Elon Musk ha accusato l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) di finanziare ricerche su armi biologiche (A. Puccio)

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L’uomo d’affari statunitense Elon Musk ha accusato l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) di finanziare ricerche su armi biologiche, tra cui un laboratorio nel quale sarebbe stato sviluppato il virus del Covid-19.
“Sapevi che USAID, con i soldi delle tue tasse, ha finanziato la ricerca sulle armi biologiche, incluso il covid-19, che ha ucciso milioni di persone?”, ha scritto il magnate sui suoi social network, etichettando l’agenzia come “nido di vipere marxiste radicali di sinistra che odiano gli Stati Uniti”.

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Il miliardario ha ritwittato un post secondo cui USAID aveva investito 53 milioni di dollari nell’organizzazione EcoHealth Alliance, che ha utilizzato i fondi per sostenere la ricerca sul guadagno di funzione del coronavirus in un laboratorio di Wuhan.
“USAID è un’organizzazione criminale. È ora che muoia”, ha detto l’uomo d’affari in un’altra pubblicazione. Il rapporto citato da Musk afferma anche che “l’USAID è stata ripetutamente legata ad attività di intelligence” e che il suo ex direttore una volta ha ammesso di aver “infiltrato persone della CIA in ogni organizzazione”, in ogni tipo di attività” all’estero: governative, di volontariato, religiose, in qualunque cosa”. Inoltre, il rapporto afferma che “l’USAID è stata collegata ai colpi di stato ad Haiti, in Ucraina, in Egitto e in altri paesi”.

Certo Elon Musk ha scoperto l’acqua calda. Che l’USAID sia coinvolta in quanto l’uomo d’affari denuncia è sotto gli occhi di tutti coloro che non vivono delle veline diffuse dalla Casa Bianca. Il fatto che l’agenzia sia coinvolta negli esperimenti sul Covid’19 è noto da tempo., come dovrebbe essere noto che nel momento dello scoppio della pandemia al governo degli Stati Uniti non c’era il Padre Eterno, ma lo stesso Donald Trump. Lo stesso che aveva negli anni precedenti autorizzato gli esperimenti sui pipistrelli nel laboratorio di Wuhan dopo che Obama nel 2014 ne aveva impedito la loro realizzazione sul territorio statunitense.

Ma evidentemente Elon Musk dimentica che proprio il suo presidente è stato colui che ha autorizzato il proseguimento degli esperimenti in Cina dato che in patria non poteva farlo. Vediamo però come sono andati i fatti.

Il laboratorio di ricerca di Fort Detrick, situato ad una ora di macchina da Washington, nasce nel 1942, in piena seconda guerra mondiale, quando gli Stati Uniti scoprono che il Giappone stava studiando armi batteriologiche con lo scopo di non restare indietro nello sviluppo di questa nuova arma. Il laboratorio cresce fino a raggiungere la superficie di oltre 52.000 ettari e 600 edifici dove lavorano 7800 persone. Qui si studiano da anni virus e batteri per la produzione di armi battereologiche compresi i coronavirus ma non solo.

In realtà a Fort Detrick si sono svolti negli anni scorsi esperimenti di vario genere per scopo militare come il famoso programma di controllo mentale che negli anni ’50 e ’60 attraverso l’elettro shock cercava di annullare le menti per rimpiazzarle con altre. Oppure più recentemente si è scoperto che l’antrace spedita a politici e personaggi dopo l’11 settembre proveniva proprio da questo laboratorio e non era prodotta da Saddam Hussein in Iraq.

Ma il laboratorio tanto segreto non era poi così sicuro, infatti sono stati molti negli anni gli incidenti avvenuti che avrebbero potuto provocare una pandemia nella città o addirittura in tutti gli Stati Uniti. Alla fine di giugno 2019, alcuni mesi prima della pandemia, a Fairfax, a 30 chilometri dalla Casa Bianca, in una casa di riposo scoppiò una strana epidemia polmonare. Quindici giorni dopo tre residenti erano deceduti, 18 erano stati ricoverati in ospedale e 63 rimasero contagiati, da una strana epidemia polmonare sviluppatasi proprio in estate, periodo questo non propizio a queste malattie.

Dopo la pubblicazione sulla stampa dei casi della sconosciuta malattia il Centro per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CDC) manda una lettera al laboratorio di Fort Detrick con l’ordine di chiusura immediata a tempo indeterminato perché il laboratorio di massima sicurezza P4, che maneggia virus molto sensibili, non ha sistemi per decontaminare le acque reflue sicuri. In agosto del 2019 almeno 10.000 persone negli Stati Uniti sarebbero morte per una sconosciuta forma di infezione polmonare. Si trattava di Covid? Non lo sappiamo ma i sintomi erano quelli.

