Prevenzione e innovazione. Le priorità secondo Confalone (Novartis) nel World cancer day

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La lotta ai tumori non può essere vinta solo sul fronte dell’innovazione scientifica. Il potenziale della scienza può realizzarsi solo se i sistemi sanitari sono in grado di accogliere l’innovazione e renderla disponibile a chi ne ha bisogno in modo equo e tempestivo. L’Italia deve continuare a rappresentare un modello di eccellenza nel mondo, per il carattere universalistico della prevenzione e della cura. In occasione del World cancer day, Valentino Confalone, country president di Novartis Italia offre una prospettiva sulle sfide che attendono il nostro Paese e i passi ancora da compiere

 

04/02/2025

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Oggi la metà delle persone che si ammalano di tumore è destinata a guarire, avendo la stessa aspettativa di vita di chi non si è ammalato. Nella giornata in cui il mondo accende i riflettori sulla lotta ai tumori, i dati dell’ultimo rapporto “I numeri del cancro in Italia” dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) mostrano i grandi passi avanti compiuti in questi anni per ridurre la mortalità delle malattie oncologiche grazie alla diagnosi precoce e ai progressi della ricerca scientifica.

Il ritmo dell’innovazione continua a crescere incessante. Piattaforme tecnologiche innovative e frontiere avanzate di ricerca aprono la strada alla medicina di precisione, con nuovi paradigmi di trattamento personalizzati e mirati ai profili biomolecolari del paziente. Un potenziale che, per realizzarsi, non può prescindere da strategie efficaci di prevenzione e di gestione dei percorsi di diagnosi e trattamento, per garantire equità e tempestività nell’accesso all’innovazione. Un obiettivo che si scontra oggi con profonde disuguaglianze sociali nell’accesso ai programmi di screening e alle cure.

Nel 2024 si sono registrate in Italia 390mila nuove diagnosi di tumori maligni, con costi superiori ai venti miliardi di euro, e i dati mostrano un’impennata delle diagnosi tra i giovani adulti, in particolare tra le giovani donne. Il Piano oncologico nazionale 2023-2027, punta sulla prevenzione tra le sue priorità per la lotta al cancro, in sinergia con il Piano nazionale della prevenzione (Pnp) 2020-2025. Un terreno su cui si sta concentrando anche l’Europa, dove gli Stati membri sono chiamati a garantire entro il 2025 l’offerta di programmi organizzati di prevenzione per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon‐retto al 90% dei cittadini europei aventi diritto. Un asse, quello della diagnosi precoce, che emerge come prioritario per rendere possibili nuovi approcci terapeutici e mettere a disposizione dei pazienti le risposte terapeutiche più avanzate e innovative.

In Italia i tre programmi di screening mammografico, cervicale e colorettale rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel 2023 hanno raggiunto quasi 16 milioni di persone. Eppure, nonostante i trend di adesione siano in crescita, gli screening nazionali non riescono a colmare le disuguaglianze presenti a livello geografico e sociale nell’accesso alla diagnosi precoce. Un esempio è lo screening mammografico che nel 2023 ha registrato una copertura nazionale del 49%, con differenze geografiche significative: la copertura al Nord è stata del 62%, al Centro del 51%, mentre Sud e alle Isole hanno raggiunto solo il 31%.

La mancata adesione agli screening si traduce in ritardi diagnostici, a cui si sommano ulteriori ritardi nell’accesso all’innovazione che riducono la possibilità per i pazienti di beneficiare dei trattamenti innovativi di cui avrebbero bisogno. Oggi passano mediamente 419 giorni dall’approvazione Ema di una nuova terapia alla sua effettiva disponibilità al paziente. Ai tempi di approvazione nazionale da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si aggiungono i tempi dell’accesso regionale, con ulteriori ritardi e disuguaglianze sul territorio.

Queste evidenze ci mostrano che non dobbiamo fermarci di fronte ai successi ottenuti, ma dobbiamo potenziare ancora di più il nostro impegno per rispondere a bisogni e sfide in continua evoluzione. Se da un lato è necessario continuare a investire nella ricerca e nell’innovazione, per garantire la competitività e l’attrattività del nostro Paese sul fronte della ricerca clinica e dello sviluppo medico-scientifico, dall’altro serve un impegno congiunto di tutti gli attori del sistema salute per favorire l’emergere di nuovi modelli di gestione delle malattie oncologiche, a partire da interventi mirati a tenere sotto controllo i fattori di rischio e migliorare l’accesso alla diagnosi e alle cure, superando le disuguaglianze.

Da questa consapevolezza, è nata la volontà di agire per affiancare il Ssn nel miglioramento dei percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti. Come azienda, storicamente impegnata da trent’anni alla frontiera della ricerca scientifica in oncologia, siamo consapevoli che la lotta ai tumori non può essere vinta solo sul fronte dell’innovazione scientifica, perché il potenziale della scienza può realizzarsi solo se i sistemi sanitari sono in grado di accogliere l’innovazione e renderla disponibile a chi ne ha bisogno in modo equo e tempestivo.

Con questo obiettivo, in questi anni abbiamo avviato diversi progetti di collaborazione sul territorio, come quella attivata a novembre 2023 con la Regione Abruzzo e quella avviata in Regione Piemonte a marzo 2024, per supportare l’attuazione del Piano oncologico regionale, migliorando i percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti oncologici sul territorio. I primi risultati ottenuti ci dimostrano l’importanza di lavorare insieme per superare una visione compartimentalizzata e favorire l’emergere di una medicina basata sul valore, in grado di realizzare la sinergia tra innovazione e sostenibilità. In questa direzione si stanno concentrando gli sforzi di Aifa per migliorare i processi di valutazione e ridurre i tempi di accesso all’innovazione, a beneficio dei pazienti.

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“United by Unique” è il tema della Giornata internazionale della lotta ai tumori 2025-2027 e credo sia un’importante prospettiva per affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni. Personalizzazione, equità e tempestività di accesso alla diagnosi e alle cure sono gli obiettivi da cui dipenderà la capacità dei sistemi sanitari di rispondere ai bisogni delle persone e l’Italia deve continuare a rappresentare un modello di eccellenza nel mondo, per il carattere universalistico della prevenzione e della cura. Oggi possiamo parlare di guarigione dai tumori, ma in futuro dobbiamo impegnarci per garantire che questa promessa valga per tutti.



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