Scelte politiche sbagliate a livello Ue, crisi geopolitiche, e guerre. Un mix perfetto per far salire i costi dell’energia che penalizzano le imprese e i consumatori che stanno sentendo gli effetti di rincari consistenti. Se ne è discusso ieri a Ravenna nel corso del convegno ’Energia e sostenibilità: le sfide del futuro’ primo appuntamento del ciclo di incontri 2025 di QN Economia promosso da Quotidiano Nazionale (main partner Eni e Snam, partner Gruppo La Cassa di Ravenna e Rekeep con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna).
“In Europa – ha osservato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi intervistato nel corso della tavola rotonda da Agnese Pini, direttrice di Quotidiano Nazionale – la guida delle istituzioni comunitarie è da anni più o meno la stessa, nel senso che ci sono stessi partiti, stesse persone, stessa presidente della Commissione. Quindi diventa difficile, avendo portato avanti con grande determinazione un certo tipo di politica, poter fare un’inversione a U”.
E l’”inversione” consisterebbe nella “capacità di integrare diverse forme di energia, tutte con l’obiettivo di ridurre le emissioni, sì, ma che possano lavorare insieme” senza dogmi, a partire dall’auto elettrica a tutti i costi. E la situazione dei costi energetici sta diventando esplosiva per l’industria italiana che più di ogni altra in Europa soffre dei rincari del costo del gas.
“L’Italia – ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini – rispetto alla Francia, sta pagando l’energia l’87% in più, il 72 in più della Spagna e il 38 in più della Germania. Il disaccoppiamento energia-gas è fondamentale e serve urgentemente un prezzo europeo dell’energia per non mettere fuori gioco le nostre imprese. Fondamentale – ha affermato – un ben calibrato mix energetico. Oggi il 19% dell’energia che consumiamo è da fonte rinnovabile, il 16 deriva dall’idroelettrico, il 50 dal gas, il 3 dal carbone e il restante proviene dal nucleare francese, svizzero e sloveno. E se la Spagna ha surplus di energia, l’Italia no, e senza una politica europea comune in materia l’energia diventa un problema competitivo”.
Di preoccupazione “reale e oggettiva delle imprese con l’energia al doppio del prezzo dello scorso anno” ha parlato l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier, che ha insistito sul fatto che “sulle infrastrutture occorre creare un sistema resiliente diversificando i flussi, proseguendo sulla strada della rigassificazione e creando un sistema europeo interconnesso e un mercato unico dell’energia europea con un prezzo omogeno all’interno. Occorrerebbe – ha detto Venier – ripensare le politiche Ue che hanno imposto ricette uguali per Paesi molto diversi tra loro: per cui è giusto il coordinamento europeo ma ogni Paese deve poter disegnare un percorso di messa in sicurezza sia del sistema energetico sia della sostenibilità”.
E se il presidente dell’ABI e del gruppo La Cassa di Ravenna Antonio Patuelli ha ribadito il ruolo centrale di Ravenna nell’ambito della politica energetica grazie anche a imponenti lavori per migliorare la ricettività del porto (la città però soffre un gap a livello di infrastrutture stradali e ferroviarie) il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale ha detto che in Italia “discutiamo di energia solo se il prezzo sale mentre le infrastrutture sono da prevedere e da fare prima, visto che l’energia è il punto debole del nostro sistema produttivo e il tema deve rimanere una priorità assoluta sia che i prezzi aumentino o scendano”. E a questo riguardo de Pascale ha anticipato che la Regione sta per varare “una legge sulle aree idonee per le fonti rinnovabili” mentre “vanno emanati i decreti per l’eolico offshore” con Ravenna che grazie al progetto Agnes può svolgere un ruolo rilevante in Italia.
Oltre all’emergenza energetica c’è quella demografica. Il presidente di Confindustria Orsini, annunciando i contenuti di una missione in Egitto che inizia oggi, ha anticipato che all’industria servono lavoratori che non si trovano. “Vogliamo contribuire alla creazione di corsi di formazione tecnica al Cairo dove insegneremo sia la lingua sia il lavoro per formare addetti che verranno a lavorare in Italia”.
Moderati dal vicedirettore de Il Resto del Carlino Valerio Baroncini – nell’ambito del panel su transizione energetica e città sostenibili – l’assessore al Turismo di Ravenna Giacomo Costantini ha sottolineato l’importanza per la città di tenere assieme sviluppo, gestione dell’energia e ambiente; Benedetta Brighenti, presidente Aess, Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile e vicepresidente europea Fedarene, ha ricordato il ruolo ’ecologico’ di ogni città. Francesco Della Fornace, responsabile marketing di Rekeep, ha illustrato come il partenariato pubblico-privato possa portare a benefici rispetto all’efficientamento degli edifici pubblici.
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