CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: «APPROVATE ALL’UNANIMITÀ TRE MOZION, ARCO – EGNA – IMPRESE FAMILIARI»

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18.34 – mercoledì 12 febbraio 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Approvate all’unanimità tre mozioni: sì a potenziare il Centro di procreazione medicalmente assistita di Arco, di Antonella Brunet (Lista Fugatti); sì a rendere più visibili le indicazioni delle Valli di Fiemme e Fassa all’uscita A22 “Egna-Ora-Termeno” in occasione delle Olimpiadi e di altri eventi di particolare richiamo, proposta da Luca Guglielmi (Fassa); sì a chiedere ulteriori agevolazioni per le imprese familiari previste dalla legge provinciale 6 del 2023, di Vanessa Masè (La Civica).

Respinta la mozione sulle strutture a sostegno per i malati psichici e le loro famiglie, proposta da Lucia Coppola (Avs) Proseguirà domani la mozione che analizza i dati del perché medici e infermieri lasciano la sanità pubblica trentina demandando all’Azienda sanitaria l’analisi del fenomeno di Claudio Cia (Misto). Domani si riprende dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00.

 

Il dibattito in aula.

APPROVATA ALL’UNANIMITÀ – Potenziare il Centro PMA di Arco e sensibilizzare sulla fertilità – Antonella Brunet (Lista Fugatti)

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La mozione presentata dalla consigliera Antonella Brunet (Lista Fugatti) affronta il preoccupante fenomeno del calo delle nascite. Oltre alle difficoltà socio-economiche che disincentivano la genitorialità, un numero crescente di coppie si trova nell’impossibilità biologica di avere figli a causa del progressivo calo della fertilità. Sempre più coppie ricorrono alla procreazione medicalmente assistita, un servizio gestito in Trentino presso l’Ospedale di Arco. La mozione impegna l’esecutivo a rafforzare le politiche di sensibilizzazione sulla procreazione consapevole, promuovendo una maggiore informazione sui fattori che incidono sulla fertilità, sugli stili di vita utili a preservarla e sui servizi disponibili sul territorio, come consultori, percorsi nascita e procreazione medicalmente assistita.

Inoltre, Brunet chiede di adottare misure organizzative e gestionali per potenziare il Centro provinciale per la procreazione medicalmente assistita di Arco, migliorando l’accesso alle cure e riducendo i tempi di attesa per le coppie. Brunet in aula, nel ricordare l’età media sempre più alta, di 31,6 anni, per la prima gravidanza, ha evidenziato che “il centro di Arco pur rappresentando un’ eccellenza a livello nazionale ha però necessità di essere ulteriormente potenziato di modo da favorire l’accesso alle cure da parte delle coppie: solo nel 2023 ha trattato ben 580 coppie, ossia il doppio rispetto al 2015”. Ad intervenire la consigliera Demagri: “Serve attenzione all’evoluzione del servizio, l’accesso maggiore e la richiesta al servizio dipende dall’età media sempre più alta.

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Servono altre azioni per sostenere le giovani coppie ad avere figli prima dalla casa al lavoro dignitoso”. Di qui l’appello alla Giunta di intraprendere azioni più incisive per il sostegno alla natalità. A seguire l’intervento di Valduga di carattere generale sulla denatalità e l’infertilità dovuta all’età sempre maggiore di uomini e donne. “I bonus di sostegno alle famiglie sono un palliativo – ha detto Valduga – non la soluzione. I servizi possono essere efficaci a generare nuova vita, ma dobbiamo mettere le giovani coppie nella condizione di sentirsi sicuri a scommettere sul futuro”. Valduga ha ricordato anche il servizio di crioprocreazione per coloro che sono soggetti a cure invasive e il rapporto che corre tra il centro oncologico e il centro PMA di Arco.

Specificando la condivisione al dispositivo, Valduga ha però fatto presente la genericità della mozione: “nella richiesta ci impegniamo a fare ciò che bisogna fare”. Brunet ha quindi ribadito i dettagli della mozione, convincendo Valduga e i consiglieri di Campobase. A seguire de Bertolini, anticipando il parere favorevole del gruppo, ha osservato che pur nel testo “effimero” “ragioniamo sulla libertà di coloro che hanno scelto di aspettare per una gravidanza” facendo un’analogia sulla libertà al fine vita e ricordando la normativa approvata in Toscana. Il consigliere Guglielmi ha subito preso le distanze dalla richiesta su una eventuale legge sul fine vita come accaduto in Toscana “voto la vita e non su una morte scelta da altri”. Così anche Angeli nel dare parere favorevole alla mozione ha ribadito: “Dobbiamo tutelare e garantire la vita. Sulla mozione è arrivato il parere favorevole della Giunta con l’intervento dell’assessore Tonina.

