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Normalizzare la presenza di donne nelle discipline STEM (science, technology, engineering and mathematics, acronimo che indica le principali discipline scientifiche): in occasione della 10° Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, il Comune di Genova ha promosso un ciclo di eventi nell’ambito dell’iniziativa “Primavera delle Pari Opportunità”, promossa e supportata dalla rete STEAMiamoci (progetto/network nato in Assolombarda) a cui ha aderito l’anno scorso.
L’obiettivo è consentire alle generazioni più giovani di conoscere direttamente “role models” di realtà pubbliche e private del territorio che portano testimonianze, obiettivi motivazionali e comportamenti ispiratori. Per questa iniziativa, l’assessora comunale alle Politiche dell’istruzione e Pari opportunità Francesca Corso si è recata nella scuola media Gastaldi dell’istituto comprensivo di Oregina, insieme a figure di riferimento che hanno raccontato le personali esperienze in questo settore.
Alla scuola media Gastaldi di Oregina le “role models” hanno raccontato le loro esperienze vincenti
L’esempio e le figure a cui guardare sono uno strumento fondamentale per ispirare le giovani generazioni ad avere coraggio e a intraprendere coraggio in barba agli stereotipi tuttora diffusi. Sono ancora molte le persone convinte che le discipline scientifiche e le professioni a esse collegate (dall’informatica all’ingegneria, dalla ricerca al lavoro sul campo) siano un ambito “solo per uomini”, malgrado la storia ci dica comunque diversamente. Basti pensare che la programmazione informatica era un ambito prettamente “per donne” (come alla Nasa, pensiamo alle “calcolatrici” e matematiche, che diedero un contributo importante ai primi lanci nello spazio con astronauti), finché non è esplosa l’era dei computer e questa figura lavorativa è diventata ricercata e quindi pagata molto bene.
«Dopo essere stati capofila di un tavolo di lavoro per promuovere e valorizzare i talenti femminili, anche attraverso lo sviluppo delle Linee Programmatiche 2022-2027, ed aver aderito con totale convinzione alla rete STEAMiamoci è per noi un vero piacere essere protagonisti del progetto “Primavera delle Pari Opportunità”», ha commentato Francesca Corso. «Ritengo fondamentale che studentesse e studenti possano incontrare donne che al termine degli studi in materie STEM hanno saputo affermarsi professionalmente in ambiti sino a qualche decennio fa considerati, erroneamente, ad appannaggio maschile. Figure femminili che sono un esempio virtuoso e concreto di come la scelta di realizzare i propri sogni, al di là dei pregiudizi, sia sempre la scelta vincente».
Oltre al Comune di Genova, coordinatore del tavolo Pari Opportunità operativo a livello cittadino, le realtà promotrici dell’iniziativa coinvolte con loro figure di riferimento in questa prima fase di incontri sono: IIT, Alisa/Regione Liguria, ABB ed Assagenti rappresentata da Fratelli Cosulich, Medagent, MSC Le Navi e Villa Yachting.
Donne e STEM, la lotta ai pregiudizi continua anche a Genova
Secondo i dati forniti dall’Unesco, infatti, la percentuale media globale delle ricercatrici è del 33,3% e quella delle studentesse in queste materie è del 35%. Si potrebbero leggere questi dati come disinteresse o poca attitudine delle donne, ma sono moltissime le cause che concorrono alla situazione attuale.
Non a caso alcune delle frasi denunciate da studentesse, assistenti e ricercatrici dell’Università di Genova e riportate nella campagna #finiscequi rimandano a un atteggiamento paternalista – se non di vera e propria molestia – da parte di alcuni professori che ancora respingono la presenza delle donne negli stessi ruoli, specie nelle discipline STEM.
Immagini della campagna #finiscequi dell’Università di Genova
Se questo avviene nell’ambito comunque “protetto” dello studio, cosa devono poi affrontare le donne quando si immettono nel mondo del lavoro? Il lavoro da fare è sempre molto, e le iniziative sul territorio a invogliare le giovanissime a non piegarsi agli stereotipi e a lavorare per costruirsi le carriere che desiderano è fondamentale.
«Nonostante i miglioramenti sostanziali degli ultimi anni, per quanto riguarda l’accessibilità a materie come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica persiste infatti un divario fra generi che occorre colmare partendo dall’educazione e dalla conoscenza», conclude l’assessora Corso. «Ringrazio quindi gli istituti scolastici partecipanti, tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa e le “role models” che hanno accettato di mettere a disposizione il loro tempo per andare nelle scuole e raccontare se stesse e le loro storie lavorative divenendo ispirazione e sostegno per quelle bambine/ragazze che vorrebbero intraprendere studi scientifici ma che ancora non li percepiscono come destinati alle donne».
L’iniziativa si ripeterà dopo il primo appuntamento di ieri e, oltre all’istituto comprensivo di Oregina, parteciperanno anche l’I.C. Contubernio D’Albertis e l’I.C. Quarto.
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