Anche la Tesla di Elon Musk soffre, e tanto, la guerra dei prezzi scatenata dagli agguerritissimi produttori cinesi di auto elettriche. Il quarto trimestre del 2024 si è chiuso molto male per la casa statunitense con ricavi e profitti al di sotto delle attese. Gli incassi sono stati pari a 25,7 miliardi di dollari (27,2 le previsioni). I profitti si sono fermati a 2,3 miliardi, il 71% in meno di un anno fa. I dati sarebbero stati ancora peggiori se Tesla non avesse contabilizzato 600 milioni di guadagni realizzati con i bitcoin e incassi ottenuti vendendo diritti di emissione di Co2. I ricavi ottenuti dalla sola vendita di auto sono calati dell’8% rispetto all’anno prima.
I margini di profitto sono in costante calo da inizio 2022, erano sopra al 30%, ora sono la metà. I costi restano più o meno uguali, mentre la concorrenza sui listini si fa più feroce. Lo scorso 3 gennaio, la casa automobilistica aveva comunicato dati deludenti sulle vendite del 2024, anno che ha segnato la prima flessione dopo dieci di crescita. Le vetture consegnate sono state 1,8 milioni, l’1,1% in meno del 2023. L’arci-rivale cinese Byd ha venduto 1,76 milioni di auto completamente elettriche (+ 12%), si si contano anche vetture ibride si sale però a 4,2 milioni, con un incremento annuo del 41%.
I dati del quarto trimestre sono stati diffusi da Tesla mercoledì scorso, senza provocare eccessivi scossoni al titolo che, da quando Trump ha vinto le elezioni ed Elon Musk la ha seguito alla Casa Bianca, sono in rialzo del 70%. È piuttosto evidente che le azioni della casa automobilistica rispondano più a considerazioni di natura politica che finanziaria. Ha aiutato l’annuncio di nuovi modelli a basso costo ma anche su Tesla pesa l’incognita guerra commerciale con Pechino. Dalla Cina la società di Musk ricava una bella fetta dei suoi guadagni, nel 2024 il 36% della vendite sono state fatte nel paese asiatico.
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