 

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VOTAZIONE

31 sì

RESPINTA – Più sostegno e strutture per i malati psichici e le loro famiglie – Lucia Coppola (Avs)

In riferimento alle insufficienti forme di sostegno alle famiglie colpite dal dramma della malattia mentale, la consigliera Lucia Coppola (Avs) impegna la Giunta a verificare la possibilità di creare in provincia delle strutture dove le persone che hanno disturbi comportamentali gravi o dichiarate socialmente pericolose, possano essere, oltre che contenute, rieducate e seguite. Si chiede di implementare le misure di sostegno a favore delle persone portatrici di problemi psichici, favorendo un coinvolgimento delle famiglie per stabilire assieme ai medici come meglio intervenire. Infine, si sollecitano gli Organi statali competenti ad incrementare i posti disponibili presso la Rems di Pergine Valsugana ed eventualmente istituirne di nuove sul territorio trentino. Ad intervenire de Bertolini per una modifica su alcuni passaggi in ottica propositiva che va a rimodulare il dispositivo nel suo carattere sostanziale.

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“Non c’è come primo fattore l’urgenza di posti ulteriori nella Rems – ha detto il consigliere – Serve mettere a terra politiche che sostengono la libertà di questi individui con disturbi di carattere psichiatrico. Servono sostegno per evitare ricadute antisociali”. Da qui la richiesta di invertire l’ordine delle richieste della mozione. A prendere la parola l’assessore Tonina dando parere negativo della Giunta. In merito al contenuto, Tonina ha evidenziato che al fine di favorire alla presa in carico dei servizi territoriali è in fase di recepimento la regolamentazione agli accessi e dimissioni dal Rems; ulteriori risorse per l’ambito della salute mentale sono in fase di valutazione; solo l’aumento dei posti letto risulterebbe un rimedio temporaneo.

Il consigliere Valduga ha voluto esprimersi favorevolmente pur considerando generici alcuni aspetti. La consigliera Demagri si è invece soffermata sulla “poco incisività, da parte dell’assessore Tonina, in ciò che deve essere l’attenzione alla prevenzione. Mi sarei aspettata l’aggiunta di un punto che guardasse in tal senso”, ha detto la consigliera nell’evidenziare la carenza di personale e le difficoltà dei familiari. Ancora, il consigliere Zanella ha richiamato ciò che viene fatto all’estero sulla salute mentale; ha sottolineato il disagio giovanile in aumento anche in Trentino e la carenze delle risorse. Il consigliere Cia nel rimarcare il disagio psichiatrico e le risorse carenti ha posto un ragionamento: “Non possiamo dire che la Provincia di Trento non investe nella sanità, forse il problema è l’uso che facciamo di queste risorse. Se fosse da rivedere la classifica delle priorità?”.

 

VOTAZIONE – RESPINTA

si 7, no 18, astenuti 6

APPROVATA ALL’UNANIMITÀ – Potenziare la cartellonistica all’uscita della stazione autostradale A22 “Egna-Ora-Termeno” per offrire indicazioni ben visibili per le valli di Fiemme e Fassa – Luca Guglielmi (Fassa)

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La proposta di mozione del consigliere ladino, emendata, impegna la Giunta, anche in previsione delle prossime Olimpiadi 2026 che vedranno i due territori protagonisti dell’evento, a farsi promotrice con Autostrada del Brennero Spa affinché sia potenziata la cartellonistica all’uscita della stazione autostradale per offrire indicazioni ben visibili per le valli di Fiemme e Fassa e sollecitare Autobrennero affinché in occasione di eventi di particolare richiamo sia attuata ogni ulteriore forma di comunicazione per trasmettere una piena conoscenza dei percorsi per raggiungere le località interessate dagli eventi. La proposta è stata richiamata in modo favorevole da Bosin, Brunet, Demagri. L’accento è stato posto sul tema generale del trasporto pubblico richiamato un’attenzione simile anche per altre zone.

 

VOTAZIONE

30 sì

APPROVATA ALL’UNANIMITÀ Imprese familiari, ulteriori agevolazioni – Vanessa Masè (La Civica)

La mozione della consigliera della Civica evidenzia come le imprese familiari costituiscano il 42% del totale e producano il 41% del pil e un terzo degli investimenti. Purtroppo meno di un quinto sopravvive fino alla terza generazione: se il 30% sono aziende di prima generazione, il 41% di seconda, il 21% di terza e solo il 4% raggiunge la quarta. La consigliera indaga le cause del fenomeno a partire dall’inizio del secolo e, con il testo, impegna la Giunta a verificare la possibilità di introdurre all’interno delle linee di intervento previste dalla legge provinciale 6 del 2023 agevolazioni volte a sostenere le aziende trentine. Masè: “E’ una mozione che non si guarda tanto all’oggi ma al domani. Serve creare condizioni che progressivamente vanno a radicare occupazione, e crescita”.

