Sanità, entro giugno in Umbria il fascicolo elettronico. Case di comunità, rischio scatole vuote

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di D.B.

Entro giugno i cittadini umbri dovrebbero finalmente poter accedere al fascicolo sanitario elettronico con dati aggiornati relativi a visite specialistiche, vaccinazioni, pronto soccorso e lettere di dimissioni ospedaliere. È questa la promessa della presidente della Regione, Stefania Proietti, che, rispondendo martedì a un’interrogazione di Fabrizio Ricci (Avs) ha garantito una spinta decisiva per superare i ritardi accumulati e rendere il sistema realmente operativo. Nell’atto Ricci chiedeva a Proietti di fare un punto sull’attuazione del Pnrr per quanto riguarda la sanità.

Umbria indietro Secondo un report della Fondazione Gimbe pubblicato nel novembre 2024, l’Umbria si colloca tra le ultime regioni per numero di medici specialisti abilitati alla consultazione del Fse e per percentuale di cittadini che ne fanno uso: solo il 4 per cento degli umbri ha consultato il proprio fascicolo tra giugno e agosto 2024, contro una media nazionale del 18 per cento. Un dato che colloca l’Umbria lontano da altre Regioni come ad esempio Lazio e Toscana, che superano il 60 per cento.

FASCICOLO ELETTRONICO, UMBRIA IN FONDO ALLA CLASSIFICA

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Ritardi Le criticità quindi non mancano. Come ricostruito da Proietti in aula, sebbene siano stati contrattualizzati interventi in telemedicina e digitalizzazione, la reale operatività dei servizi è rallentata dalla mancanza di coordinamento. La piattaforma di telemedicina, acquistata in ritardo, sta subendo ulteriori ritardi nella fornitura delle postazioni di lavoro. Per garantire un’accelerazione, la Regione ha attivato nuovi gruppi di lavoro e una cabina di regia per coordinare meglio gli sforzi. Se tutto andrà secondo i piani – ha detto la presidente – entro giugno il fascicolo potrà finalmente diventare un vero strumento di supporto ai cittadini e ai medici.

Case di comunità Martedì a Palazzo Cesaroni si è discusso anche delle Case della comunità – finanziate sempre dal Pnrr – e in particolare dei ritardi nella loro costruzione e strutturazione. A chiedere a Proietti di fare un punto sono stati i dem Maria Grazia Proietti e Francesco Filipponi. Per queste 22 strutture – fondamentali per lo sanità territoriale – il Pnrr ha stanziato 24 milioni di euro con l’obiettivo di garantire un accesso più rapido e capillare ai servizi sanitari di base, riducendo la pressione sugli ospedali. Il problema è che, a oggi, in diversi casi i lavori procedono a rilento e almeno cinque progetti rischiano di non essere completati entro la scadenza prevista del primo trimestre 2026. Tra questi ci sono le Case della comunità di Orvieto, Narni, Perugia Monteluce, Città di Castello e Amelia.

Scatole vuote? Come sottolineato da Proietti il problema non è solo infrastrutturale dato che manca un Piano sanitario (non approvato dalla precedente giunta, mentre la nuova lo ha messo in cima alle priorità) che definisca con chiarezza i servizi che verranno erogati, il ruolo del personale medico e l’integrazione con gli altri servizi sanitari e sociali. In alcune aree, come Norcia, Gubbio, Cascia e Umbertide, l’avanzamento dei lavori è addirittura fermo allo zero per cento. La Regione per cercare di recuperare tempo ha avviato un monitoraggio costante sui cantieri più a rischio e sta lavorando a un piano operativo che stabilisca con precisione quali servizi saranno disponibili in ogni Casa e quale personale sarà necessario per garantirne l’efficienza. L’obiettivo non è solo rispettare le scadenze, ma evitare che queste strutture rimangano scatole vuote prive di una reale capacità operativa.

La commissione In consiglio poi è stata approvata, con i soli voti della maggioranza, l’istituzione della Commissione speciale sull’attuazione del Pnrr per quanto riguarda il capitolo sanità; commissione già nei giorni scorsi oggetto di scontro fra maggioranza e opposizione. Promossa dai consiglieri di maggioranza, la commissione avrà il compito di monitorare i progetti del Pnrr nel settore sanitario. Per il relatore di maggioranza Filipponi, il nuovo organismo garantirà trasparenza e controllo sugli investimenti, permettendo di superare i ritardi nell’attuazione del Pnrr in Umbria. Dura l’opposizione di Forza Italia, con Laura Pernazza che la definisce «inutile e costosa», proponendo di affidare il monitoraggio alla Terza commissione per evitare sprechi.

Il dibattito Respinti due emendamenti della minoranza volti a ridurre i costi della commissione, stimati fino a 363mila euro. Anche gli altri gruppi di opposizione hanno contestato l’istituzione della commissione, ritenendola un’operazione politica che sottrae competenze agli organi esistenti. Dal canto suo, Proietti ha difeso la misura, sottolineando che la nuova amministrazione ha già ridotto i costi della politica di 360mila euro l’anno rispetto alla giunta precedente, destinando maggiori risorse alla sanità. La commissione lavorerà per i prossimi 30 mesi, con possibilità di proroga fino alla fine della legislatura.

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