Alcuni dei ricercatori di Fort Detrick lavoravano anche in un altro laboratorio dove si trattavano i coronavirus distante 12.000 chilometri più a ovest che usava i soliti protocolli di sicurezza: il laboratorio di Wuhan in Cina.

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Il laboratorio di Wuhan venne inaugurato il 16 giugno 2016 alla presenza dell’ambasciatore francese in Cina ma l’inizio della sua costruzione risale alla presidenza francese di Jaques Chirac. Il laboratorio si doveva occupare della prevenzione e del controllo delle malattie infettive emergenti per poi creare i vaccini. Esistevano solo una trentina di laboratori di massima sicurezza come questo nel mondo ma quello di Wuhan era all’avanguardia nello studio dei corona virus presenti nei pipistrelli.

Nel laboratorio dovevano lavorare a fianco dei cinesi anche una cinquantina di ricercatori francesi, ma i cugini di oltre alpe non toccheranno mai il suolo della Cina: nel 2018 il laboratorio inizia le sue attività. Ma perché i ricercatori francesi non si recheranno mai a Wuhan? Nel 2014 il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama aveva cancellato tutti i finanziamenti ai laboratori dove si studiavano i virus più pericolosi con la tecnica del guadagno di funzione rendendo la ricerca di fatto impossibile. Ma con l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump nel dicembre 2017 la moratoria terminò e le ricerche sui coronavirus ripresero, ma il Direttore dell’Istituto di Sanità degli Stati Uniti Anthony Fauci convinto che tali esperimenti non sarebbero potuti restare segreti in patria pensò di iniziare a finanziare il laboratorio cinese proprio quando i francesi dovevano arrivare a Wuhan.

Insomma gli Stati Uniti iniziarono a fare gli esperimenti che avevano paure di condurre in casa propria in un laboratorio straniero ovvero nel laboratorio P4 di Wuhan. Questi esperimenti, chiamati in gergo esperimenti sul guadagno di funzione, sono vietati in quasi tutti i paesi del mondo esclusi gli Stati Uniti, la Cina e poche altre nazioni. Ma qualcuno stava sorvegliando cosa si stava facendo in questo laboratorio, infatti i servizi segreti britannici monitoravano le attività del laboratorio tenendo sotto controllo i computer ed i cellulari dei ricercatori. Fino a quando il 6 ottobre 2019 nel laboratorio tutti i segnali provenienti dai cellulari spariscono misteriosamente. Cosa era successo? Nessuno lo sa ma il laboratorio da quel giorno, come era avvenuto in precedenza a Fort Detric, viene misteriosamente chiuso.

Nei giorni successivi sempre a Wuhan si svolgeranno le olimpiadi delle forze armate, giungeranno nella città cinese migliaia di atleti provenienti da quasi tutti i paesi del mondo, Italia compresa. In quei giorni molti degli atleti presenti alle olimpiadi manifesteranno malesseri respiratori e febbri anche alte. Ma nessuno sospetta niente, anche se i sintomi riportati dai militari sono riconducibili al Covid. Rientrati nei loro paesi di origine saranno il vettore perfetto per la diffusione mondiale del virus. Se il virus era scappato accidentalmente o volontariamente dal laboratorio di Wuhan le olimpiadi sarebbero diventate il veicolo perfetto per la sua diffusione mondiale.

Quindi gli esperimenti sul guadagno di funzione, ovvero la tecnica che permette di aumentare la contagiosità di un virus, potrebbe essere alla base della pandemia che ha sconvolto il mondo. Esperimenti che sulla carta dovrebbero servire a prevenire future malattie ma che in realtà hanno tutte le caratteristiche di una ricerca militare. Infatti possedere armi batteriologiche sembra essere la nuova frontiera della guerra del futuro. Il possesso delle armi nucleari che per decenni ha garantito, grazie al principio della deterrenza, la pace ed ha scongiurato lo scoppio della terza guerra mondiale non rappresenta più per le grandi potenze la garanzia dell’egemonia mondiale. Infatti se per caso qualcuno decidesse di sganciare una bomba nucleare su un altra nazione sarebbe subito identificato e la rappresaglia sarebbe immediata. Un arma chimica o meglio batteriologica per essere diffusa non ha bisogno di missili o bombe: basta gettarla in un acquedotto o diffonderla per via aerea in uno stadio o in un aeroporto internazionale.

