Le pagelle di Guido De Angelis – Una Lazio con gli uomini contati “sBraga” in Portogallo: Gila stoico, Pedro tuttocampista. Attacco impalpabile

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Al termine di Braga-Lazio 1-0 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.

MANDAS 6,5 – Si conferma portiere di coppa, giocando la settima gara sulle otto totali. Sul gol del Braga può fare poco, per il resto della prima frazione di gioco viene poche volte stimolato. Ancora imperfetto con i piedi, sul finale salva il risultato sul tocco sotto di Horta.

MARUSIC 6 – Primo tempo sottotono, come tutto il resto della squadra. Non concede particolari avanzate al club portoghese, a discapito però di un apporto offensivo praticamente nullo. Nella ripresa prova ad avanzare il raggio d’azione, arrivando spesso al cross o alla conclusione da fuori (come visto nei minuti finali).

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GIGOT 6 – Torna in Europa dopo aver scontato la squalifica contro la Real Sociedad. Impreparato, come tutta la retroguardia, nel gol iniziale del Braga: poi cresce e la difesa ne beneficia. Tutto sommato buona prestazione dell’ex Marsiglia, che tiene bene l’attacco portoghese.

ROMAGNOLI 5 – Tra i principali colpevoli nel gol portoghese, poi come il resto della squadra prova a crescere. Verso inizio ripresa chiude bene in area di rigore una buona occasione del Braga. Ancora troppo impreciso con i piedi in diverse circostanze, deve migliore anche sulle marcature. Prestazione sicuramente inferiore al compagno di reparto. Non mi è piaciuto per niente.

PELLEGRINI 6 – Uno dei responsabili maggiori del vantaggio del Braga. In avanti cerca sporadicamente la sovrapposizione e, quando servito, fa partite cross lunghi e imprecisi. Uscito tra i fischi nella gara contro la Fiorentina, il terzino romano deve ritrovare la forma fisica e mentale migliore. Nell’ultimo quarto salva due volte da ultimo uomo, ma poi rimane a terra e spiana la strada a Horta. Confusionario.

ZAZZA S.V.- Baroni gli regala il debutto in prima squadra. Entra al posto di Pellegrini e si posiziona sulla destra, facendo intravedere movimenti interessanti. Ancora troppo presto però per giudicarlo.

DELE-BASHIRU 6 – Gioca ancora in mediana, come contro la Fiorentina. Questa volta a fargli compagnia è Gila, in una coppia di centrocampo inedita (causa emergenza). Impalpabile nel primo tempo, nella ripresa migliora. Nel finale sfiora il gol del pareggio con una bordata dalla distanza, deviata miracolosamente in angolo dal portiere avversario. Difficile giudicare la sua prestazione, in un centrocampo in totale emergenza numerica.

GILA 6 – Schierato mediano da mister Baroni, non supera pienamente il test da centrocampista. Difficile però imputare qualcosa all’ex Real Madrid, messo in campo in una posizione non sua. Da apprezzare l’impegno e la dedizione costante. Come ammesso da Baroni prima della gara, è destinato a fare grandi cose nel corso della sua carriera. Nella ripresa lascia il posto a Dia.

DIA 6 – Entra per l’assalto finale degli ultimi venti minuti. L’ex Salernitana si posiziona in una zona ibrida, tra attacco e centrocampo, svariando molto sul fronte offensivo. All’ottantacinquesimo, la sua grande predisposizione ai ripiegamenti generosi lo porta a recuperare un grandissimo pallone dopo un contropiede portoghese. In attacco cerca di riempire l’area come può, senza causare però particolari pericoli alla retroguardia avversaria.

TCHAOUNA 5 – Al centro delle voci di mercato che lo vorrebbero via da Roma, nel primo tempo è uno dei più propositivi. Cerca spesso la giocata senza però risultare mai effettivamente incisivo. Negli ultimi metri gli manca il guizzo vincente, risultando spesso impreciso e poco concludente. Nella ripresa lascia il posto ad Isaksen.

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ISAKSEN 6 – Entra al minuto 66 al posto di Tchaouna. Il danese subentra bene, rendendosi subito pericoloso con un piattone destro, deviato in angolo dal portiere avversario. Dalla bandierina pennella anche un buon pallone per Noslin, che di testa sfiora il gol del pareggio. Tutto sommato buona mezz’ora per l’esterno, anche se avrebbe potuto essere leggermente più incisivo.

PEDRO 7 – Di gran lunga il migliore in campo. Lo spagnolo gioca una partita da tuttocampista, caricandosi sulle spalle una squadra sfiduciata e in difficoltà fisica. Quando esce Gila gioca da regista aggiunto, esprimendo la sua solita e immensa classe. Giocatore da preservare a tutti i costi: la sensazione è che il futuro della Lazio nella competizione dipenderà dell’eterno Pedrito.

NOSLIN 5 – Torna da titolare dopo diverso tempo. Gioca prima da esterno largo a sinistra, poi nella ripesa si accentra. In entrambi i casi l’apporto dell’olandese è troppo poco. Cerca qualche spunto interessante, ma spesso fine a se stesso. Sfiora il gol con un colpo di testa da sviluppo di calcio d’angolo. Ancora troppo impreciso, la sua prestazione non ruba l’occhio, anzi…

CASTELLANOS 5 – Ingaggia una lotta dal primo minuto contro la difesa avversaria. Totalmente isolato, svaria su tutto il fronte offensivo senza trovare mai la posizione più adatta. Impreciso anche nel legare il gioco con i compagni, la sua prestazione non ricalca neanche lontanamente le ultime messe in mostra in Europa. Nel finale di gara lascia il posto al giovane Balde.

BALDE S.V. – Secondo gettone stagionale, anche in questo caso in Europa League. Il giovane attaccante nel finale avrebbe anche l’occasione di battere in rete un pallone vagante ma, l’emozione e la poca esperienza lo portano a colpire in maniera scardinata.

BARONI 8 – In piena emergenza numerica, è costretto ad inventarsi una Lazio totalmente rimaneggiata. Nonostante i minuti iniziali, la squadra pian piano diventa padrona del campo: non sfigurando in una gara in cui erano gli avversari quelli costretti al risultato. Il voto, più che per la gara di oggi, è per il percorso europeo. Dopo anni di nulla in Europa League, l’allenatore ex Verona porta la Lazio al primo posto nella classifica unica, totalizzando 19 punti su 24 disponibili. La speranza è che, vedendo il grande lavoro, la società possa premiarlo con un regalo dal mercato.

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