L’INCHIESTA
ATRI Nell’inchiesta per il crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze per la realizzazione del supermercato Esselunga, secondo quanto appreso, la procura ha chiesto tre misure cautelari per i tre indagati resi noti finora. Il gip Antonella Zatini interrogherà nelle prossime settimane i tre indagati prima di decidere, come previsto dalla riforma Nordio, se accogliere o meno l’istanza dei pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone. Nelle prossime settimane saranno ascoltati il direttore dei lavori del cantiere ingegner Marco Passaleva difeso dall’avvocato Pier Matteo Lucibello; l’ingegner Carlo Melchiorre difeso dall’avvocato Eriberto Rosso, e Alfonso D’Eugenio difeso dagli avvocati Fabrizio Acronzio e Sigfrido Fenyes. Il primo è il responsabile dell’ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa, mentre l’altro è il legale rappresentante della stessa azienda. I reati che la procura di Firenze ipotizza per i tre sono omicidio colposo e lesioni colpose. Per Melchiorre c’è anche l’ipotesi del reato di crollo di costruzioni, in concorso.
E l’imprenditore Alfonso D’Eugenio si è tirato fuori dalle sue aziende dopo l’inchiesta della procura di Firenze sul crollo della maxi trave nel cantiere Esselunga in cui sono morti cinque operai tra i quali anche il teramano Luigi Coclite, 60 anni, originario di Montorio sposato nel livornese, e l’immigrato marocchino residente a L’Aquila, Bouzekti Rahimi, 56 anni. Da lunedì, infatti, D’Eugenio, che è indagato per omicidio colposo e lesioni personali gravi, non è più amministratore unico della Rdb Ita spa e della Italprefabbricati spa di Atri (società, quest’ultima, che nel 2015 aveva acquistato i quattro stabilimenti del gruppo Rdb).
I MOTIVI
Dimissioni motivate con «l’esigenza di poter esercitare nella massima libertà il proprio diritto di difesa nell’ambito del procedimento penale pendente presso il tribunale di Firenze, nel quale risulta indagato, e al contempo consentire alla società di assumere in piena autonomia ogni iniziativa necessaria a tutela dei propri interessi», si legge in una nota stampa. Per quanto riguarda la Italprefabbricati è stato inoltre chiarito che «la società, pur essendo stata interessata da un provvedimento di sequestro preventivo, è completamente estranea ai fatti oggetto di accertamento penale, non avendo mai svolto alcuna attività nel cantiere interessato dal crollo né avendo avuto alcun ruolo, diretto o indiretto, nelle vicende oggetto di indagine». A subentrare al posto di D’Eugenio l’assemblea dei soci ha nominato Alfonso Di Sabatino Martina amministratore unico alla Italprefabbricati, mentre Massimo Mancinelli è il nuovo amministratore unico alla Rdb Ita spa. «Mancinelli assumerà con effetto immediato la guida della società con l’obiettivo prioritario di garantire la gestione ordinaria e il compimento degli atti urgenti e indifferibili per evitare pregiudizi alla società, e di ripristinare, in piena collaborazione con l’autorità giudiziaria, la normale continuità operativa dell’azienda e la tutela di tutti gli stakeholder», scrivono. Stessa cosa vale anche per Di Sabatino alla guida del colosso nel settore della progettazione e fornitura di capannoni prefabbricati con sede legale ad Atri.
L’OBIETTIVO
«Questa mossa – commenta il segretario provinciale della Cgil, Pancrazio Cordone – speriamo che vada nella direzione che noi auspichiamo, la ripresa delle attività produttive». Perché a fermare tutto, una settimana fa, c’è stato il sequestro preventivo dell’azienda di Atri e degli altri stabilimenti del gruppo da parte della procura di Firenze per la «sussistenza di un rischio concreto e attuale che tali società, se lasciate libere di operare, possano creare ulteriori pericoli nell’esercizio dell’attività di costruzione». Il mese prossimo è già stato fissato l’interrogatorio. Mentre a giorni verrà presentata dall’avvocato Fabrizio Acronzio la richiesta di dissequestro in questa fase direttamente al pm adesso che almeno l’assetto dell’organizzazione societaria è variato. A finire indagati per omicidio colposo e lesioni aggravate oltre a D’Eugenio figurano pure il direttore dei lavori all’interno del cantiere di Esselunga, Marco Passaleva, e l’ingegnere responsabile dell’ufficio calcolo di Rdb Ita spa e responsabile tecnico di produzione della stessa società, Carlo Melchiorre, lui accusato pure in concorso di crollo o altro disastro.
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