Il mercato del lavoro italiano sta vivendo una dura crisi e i dati sulla disoccupazione mettono in mostra dati altalenanti che confermano una situazione tutt’altro che stabile. I recenti dati ISTAT sull’occupazione segnalano un calo del tasso di disoccupazione, il quale raggiunge il minimo storico del 5,7 %, ma l’occupazione risulta ancora in calo, rendendo la situazione sempre più incerta.
Qual è la situazione attuale del mercato del lavoro in Italia?
I dati sull’occupazione sono solo un piccolo aggiornamento di una situazione ben più complessa:
- la disoccupazione giovanile è in aumento: nonostante il dato generale risulti in calo, analizzando più a fondo troviamo un incremento del tasso di disoccupazione giovanile (15-29 anni) del 19,2%, confermando un trend di crescita preoccupante. Ciò dimostra le difficoltà dei giovani nell’attuale scenario lavorativo italiano;
- l’occupazione è in calo: il numero di occupati è calato di 13.000 unità. La flessione è causata dalla conclusione dei contratti a termine, mentre quelli permanenti risultano in aumento;
- la situazione degli inattivi: il tasso di inattività raggiunge il 33,7%, evidenziando una certa inerzia nella ricerca attiva del lavoro.
Quali sono le cause della crisi del mercato del lavoro?
La crisi occupazionale italiana è la conseguenza di un mix di fattori che incidono sul mercato del lavoro italiano da decenni, oltre a nuove occorrenze che hanno reso la situazione ancora più complicata.
Innanzitutto, bisogna citare gli effetti della pandemia. L’industria italiana ancora fatica a riprendersi, coi settori del commercio e dei servizi che non sono riusciti a raggiungere le cifre del 2020. Ciò ha comportato una riduzione dei contratti a termine.
Le difficoltà dei giovani e la conseguente disoccupazione giovanile trova le sue cause in una grave carenza strutturale nel panorama formativo. L’attuale domanda del mercato del lavoro non incontra l’attuale formazione dei potenziali lavoratori e le politiche dedicate al ricambio generazionale sembrano essere in netto ritardo rispetto alla recenti evoluzioni.
I dipendenti a termine e gli autonomi risultano, ad oggi, le categorie più deboli a causa di un quadro normativo inadeguato e praticamente privo di tutele,
Bonus e agevolazioni per i disoccupati in Italia: come funzionano?
In risposta alla crisi del mercato del lavoro, il Governo italiano ha messo a disposizione una serie di bonus e agevolazioni per i disoccupati. L’obiettivo di questi sussidi è offrire un sostegno economico per chi ha perso il lavoro, garantendo un minimo di stabilità economica durante la ricerca di un nuovo impiego. Tra i principali strumenti di sostegno troviamo:
Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI)
Anche nota semplicemente come “disoccupazione”, la NASpI è il principale strumento di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti che perdono il lavoro per cause esterne a essi. DI seguito, le sue caratteristiche principali:
- durata: fino a un massimo di 24 mesi;
- importo: pari al 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni, con una riduzione progressiva del 3% ogni mese, a partire dal sesto mese;
- requisiti: almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti e almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti;
- domanda: deve essere presentata all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
DIS-COLL, indennità per collaboratori
La DIS-COLL è un’indennità destinata ai collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co) e ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS.
- durata: metà delle settimane lavorate nell’anno precedente (fino a 6 mesi);
- importo: 75% della retribuzione media mensile;
- requisiti: almeno 3 mesi di contributi versati nella Gestione Separata nei 12 mesi precedenti.
Indennità per i lavoratori dello spettacolo
I lavoratori dello spettacolo hanno accesso a un’indennità specifica in caso di disoccupazione.
- requisiti: almeno 30 giornate lavorative nel settore dello spettacolo nei 12 mesi precedenti e un reddito annuo inferiore ai 40.000 euro;
- durata: variabile in base ai contributi versati;
- modalità di richiesta: domanda tramite il portale INPS.
ISCRO, Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa
L’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa) è una misura di sostegno per i lavoratori autonomi con partita IVA.
- durata: massimo 6 mesi;
- importo: compreso tra 250 e 800 euro al mese, in base al calo del reddito dichiarato;
- requisiti: calo di almeno il 50% del reddito rispetto alla media dei tre anni precedenti e un reddito complessivo inferiore a 8.145 euro.
Sostegno al reddito (SAR)
Il SAR è una misura di sostegno erogata dall’ente bilaterale Formatemp ed è dedicata ai lavoratori somministrati.
- requisiti: varia a seconda delle categorie professionali coinvolte.
- modalità di richiesta: differenziata in base al settore.
Meri palliativi
Il mercato del lavoro in Italia è in continua trasformazione, ma lo scenario appare sempre complesso, soprattutto per i più giovani. Nonostante gli ultimi dati lancino messaggi positivi, c’è ancora grande preoccupazione per le categorie più deboli. Strumenti di sostegno come la NASpI offrono un grande supporto per chi ha perso recentemente lavoro, ma la situazione per chi invece è alla ricerca della prima occupazione è ben differente.
In questo caso, Assegno di Inclusione (ADI) e Supporto Formazione e Lavoro (SFL) offrono un sostegno, seppur temporaneo, ma possono anche diventare una forma di dipendenza rendendo le persone “schiave dei bonus” piuttosto che affamate di lavoro. L’Italia ha bisogno di politiche lungimiranti e non di palliativi, la cura alla malattia che infligge il mondo del lavoro risiede nella capacità di creare nuove opportunità per i giovani.
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