ADUC – Notizia – ITALIA

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Dopo anni di battaglie oggi siamo finalmente in grado di annunciare un’importante novità sullo stato dell’arte del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Le informazioni sul nostro progetto di monitoraggio indipendente OpenPNRR sono state infatti aggiornate con l’avanzamento della spesa effettiva per ognuno dei quasi 270mila progetti del piano. In questo modo è possibile verificare quanto si sta effettivamente spendendo per il più grande piano di investimenti pubblici del paese.
 

269.299 progetti del Pnrr monitorati su OpenPNRR, al 13 dicembre 2024.

 

La fonte dei dati è sempre Italia Domani, il portale governativo che rilascia periodicamente le informazioni sul piano. Questo risultato è stato possibile solo dopo una campagna di pressione della società civile, che nell’ultimo anno ha preteso e ottenuto più trasparenza.

Era il 12 febbraio 2024, infatti, quando abbiamo inviato la nostra prima richiesta di accesso civico per conoscere i dati sull’avanzamento di spesa per i progetti. A quella e ad altre richieste sono seguiti diversi dinieghi da parte del governo. Sono stati mesi di botta e risposta, resi possibili dal prezioso supporto dello studio legale E-lex. Inoltre, avevamo richiesto dati sulla spesa dei progetti già a partire dal 2022.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Fino a quando, poco prima di capodanno, il governo ha pubblicato i nuovi dati, proprio alla vigilia della scadenza del 31 dicembre, annunciata dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in parlamento in seguito a un’interrogazione parlamentare elaborata sulla base del nostro monitoraggio.

Questo risultato è stato possibile grazie alla mobilitazione di centinaia di organizzazioni.

Il percorso legato alle richieste formali è stato importante tanto quanto la campagna pubblica che ha visto protagoniste centinaia di associazioni e organizzazioni della società civile, riunite nelle sigle Dati bene comune e Osservatorio civico PNRR. Il rilascio dei dati da parte del governo è la dimostrazione plastica che la mobilitazione paga.
Oggi quindi siamo di fronte al salto di qualità di un progetto di monitoraggio importante per la nostra fondazione. Un lavoro necessario per valutare in modo indipendente, basato sui numeri, il Pnrr. E che necessita del sostegno di tutti per mantenere un’autonomia slegata dalla politica e dall’opinionismo delle parti che troppo spesso inquina il dibattito pubblico.

 

“Fin dal 2021, anno di approvazione del piano, abbiamo lavorato affinché venisse fatta più luce possibile sull’andamento di investimenti e riforme. Non è possibile valutare compiutamente questa ingente mole di risorse se non c’è la minima trasparenza. La chiediamo da sempre e continueremo a farlo fino alla fine”, afferma Vittorio Alvino, presidente della Fondazione Openpolis.
 

Ma perché sono così importanti i dati sulla spesa? Perché ci danno la misura quantitativa dello stato dell’arte dei progetti del Pnrr. Ci dicono quanto e dove è stato effettivamente investito finora in un piano che, secondo le previsioni, dovrebbe cambiare il volto dell’Italia.
Al 13 dicembre scorso, data dell’ultimo rilascio trimestrale dei dati su Italia Domani, la spesa effettiva delle risorse ammontava a 58,6 miliardi di euro, meno di un terzo del totale previsto dal piano, pari a 194,4 miliardi.

30,14% delle risorse del Pnrr previste sono state spese, al 13 dicembre 2024.

La percentuale di spesa è molto simile a quella dei pagamenti effettuati per i singoli progetti nel loro complesso. Questa rappresenta un’altra novità di OpenPNRR. Differisce leggermente dalla spesa perché quest’ultima, aggregata a livello di misura, è comunicata al governo direttamente dalle amministrazioni titolari dell’investimento. Mentre i dati sui pagamenti, relativi ai singoli progetti, arrivano dai rispettivi soggetti attuatori.

In entrambi i casi, tuttavia, siamo in grado di dire che abbiamo speso meno di un terzo delle risorse a meno di due anni dal termine del piano, previsto per metà 2026, e tre anni e mezzo dall’approvazione dello stesso, nel luglio 2021.
Si tratta di una conferma, rispetto alle difficoltà e ai ritardi che abbiamo denunciato negli ultimi mesi, che contraddice il tono trionfalistico sul Pnrr della presidente del consiglio Giorgia Meloni e dell’ex ministro Raffaele Fitto, oggi diventato commissario europeo.
 

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Quanto sarà impattante il Pnrr per l’economia e la società italiana?

Certo, l’avanzamento di questo importante programma di investimenti non è omogeneo in tutte le misure, agli ambiti e ai territori. Per questo, attraverso OpenPNRR, è possibile monitorare lo stato dell’arte di ogni singolo progetto e territorio, per capire dove ci si trova in difficoltà e dove a buon punto rispetto alla programmazione iniziale.
Come nel passato, è possibile farlo in modo personalizzato, iscrivendosi gratuitamente e ricevendo via mail aggiornamenti costanti sui progetti che si è scelto di monitorare.
Nelle prossime settimane pubblicheremo un’analisi più dettagliata dell’avanzamento della spesa del Pnrr, alla luce di questi nuovi dati. È importante analizzare gli eventuali ritardi negli investimenti, per comprendere come vengono impiegati i fondi e quindi valutare se e quanto realmente saranno impattanti per il futuro dell’economia e della società italiana.
 

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

 

CHI PAGA ADUC

l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)

La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile


DONA ORA



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Source link