Putin apre al negoziato con Trump, ma l’Italia resta fuori. Dopo le dichiarazioni del nuovo presidente americano, il leader del Cremlino ha dichiarato di essere pronto a trattare, ma, per bocca del Ministero degli Esteri, senza il coinvolgimento di Roma. Secondo il Ministero, il nostro governo è ormai troppo schierato contro Mosca per poter avere un ruolo credibile nel processo di pace per l’Ucraina.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, Lavrov ha affermato che “L’Italia non può essere un partecipante al processo di pace per l’Ucraina perché le relazioni con la Russia attraversano la crisi più profonda dalla Seconda Guerra Mondiale, e di questo è indubbiamente responsabile il governo di Roma”.
Mentre Trump e Putin ancora non si sono parlati direttamente, la Russia ha già messo da parte l’Italia e, di riflesso, l’intera Europa.
L’Italia? Marginale e ininfluente
Trump e gli Stati Uniti considerano l’Italia e l’Europa come comparse sul palcoscenico della geopolitica globale. Lo si vede dal tono delle dichiarazioni e dal modo in cui ci trattano: richieste, diktat, ordini che noi puntualmente eseguiamo senza fiatare. Putin ha perso ogni fiducia nei confronti del nostro governo, dopo anni di decisioni schierate a favore di Washington e delle sanzioni contro Mosca.
E ora il colmo: dopo esserci piegati ai dettami di Biden, Meloni corre immediatamente negli USA per riallinearsi con Trump, cercando di riposizionarsi al fianco di una nuova amministrazione che, comunque, ci considera nullità.
La fedeltà cieca che ci costa caro
La guerra in Ucraina ci ha insegnato una cosa: l’Italia si è dimostrata fedele ai dettami statunitensi, anche quando andavano palesemente contro i nostri interessi. Il risultato? Ci troviamo in una posizione internazionale ancora più marginale di prima. La Meloni, cercando di ingraziarsi Trump, si è precipitata negli USA prima ancora del suo insediamento ufficiale per discutere della questione di Cecilia Sala e dell’Iran, mostrando una subordinazione totale.
Come “premio fedeltà”, la premier è stata invitata alla cerimonia d’insediamento di Trump, forse l’unica leader europea presente. Ma non sappiamo se siamo stati invitati o semplicemente siamo stati gli unici a presentarci.
L’errore di saltare sul carro del vincitore
Dopo aver obbedito ciecamente agli ordini di Biden, ora stiamo facendo lo stesso errore con Trump, saltando immediatamente sul carro del vincitore. La Russia non si lascia ingannare facilmente e ha chiarito che l’Italia è fuori da ogni (eventuale) negoziato.
Secondo Politico, il ministero degli Esteri russo ha dichiarato: “Vista la posizione anti-russa assunta dall’Italia, non la consideriamo come un possibile partecipante nel processo di pace”. Insomma, abbiamo giocato tutte le nostre carte senza pensarci due volte, e ora siamo fuori dai giochi.
Un’Europa sempre più insignificante
Putin sa bene che gli Stati Uniti comandano e che l’Europa non ha alcun potere decisionale. Il nostro continente si è lasciato trascinare in una guerra che non ci appartiene, con decisioni prese oltreoceano e che hanno portato a conseguenze economiche disastrose per noi.
Gli Stati Uniti, ora che c’è Trump, puntano a rientrare nei loro interessi con una politica pragmatica e “America First”, mentre noi continuiamo a pagarne il prezzo. Trump chiede più spese militari, più acquisti di gas e prodotti americani, e tutto questo viene presentato come una “partnership”. Ma di fatto, continuiamo ad essere le loro mucche da mungere.
Putin apre al negoziato (ma solo con gli USA)
Nonostante la chiusura nei confronti dell’Italia e dell’Europa, Putin ha ribadito la sua disponibilità a trattare con Trump. “Abbiamo sempre avuto un rapporto professionale e pragmatico con lui, e possiamo discutere serenamente dei nostri interessi comuni”.
Per il Cremlino, l’unico attore che conta sono gli Stati Uniti. L’Europa, ormai, non ha più voce in capitolo.
Zelensky trema
Mentre Putin e Trump iniziano a dialogare, Zelensky si trova sempre più isolato. Kiev continua a sperare nell’Europa, l’unica ancora di salvezza rimasta dopo il congelamento degli aiuti americani. Ma la verità è che l’Ucraina resta sempre più sola.
Zelensky ha dichiarato che non riconoscerà mai la perdita dei territori occupati, ma la realtà è ben diversa: le truppe russe avanzano, l’esercito ucraino è in difficoltà, e la politica occidentale sta cambiando velocemente.
L’Italia è fuori dai giochi, l’Europa è debole, e gli Stati Uniti fanno i loro interessi. Questo è il quadro attuale, con un’Italia che continua a schierarsi senza ottenere nulla in cambio. Dovremmo finalmente iniziare a pensare ai nostri interessi, invece di seguire ciecamente quelli degli altri.
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Danilo Torresi
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