Roccaraso, ipotesi riciclaggio di denaro dietro i tiktoker dell’invasione. Gli alberghi sono sold out

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Sono sessanta i bus turistici che si sono prenotati dalla Campania per trascorrere il weekend sulla neve a Roccaraso. Il dato arriva dal Comune altosangrino che ha chiuso le prenotazioni sul sito istituzionale dell’ente. Nello specifico, per la giornata di sabato, si sono prenotati appena due bus mentre per domenica 2 febbraio sessanta mezzi turistici sono in lista per poter accedere nel comprensorio dell’Alto Sangro. A questi numeri vanno aggiunti una decina di bus che si sono prenotati dall’Abruzzo. L’effetto delle misure prese per contenere l’invasione della scorsa domenica ha ridotto sensibilimente i numeri, se si considera che il limite massimo era stato fissato a quota cento. «Non c’è più possibilità di prenotarsi», ricorda il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, secondo il quale «le restrizioni potrebbero sicuramente aver inciso».

L’ombra del riciclaggio e dell’evasione

L’invasione di Roccaraso, prevista per il prossimo fine settimana, non sarebbe solo folclore. Ma rischia di diventare anche materia di indagine, alla luce del fitto tam tam registrato in queste ore sui social. Tutto ruota attorno a TikTok e alla pubblicità postata in queste ore da parte di alcuni influencer napoletani. Nulla di illegale, spiega Il Mattino, ma è anche vero che su questi fenomeni gli inquirenti hanno le antenne dritte.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Sanno che dietro l’esibizione di contenuti apparentemente frivoli potrebbero celarsi altre motivazioni. Una tra tutte: la conduzione di business in nero; evadere il fisco, approfittando del momento. Oppure, su un altro versante, il riciclaggio del denaro sporco, in attività apparentemente legali, quelle con tanto di scontrino o ricevuta fiscale rilasciata al momento dell’acquisto.

Da giorni la Procura di Napoli osserva quanto sta accadendo sull’asse Napoli-Roccaraso. Non c’è un fascicolo aperto, ma restano aperti gli occhi sulla gestione di bus, sugli interessi di agenzie e compagnie di pullman. Portare turisti in Abruzzo non è reato. Non è un reato neppure provare ad ampliare il proprio pacchetto clienti, né potrebbe rappresentare una notizia di reato il contatto tra agenzie di transfert e alcune star dei social. Restano però delle zone d’ombra, che potrebbero spingere gli inquirenti ad analizzare questo fenomeno crescente sulla piattaforma di TikTok.

Verifiche in corso su quella sorta di adunata di bus che è stata invocata per realizzare una sorta di assedio: «Dobbiamo occupare fino all’ultimo pezzo di neve, mi servono altri due pullman». E un altro influencer risponde: «Non vi preoccupate delle targhe alterne, che riusciamo a risolvere il problema… conosco agenzie e compagnie». Sì d’accordo, un semplice business, che – almeno allo stato attuale – non dovrebbe alimentare sospetti di alcun tipo. Resta però il monitoraggio investigativo sul giro di affari che viene messo in piedi da parte di vecchi e nuovi influncer.

Numero chiuso e filtri, il piano anti-invasione

Cento uomini e donne in campo tra forze dell’ordine e volontari di protezione civile, il numero chiuso di cento bus a targhe pari e due punti per il carico e scarico dei turisti per blindare il comprensorio. Il piano logistico per fronteggiare l’eventuale invasione bis a Roccaraso è stato messo a punto questa mattina nel corso di una riunione operativa che si è tenuta in Questura, all’Aquila. Il luogo di carico e scarico dei bus turistici sarà posizionato sulla statale 17, a Roccaraso, nei pressi dell’istituto Alberghiero. Sarà inoltre allestito un’altra zona «filtro» sul territorio comunale di Castel di Sangro, al confine con il Molise. «È l’unico punto possibile per blindare il comprensorio», afferma il presidente della provincia, Angelo Caruso. Alle 12 sono state chiuse le prenotazioni sul portale del sito di Roccaraso. «La riunione è stata convocata per decidere gli impieghi e le modalità del servizio. Comunque l’impiego sarà aumentato notevolmente rispetto alla scorsa settimana», dichiara il questore dell’Aquila, Enrico De Simone, che ha presieduto il vertice.