Ma un incidente durante la manipolazione dei virus usati per inventare nuove armi batteriologiche è una cosa piuttosto frequente nei laboratori con conseguenze imprevedibili. Anche perché, secondo molti scienziati, gli esperimenti sul guadagno di funzioni in realtà ad oggi non hanno portato grandi scoperte nel campo medico. Quindi evitarli, dati i rischi che comporterebbe una fuga di un virus maggiormente contagioso, sarebbe di vitale importanza. Peccato che tali esperimenti non hanno nulla a che vedere con la salute pubblica, sono usati solamente per produrre armi batteriologiche.

Le armi biologiche sono state messe al bando nel 1925 con la Convenzione di Ginevra ma nel mondo sono ancora troppe le nazioni che ne posseggono un arsenale: Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone, Corea del Nord, Iran, Israele, Sud Africa, Canada e Regno Unito sono le nazione che ne possederebbero grandi quantità. Gli Stati Uniti oltre a studiare qualunque tipo di arma biologica hanno creato, dopo la moratoria di Obama dei programmi di sviluppo sul proprio territorio, diverse centinaia di laboratori in giro per il mondo dove vengono studiate queste armi che casualmente formano una cintura intorno alla Russia da ovest ad est ed il laboratorio di Wuhan sarebbe uno di questi, Il budget stanziato nel 2003 dagli Stati Uniti per lo studio delle armi biologiche ammonterebbe a 2 miliardi di dollari ed in cima alla lista di queste terribili armi ci sarebbe la sars, proprio quella del Covid 19.

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Ma la narrativa che cercava di spiegare le origine del virus puntava da un altra parte. Il 18 febbraio 2020, a pochi giorni dall’inizio della pandemia, sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet veniva pubblicata una lettera firmata da numerosi scienziati che affermava che il virus era di origine animale e che chi metteva in giro altre teorie era solo un complottista. La lettera era stata firmata anche da Peter Daszak che era colui che dirigeva il gruppo che si occupava degli esperimenti sul guadagno di funzione a Wuhan attraverso la Fondazione EcoHaelth aliance da lui presieduta e che riceveva finanziamenti dal governo degli Stati Uniti, governo presieduto all’epoca proprio da Donald Trump. Ecco quindi nascere la storia del pipistrello e del pangolino che avrebbero trasmesso il virus da animale a uomo e del mercato del pesce di Wuhan, dove questi animali sarebbero stati venduti vivi assieme al pesce ,ma nessuno degli animali presenti al mercato è mai stato trovato positivo al virus.

La teoria della zzonosi, ovvero la trasmissione del virus da un animale all’uomo, al momento non è stata dimostrata nonostante centinaia di studiosi e scienziati abbiano studiato questa possibilità. Non è stato ancora trovato l’animale intermedio che avrebbe fatto mutare il virus che poi avrebbe trasmesso all’uomo. Come del resto non è stato provato che il virus sia uscito accidentalmente dal laboratorio di Wuhan, ma non si può escludere questa possibilità dato gli esperimenti che si facevano in quel laboratorio. Ai tempi della Sars, nel 2003, ci vollero solo tre mesi per scoprire che gli zibecchi di un mercato avevano fatto da trampolino al virus, ma questa volta dell’animale intermedio non c’è traccia. Infine la stessa struttura del virus suggerisce che sia stato manipolato in laboratorio, secondo quanto affermato da numerosi virologi e da studi indipendenti.

Altro scienziato che cade dal pero proprio adesso è Robert Kennedy, ministro della salute nel governo di Donald Trump. Il nipote di J.K. Kennedy, noto no vax, ha denunciato che gli Stati Uniti stanno finanziando centinaia di laboratori in mezzo mondo nei quali vengono effettuati esperimenti biologici. Ma che bravo … sono anni che li denunciamo, ma lui era evidentemente più attento alla guerra contro i vaccini piuttosto che a cercare di capire come il virus del Covid-19 fosse nato e da chi fosse stato finanziato.
Adesso caro Robert Kennedy sarebbe sufficiente che chiedessi al tuo presidente di emettere un ordine esecutivo che chieda la chiusura immediata di tutti i laboratori in giro per il mondo invece di fare tanti discorsi. Ma credo proprio che non lo farà.

Insomma Elon Musk scopre che il governo degli Stati Uniti è coinvolto negli esperimenti sul Covid’19 e in tutti i colpi di stato degli ultimi anni e che Robert Kennedy si è accorto che il suo presidente finanzia centinaia di biolaboratori in mezzo mondo … un grande passo in avanti per l’umanità, non c’è che dire.
Io ho denunciato tutto questo per anni passando per il solito complottista … pare che la storia mi stia assolvendo.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

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