Pensioni, adesso ti bastano solo 5 anni di contributi: la nuova riforma ti manda in vacanza per tutta la vita | Attiva la procedura adesso

Una notizia bomba che cambierà la vita di molti lavoratori, adesso basteranno pochissimi contributi per la pensione

Andare in pensione con soli 5 anni di contributi può sembrare impossibile, ma in realtà esiste una misura che consente questa possibilità, anche se con alcune limitazioni. Dal 2019 l’età per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni per tutte le categorie fino al 2026, a seguito dei rilevamenti ISTAT che non hanno registrato un incremento della speranza di vita. Il requisito dei 67 anni resterà valido anche per ottenere l’assegno sociale. Al requisito anagrafico si aggiunge il requisito contributivo di 20 anni.

Ma c’è chi riuscirà ad andarci con soli 5 anni di contributi. Si tratta della pensione anticipata di vecchiaia, una misura destinata esclusivamente ai cosiddetti contributivi puri, ovvero a chi ha versato il primo contributo dopo il 31 dicembre 1995. Tuttavia, questa opzione è accessibile solo al compimento dei 71 anni di età, rendendola un’opportunità per pochi contribuenti in una fase avanzata della vita lavorativa.

Questa misura è riservata a una specifica categoria di lavoratori: coloro che rientrano nel sistema contributivo puro. Ciò significa che i beneficiari devono aver iniziato a versare contributi dopo il 1995 e aver accumulato almeno 5 anni di versamenti. A differenza delle pensioni anticipate o di vecchiaia standard, che permettono di ritirarsi tra i 62 e i 67 anni, questa opzione richiede un’età minima di 71 anni.

L’unico requisito contributivo è rappresentato dai 5 anni di versamenti effettivi. Non si tratta quindi di una “baby pensione”, bensì di una misura creata per garantire un sostegno minimo ai lavoratori con carriere contributive molto brevi.

Anticipo della pensione per le lavoratrici con figli nel 2025

Nel 2025, questa possibilità diventerà più agevole per alcune lavoratrici grazie a una riduzione dell’età pensionabile legata al numero di figli. In particolare, le donne che hanno avuto figli potranno beneficiare di uno sconto di 4 mesi sull’età pensionabile per ogni figlio, fino a un massimo di 16 mesi. Ciò significa che una madre con 4 figli potrà accedere alla pensione già a 69 anni e 8 mesi, mentre chi ha 3 figli potrà farlo a 70 anni, con una riduzione proporzionale per chi ha meno figli. Questa novità rappresenta un’agevolazione significativa per le lavoratrici che hanno affrontato il doppio ruolo di madri e professioniste.

Il beneficio per le lavoratrici con figli prevede uno sconto massimo di 16 mesi sull’età pensionabile, in base al numero di figli avuti. Con 2 figli, ad esempio, l’età minima per accedere alla pensione sarà di 70 anni e 4 mesi, mentre con un solo figlio diventerà di 70 anni e 8 mesi. Per coloro che non rientrano in queste categorie o che non hanno figli, resta valido il requisito standard di 71 anni per accedere alla pensione anticipata di vecchiaia. Questa misura, pur limitata, rappresenta un riconoscimento concreto per le donne che hanno contribuito alla società sia dal punto di vista familiare che lavorativo.

Possibilità di recuperare gli arretrati

Anche chi ha già raggiunto i 71 anni può beneficiare di questa misura retroattivamente, chiedendo il riconoscimento del bonus figli. Questo consente di recuperare fino a 16 mesi di arretrati, a seconda del numero di figli avuti. Per esempio, una lavoratrice con 3 figli, che avrebbe potuto accedere alla pensione a 70 anni, può richiedere la decorrenza anticipata della prestazione e ottenere i pagamenti relativi ai mesi precedenti. È quindi fondamentale verificare le proprie condizioni e presentare la domanda all’INPS per sfruttare tutti i benefici previsti.

La pensione con soli 5 anni di contributi è certamente un’opzione limitata, ma può rappresentare un’importante possibilità per i contributivi puri con carriere lavorative brevi. Le novità introdotte nel 2025, con la riduzione dell’età pensionabile per le lavoratrici con figli, aggiungono ulteriori opportunità, anche se restano vincoli stringenti legati all’età e ai requisiti contributivi. È fondamentale che i contribuenti interessati si informino accuratamente per sfruttare al meglio questa possibilità, che, sebbene non risolva le criticità del sistema pensionistico, può offrire un sostegno concreto a chi si trova in una situazione di difficoltà economica.