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Così la consigliera Calzà: “Il tema è sicuramente cogente e suscita una preoccupazione trasversale, economica e sociale. Servono servizi consolidati che le grandi aziende riescono a sostenere in autonomia. Va ampliata la rete, si deve guardare alle Pmi anche sostenendole all’internalizzazione. Servono servizi di affiancamento all’altezza”. Calzà ha posto l’accento sul terziario avanzato, sulla formazione, sulle tecnologie, la IA, la digitalizzazione. Apprezzamento di Demagri per i dati puntali riportati nella mozione di Masè con una riflessione sulle peculiarità delle imprese di famiglia “patrimonio di prodotto, indotto, storia. Università e ricerca – ha aggiunto – possono preparare dei percorsi ad hoc per i giovani che si dovranno preparare a prendere le redini di queste imprese”. Masè prima della votazione è tornata sul ruolo che ha – e avrà – l’intelligenza artificiale all’interno delle aziende: “la IA deve essere studiata e misurata ad hoc sulle nostre realtà”. Nelle dichiarazioni voto, Angeli e Parolari hanno apprezzato lo spessore del tema della mozione.

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VOTAZIONE

29 sì

IN DISCUSSIONE Medici e infermieri che lasciano la sanità pubblica trentina: analizzare i dati demandando all’Azienda sanitaria l’analisi del fenomeno – Claudio Cia (Misto)

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La mozione, emendata, del consigliere del gruppo Misto riporta i dati forniti dall’Azienda sanitaria provinciale in risposta a formali richieste di accesso agli atti e impegna la Giunta provinciale a promuovere un’indagine sul fenomeno delle dimissioni di infermieri e medici dall’Apss in Trentino demandando all’Azienda sanitaria l’analisi del fenomeno con conseguente implementazione degli interventi e delle azioni correttive. Il testo inizialmente presentato chiedeva un’analisi affidata a un ente terzo. La mozione impegna inoltre l’esecutivo a garantire la piena attuazione dell’emendamento approvato il 27 luglio 2023 nell’ambito dell’assestamento del bilancio di previsione della Provincia per gli esercizi finanziari 2023-2025, che ha modificato la legge provinciale 16 del 2010 istituendo la figura del Direttore assistenziale nel Consiglio di direzione dell’Apss di Trento. Nel presentare la mozione, Cia si è soffermato sui dati del personale. “Le tabelle dell’azienda sanitaria sono imbarazzanti. Se scappano cosi tanti operatori c’è da correre ai ripari e nessuno lo ha fatto”.

Il consigliere ha quindi proposto che si faccia un’indagine affidata a un ente terzo “non per cercare i colpevoli, ma le cause, il malessere”. Ad intervenire la consigliera Angeli riscontrando che sarebbe stata utile un’indagine affidata a un ente terzo: “E’ tardi, ma non è mai troppo tardi per capire i motivi del fenomeno” ha quindi detto Angeli. Il consigliere Zanella: “le condizioni per licenziarsi ci sono tutte. Capire le motivazioni del perché i lavoratori se ne vanno e anche dove vanno si configura importante non solo per il personale medico ma anche infermieristico”. Così Valduga: “c’è un’operazione organizzativa da fare ma serve anche un adeguato riconoscimento delle competenze richieste”. Degasperi è quindi andato a ritroso nel tempo: “Non è la prima volta che i numeri arrivano in aula, ma è la prima volta che sento termini che inquadrano la situazione con gravità anche dalla maggioranza. Per anni si è parlato di uscite fisiologiche”.

Ancora Degasperi ha fotografato il fenomeno delle dimissioni citando: “il ritorno della baronia”, “le pagelle dei giudizi di ginecologia”, “nessun tipo di sanzioni”, “nessun tipo di chiarimenti”. “I numeri erano noti, tante vicende erano note – ha proseguito Degasperi – Si poteva fare molto già dal 2019. La questione di ginecologia era già emersa in quarta Commissione. Siamo qui dopo 6 anni a fare il riepilogo e il conteggio. Le responsabilità sono chiarissime, se le vogliamo cercare. Finalmente anche dal centrodestra qualcuno dice che la gestione è stata gravissima.

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Tante vicende drammatiche si sarebbero potute evitare non tanto andando in tribunale, ma alzando il telefono”. Ancora Cia che, nelle repliche, ha voluto rispondere a Degasperi. “Gli assessori hanno come riferimento i dirigenti con ruolo fiduciario. La colpa non è della politica. In quarta commissione, nel 2019, il dirigente era venuto a dire che non c’erano problemi”.

L’assessore Tonina ha quindi voluto evidenziare che serve “il necessario impegno per conoscere la situazione. Cinque anni fa le urgenze erano altre, sono stati gli anni del Covid. Il Trentino con la sua Autonomia oggi può intervenire e migliorare”. Sul tema dell’emendamento l’assessore ha poi specificato: “In questo momento ritengo più importante che queste responsabilità se le assuma l’azienda sanitaria. Ci stiamo già lavorando”. Resta scettico nel merito il consigliere Zanella “i numeri parlano chiaro e i campanelli d’allarme vanno colti dal basso, non solo ascoltando i vertici”.

La discussione continuerà domani alle 10.00



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