L’operazione antiburocrazia avviata da Donald Trump e messa in pratica da Elon Musk si sta concretizzando, nei fatti, nel licenziamento dei funzionari delle varie amministrazioni federali. Dall’Agenzia delle entrate a stelle e strisce passando per quella federale per la gestione delle emergenze, arrivando all’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale non si salva nessuno dall’occhio indagatore del team di Musk che fa capo al Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge).
Le indagini avviate dal Doge si sono concentrate sul capire quali spese si possano tagliare, anche in termini di riduzione del personale. Da sottolineare inoltre come molte delle agenzie dove il team del Dipartimento per l’efficienza governativa si è messo ad indagare stessero investigando proprio su Musk e i suoi affari. A tutto questo si aggiunge anche che Trump ha firmato nuovi ordini esecutivi per limitare le assunzioni, a meno che non vengano approvate direttamente dal Doge. Musk ha infatti spiegato dallo Studio Ovale, dove si trovava con Trump, per la firma di alcuni ordini esecutivi, tra cui proprio quello relativo alle assunzioni, come senza tagli gli Stati Uniti andranno in «bancarotta». «Abbiamo questo quarto ramo del governo non eletto e incostituzionale, che è la burocrazia, che ha, per molti versi, attualmente, più potere di qualsiasi rappresentante eletto. E questa non è una cosa che la gente vuole», ha concluso Musk.
Le prime agenzie federali prese di mira. Alcune sono state salvate dai giudici
I dipendenti federali dell’Usaid possono tirare un sospiro di sollievo, momentaneo, visto che il giudice, Carl Nichols, ha bloccato temporaneamente il piano per mettere 2.200 dipendenti in congedo retribuito e l’ordine di richiamare quasi tutti i lavoratori presenti all’estero. L’azione di Trump non si è però fermata, visto che il tycoon ha anche proposto di chiudere altre agenzie, tra cui il Dipartimento dell’Istruzione e l’Agenzia federale per la gestione delle emergenze (Fema).
Alcuni numeri dei licenziamenti:
Usaid: più di 7.000 dipendenti che rischiano di essere licenziati o messi in congedo. Al momento 60 dipendenti senior sono stati messi in congedo.
Consumer finanzia protection bureau: più di 1.700 i dipendenti che hanno interrotto il proprio lavoro;
Fema: 4 dipendenti licenziati
Fonte: The Times
Ma non solo perché Trump, a sole 24 ore dal suo insediamento alla Casa Bianca, ha fatto licenziare il comandante della Guardia costiera statunitense per presunta cattiva gestione e «eccessiva attenzione» alla diversità, stando ad una dichiarazione del Dipartimento della sicurezza interna. Il Presidente ha poi anche rimosso due commissari democratici e il consigliere generale dalla Equal Employment Opportunity Commission, un’agenzia indipendente che combatte la discriminazione sul posto di lavoro. La ciliegina sulla torta è stata infine la firma di un ordine esecutivo per revocare il sostegno federale alle politiche volte a invertire la discriminazione e le disuguaglianze sistemiche che hanno colpito in modo sproporzionato i neri, le donne e le comunità svantaggiate.
Non si salva nemmeno il dipartimento di Giustizia
Anche il dipartimento di Giustizia, e più nel dettaglio i funzionari che hanno indagato Trump, sono stato colpiti dalla nuova Amministrazione. Il procuratore generale ad interim ha infatti licenziato oltre una decina di procuratori che avevano lavorato alle due indagini penali su Trump, affermando che non ci si poteva fidare di loro, nel senso che molto probabilmente non avrebbero «implementato fedelmente» il programma del presidente. Colpito anche l’Ufficio del procuratore a Washington e tutti i dipendenti che erano stati assunti per indagare sulla rivolta del 6 gennaio. Lo stesso giorno, la dirigenza del Dipartimento di Giustizia ha anche ordinato al Federal Bureau of Investigations di raccogliere i nomi delle migliaia di agenti coinvolti nelle indagini su Trump e del 6 gennaio.
Anche gli archivi presi di mira da Trump
Trump ha voluto licenziare anche Colleen Shogan “l’archivista” dell’agenzia indipendente del Governo federale degli Stati Uniti d’America incaricata di conservare importanti documenti governativi e storici. Il motivo sarebbe che in passato sono stati proprio i dirigenti dell’Agenzia a sollevare preoccupazioni circa il fatto che Trump fosse in possesso di scatole di documenti classificati che aveva sottratto dopo aver lasciato l’incarico da Presidente nel 2021. Segnalazione che di fatto innescò l’avvio di un procedimento penale nei suoi confronti. E infine, il nuovo staff di Trump ha licenziato diversi dipendenti all’interno del Dipartimenti di Stato (60 persone) e il consigliere per la sicurezza nazionale ha invece mandato a casa circa 160 dipendenti del National Security Council.
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