In termini economici, la costruzione dell’opera costerà oltre un milione di euro in più rispetto a quanto preventivato.
Una nuova perizia di variante, la seconda in meno di un anno. I costi di realizzazione della nuova vasca nella discarica di contrada Borranea, a Trapani, continuano a salire.
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All’origine dell’aumento della spesa pubblica ci sono i correttivi che la Regione ha ritenuto di apportare al progetto che nel 2022 era stato aggiudicato, per un importo contrattuale di oltre sette milioni di euro, dal consorzio romano Conpat e dalle ditte trapanesi Celi Energia e Di.Bi.Ga.
Le tre società avevano vinto una gara d’appalto indetta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, proponendo una serie di migliorie al progetto iniziale. Queste ultime però, nel corso dei lavori, sono state in parte rettificate per problemi riscontrati in cantiere o per esigenze emerse e condivise sia dal direttore dei lavori che dal responsabile unico del procedimento.
In termini economici la costruzione dell’opera, che dovrebbe consentire alla Sicilia occidentale di avere nuovi spazi per depositare i rifiuti indifferenziati e che fu prevista già nell’ordinanza della Protezione civile nazionale con cui, nel 2018, furono concessi i poteri speciali all’allora presidente Nello Musumeci, costerà oltre un milione di euro in più rispetto a quanto preventivato.
Le due perizie
Nella primavera dello scorso anno, la Regione ha dato l’ok alla prima modifica del progetto che era venuto fuori tenendo conto della proposta tecnica fatta dalle imprese vincitrici. A essere premiate erano state anche i suggerimenti per migliorare l’opera da un punto di vista ambientale, in particolare modo per quel che riguarda il cosiddetto pacchetto di impermeabilizzazione.
Tuttavia, come viene ricostruito nella relazione generale che introduce la seconda variante, “durante l’esecuzione dei lavori nel corso delle attività di scavo, veniva segnalato da parte dell’impresa esecutrice che la conformazione prevista dal progetto per la realizzazione delle scarpate non garantiva la stabilità delle stesse”. Nello specifico si è deciso di rivedere i profili delle scarpate, optando per una diminuzione di circa dieci gradi dell’inclinazione. La risagomatura e altre operazioni necessarie per migliorare la stabilità della vasca hanno comportato “una riduzione del volume di abbancamento di 33.636,50 metri cubi” ed è costata circa 712mila euro.
In autunno, dopo mesi in cui i lavori sono andati avanti un po’ a singhiozzo portando la Regione a concedere alcune proroghe rispetto alla scadenza prevista per il completamento dell’opera, sono emersi nuovi contrattempi e la necessità di tornare a modificare il progetto.
In questo caso, la nuova perizia – approvata ieri – prevede un aumento della spesa di poco circa 354mila euro.
In totale le risorse economiche aggiunte fin qui sono state di 1.066.427,14 euro, pari al 14,75 per cento dell’importo iniziale. Questo ultimo dato non è secondario: la legge, infatti, prevede che superato il 15 per cento l’incremento contrattuale non è possibile, rendendo necessaria una nuova procedura di gara per affidare i lavori suppletivi.
Con la nuova perizia verranno eseguiti diversi tipi di interventi. Si va dalla realizzazione di un accesso carrabile della larghezza di trenta metri dotato di cancello in metallo alla costruzione di un’isola spartitraffico rialzata, per migliorare le manovre in ingresso e uscita dall’impianto. Prevista anche l’installazione di barriere metalliche e recinzione.
A ciò si aggiungeranno ulteriori correttivi “al progetto ingegnerizzato proposto dall’operatore economico in fase di gara”. Il riferimento va ad alcune “modifiche da apportare all’impianto di estrazione del percolato e all’impianto fotovoltatico”. Anche in questo caso le osservazioni presentate dalle imprese esecutrici sono state condivise dai tecnici della Regione. “È emersa la necessità di modificare il progetto al fine di rendere più funzionali gli impianti. In ultimo sono state apportate delle modifiche per risolvere aspetti di dettaglio e per garantire una maggiore tutela della sicurezza e una migliore viabilità interna dei mezzi all’interno dell’area di servizio”, viene riassunto nelle conclusioni della relazione.
La piattaforma tecnologica
In contrada Borranea, dopo la realizzazione della nuova vasca della discarica, si lavorerà anche alla costruzione di un impianto per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti. Quest’ultimo rappresenta il secondo lotto di una piattaforma su cui la Regione punta per migliorare la capacità di gestione del ciclo dell’indifferenziato nella provincia più occidentale dell’isola.
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