti futuri. Sul palco dell’Ariston Noa e Mira duetteranno sulle note di Imagine di John Lennon. «Non abbiamo riscritto Imagine,l’abbiamo solo tradotta: la prima strofa in ebraico,la seconda in arabo,poi canteremo in inglese e inseriremo alcune parti in italiano nel mezzo. Mi piace molto la parte del testo che dice “No religion”,perché la religione è una cosa positiva,ma non quando diventa violenta,razzista o quando dà alle persone la licenza di uccidere. Come diremmo noi,la religione dovrebbe essere amore,inclusione e rispetto. Quindi sì,penso che dobbiamo andare avanti tutti con questi concetti: Paesi,religioni… dobbiamo essere tutti uno»,racconta Noa. «La strofa che preferisco è quella in cui ci si chiede perché dobbiamo avere dei Paesi. I Paesi sono un’invenzione dell’uomo,e penso che possiamo reinventare questo modello,che non sempre funziona»,aggiunge Mira Awad. UNA COLLABORAZIONE LUNGA 25 ANNI La collaborazione fra Noa e Mira Awad è iniziata 25 anni fa. Ai microfoni di RTL 102.5,le due artiste hanno raccontato il loro percorso insieme e il loro primo incontro. «La nostra collaborazione è nata nel 2000,25 anni fa. Abbiamo rappresentato Israele all’Eurovision Song Contest nel 2009,ed è stata un’esperienza importante. Abbiamo un legame molto profondo. Devo dire,però,che purtroppo ogni volta che facciamo un grande evento insieme c’è una guerra in corso. All’Eurovision è successa la stessa cosa: c’era violenza tra israeliani e palestinesi. Noi rispondiamo sempre che il nostro lavoro non è riportare la realtà,quello lo fanno i media. Il nostro compito,come artisti,è creare la realtà o almeno immaginarla,quella che vorremmo vedere»,spiega Noa. «Un giorno lei mi ha chiamato mentre ero al supermercato,all’improvviso. Mi ha detto: Ehi,non so se mi conosci,sono Noa. Ho risposto: Come potrei non conoscerti?»,racconta Mira circa il loro primo incontro. Mentre per Mira questa è la prima volta a Sanremo,Noa torna al Festival a 30 anni esatti dalla sua prima partecipazione,nel 1995,come ospite internazionale. Ha partecipato anche nel 2006 vincendo il Premio della Critica. I PROGETTI FUTURI DI NOA E MIRA AWAD L’esibizione al Festival DI Noa anticipa l’uscita del suo nuovo album,The Giver. «In generale,questo album parla di donare,di valori,di amore. Lo sento pieno di energia positiva e di umanità,perché viviamo in un mondo dominato dalla tecnologia e dai robot,e io voglio mostrare la bellezza dell’umanità attraverso la musica. Viviamo in Israele,e il 7 ottobre è stato un evento enorme e terribile. Dopo quella data,ho scritto alcune canzoni con il grande pianista Ruslan Sirota,vincitore di un Grammy,un talento straordinario. Questo album è davvero pieno di umanità»,spiega. Inoltre,a settembre,Noa lancerà “Reimagine”: «A settembre,a Firenze,abbiamo in mente di organizzare un festival che si chiamerà Reimagine,per immaginare qualcosa di nuovo. Saranno tre giorni di musica,e ci saranno anche altri artisti oltre a me. Sto cercando artisti interessanti anche qui a Sanremo. Oltre ai concerti,ci saranno anche relatori,e vogliamo presentare un’organizzazione che lavora per cause importanti,per mostrare al pubblico italiano che c’è speranza,che ci sono persone che si impegnano per un futuro migliore. Ci sarà anche Mira con noi,non so ancora se nel primo o nel secondo weekend di settembre». Mira,invece,sta lanciando Artivista,un connubio tra arte e attivismo. «Da tempo sognavo di creare una residenza per artisti che siano anche attivisti. Quest’anno è successo per la prima volta,ed è una cosa di cui sono molto orgogliosa. Portare persone da tutte le parti del conflitto in una stessa stanza,allontanarle dalla guerra e dare loro la possibilità di conoscersi,ascoltare le loro storie e collaborare attraverso l’arte è un obiettivo che sento profondamente». ________________________________ RTL 102.5 Hit Radio
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