I prezzi

Per il pernottamento di questo fine settimana, tra sabato e domenica, in un albergo di Roccaraso, occorrono dai 193 ai 363 euro nelle sei strutture che hanno ancora la disponibilità di una camera matrimoniale: è quanto emerge da una breve ricerca effettuata su uno dei maggiori siti di prenotazioni alberghiere online. Il 95% delle strutture alberghiere della località sciistica risultano non disponibili per la data impostata per la ricerca. Se si prova a spostarsi nelle vicinanze di Roccaraso, nel raggio di circa una ventina di chilometri, con un massimo di 25 minuti di percorrenza in auto, si possono trovare soluzioni alternative per il pernottamento che vanno dai 150 euro di Ateleta, passando per i 180 euro di Rocca Pia, fino ai 200 euro di Castel di Sangro. Abbastanza proibitivi i prezzi delle altre due località turistiche della zona: a Rivisondoli si parte da 321 euro fino a 840 euro, a Pescocostanzo invece si va da 205 euro fino a 450 euro.

Alberghi sold out fino a marzo

«Abbiamo avuto un incremento delle presenze turistiche del 60% solo a gennaio e registriamo il tutto esaurito fino al primo fine settimana di marzo», ha detto Valentino Valentini, presidente dell’associazione albergatori di Roccaraso. «Non chiamateli turisti. E’ gente che non lascia nulla. Noi ad esempio non abbiamo ricevuto nemmeno una telefonata per un pranzo» riprende Valentini, riferendosi ai passeggeri dei bus turistici che non entrano nelle statistiche degli alberghi. Buono invece il bilancio della stagione per l’intero comparto. «Siamo partiti sotto i migliori auspici e il sold out è assicurato fino al 2 marzo» ribadisce il presidente dell’associazione, facendo notare che «qualche disdetta per questo fine settimana è arrivata ed è legata al fenomeno dell’invasione. Tuttavia non sono disdette significative». Per Valentini quanto avvenuto la scorsa domenica dimostra evidenti difficoltà nella gestione e nell’accoglienza. 

L’allarme ambientale

 L’invasione di turisti nella città di Roccaraso rappresenta un allarme ambientale che rischia di mettere a repentaglio l’ecosistema locale e aver ripercussioni sulle risorse naturali. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ricorda come il turismo sia la quarta causa di inquinamento ambientale ed è responsabile del 5% delle emissioni globali di CO2. «Quanto visto la settimana scorsa a Roccaraso, quando migliaia di turisti hanno invaso la località montana con pullman e auto private generando un caos senza precedenti, ha effetti negativi diretti sull’ambiente e sugli ecosistemi locali – dice il presidente Alessandro Miani -. È stato infatti dimostrato come l’overtourism nelle zone di montagna causi una pericolosa erosione del suolo, aumenti in modo esponenziale i consumi di risorse naturali come acqua ed energia e incrementi l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria. Basti pensare alle migliaia di vetture private e pullman che si concentrano in una area limitata come quella di Roccaraso, con l’immissione in atmosfera di quantità enormi di Pm2.5, Pm10, anidride carbonica, ossidi di azoto e altre sostanze tossico-nocive prodotte dai motori termici». «A tutto ciò si aggiungono le tonnellate di rifiuti abbandonate sulla neve dai turisti, dai mozziconi di sigarette alla plastica che come noto contaminano gravemente l’ambiente, e le conseguenze per la fauna locale che risente dell’invasione di aree naturali habitat per diverse specie animali – prosegue Miani – Al di là delle questioni di ordine pubblico, servono misure davvero efficaci per tutelare le aree montane come quelle dell’Abruzzo, regione dove un terzo del territorio è costituito da parchi naturali, e salvaguardare gli ecosistemi dai pericoli insiti nel turismo di massa, che rappresenta sempre di più un nemico dell’ambiente».

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