poche Rsa e rette proibitive. E Angelucci detta legge

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


«Siamo abbandonati a noi stessi», dice Luca. Vive in Basilicata e racconta che sua zia risiede in una casa di riposo, ma da anni le tariffe per l’assistenza aumentano senza che la regione le calmieri. «È una questione di principio. Io e mia moglie abbiamo due stipendi e ce lo possiamo permettere, ma tanti altri no. Di questo problema dovrebbe occuparsi lo stato», dice.

Francesco e la madre vivono in due comuni diversi, ma lui e sua moglie hanno un lavoro a tempo pieno. Anche Francesco è ricorso a una struttura socio-assistenziale, la cui retta da 1.500 euro viene coperta dalla famiglia mettendo insieme la pensione della madre, quella di reversibilità del padre «che è mancato tanti anni fa» e «vecchi risparmi».

Luca e Francesco sono nomi di fantasia: preferiscono rimanere anonimi per tutelare la privacy dei propri cari. Fanno parte della stessa associazione, “Il filo di cotone”, costituita in Basilicata a giugno 2024 per sostenere le famiglie lucane in difficoltà economica nella gestione dei propri parenti non autosufficienti. «L’associazione – dice Francesco – ci ha permesso di sentirci meno soli, scoprire che quello che stavamo vivendo era la condizione di tanti». Luca aggiunge: «Ho incontrato persone che vivono in situazioni più gravi della mia: c’è chi ha dovuto vendere la casa dei genitori per pagare la retta».

Microcredito

per le aziende

 

In Italia, il paese con l’età mediana più alta d’Europa, le Rsa sono poche e poco finanziate rispetto agli altri paesi Ue. E la combinazione tra basse retribuzioni e pesanti carichi di lavoro ha provocato anche una grave carenza di personale nel settore. Anche la corte di Cassazione è intervenuta, stabilendo a inizio febbraio 2025 che l’intero costo della retta delle Rsa per persone affette da malattie ingravescenti come l’Alzheimer deve essere completamente a carico del Servizio sanitario nazionale.

Il problema, poi, è che i posti letto sono soprattutto concentrati nella zona nord orientale del paese, mentre al Sud la copertura è decisamente inferiore, nonostante alcune regioni meridionali presentino un invecchiamento demografico tra i più significativi della penisola.

Dall’ultima verifica dei Lea, la Basilicata, dove un abitante su quattro è over 65 e i familiari più giovani disposti a prendersene cura in casa sempre meno, è infatti al penultimo posto in tutta Italia per il trattamento socio-sanitario in strutture residenziali o semiresidenziali riservato agli anziani: soli otto posti letto assegnati ogni mille residenti.

Una regione anziana

L’altissimo tasso di “fuga di cervelli” nella regione ha infatti contribuito a frammentare il modello di assistenza familiare. «Prima non c’era bisogno di case di riposo perché gli anziani venivano curati a casa, ma adesso non è più così», spiega Michele Plati della Cooperativa “Il sicomoro”, un’organizzazione con sede a Matera, attiva in tutta la Basilicata, che si dedica a progetti a favore di anziani, minori, migranti e disabili.

Le prime strutture di assistenza sono state aperte a partire dagli anni novanta. «E da lì è partita anche l’incapacità di gestirle», dice Plati. A oggi delle circa novanta strutture presenti nella regione, tra Rsa e case di riposo, sono solo un paio quelle che ricevono un finanziamento pubblico.

A causa di un incremento dei costi legati a personale, forniture mediche e servizi generali, le tariffe di queste poche strutture nel tempo sono cresciute. La regione ha così provato a regolarizzare l’erogazione di quote per le strutture che accogliessero almeno gli ospiti non autosufficienti, fino all’ultima legge regionale, che nel 2018 ha predisposto, per il 20 per cento dei posti letto, un contributo da 22 euro per ogni ospite non autosufficiente e 18 per ogni allettato.

Ma il problema si complica ancora di più quando, quell’anno, la Corte costituzionale chiede alla regione di accreditare, cioè di approvare secondo regolamenti nazionali, le strutture sanitarie che dovrebbero ricevere questi finanziamenti pubblici.

Così, poco dopo la nuova delibera, la regione dispone anche di istituire un nuovo manuale di accreditamento per le Rsa, che però viene ratificato con tale ritardo che viene addirittura nominato un commissario ad acta perché i fondi venissero erogati in tempi ragionevoli.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

«La situazione comincia a smuoversi solo nel 2020, quando il gruppo Angelucci decide di aprire una Rsa a Matera, il Centro geriatrico Srl, un super Ferrari in un’area industriale della città – dice Michele Plati – e non appena arrivano cominciano a dire “Vogliamo l’accreditamento”. E lo ottengono a tempo di record».

Gli Angelucci in Basilicata

Ad aprile 2023 l’assessore regionale alla Salute, Francesco Fanelli, annuncia che la regione ha accreditato il Centro geriatrico, dopo che un’altra Rsa della provincia di Matera, la Residenza Villa Anna, era invece ricorsa al Tar per aver atteso tre anni l’accreditamento da parte della regione, nonostante la struttura fosse in attività dal 2019.

Ma oltre all’accreditamento, la Rsa degli Angelucci ottiene anche i fondi a tempo record, battendo i competitor delle regione in attesa da più tempo.

A fine settembre 2023 l’allora direttrice Asl Sabrina Pulvirenti fa una determina indirizzata al Centro per una cifra pari a 1 milione e 900mila euro, cioè l’intero budget dell’anno concesso dal Fondo sanitario regionale (Fsr) alle Rsa. La delibera non passa inosservata: anche stavolta Villa Anna fa ricorso al Tar sostenendo che la misura non rispettasse i criteri di concorrenza e il Tar emette una sentenza in cui dà nuovamente ragione alla residenza. A dicembre Sabrina Pulvirenti si licenzia e si sposta all’Asl di Frosinone.

Non appena si insedia, il nuovo commissario, Maurizio Friolo, revoca la delibera di Pulvirenti. Il Centro geriatrico minaccia di chiudere a partire da aprile 2024, con un sit-in del personale. Persino il sottosegretario di stato per la Salute, Marcello Gemmato, va a Matera per esaminare in prima persona la situazione del Centro, promettendo rassicurazioni.

Il 10 ottobre Friolo contrattualizza le due Rsa di Matera, Villa Anna e il Centro geriatrico, stanziando 1,3 milioni, stavolta per entrambe. «La scelta è stata dettata da motivazioni politiche visto che l’area di Matera era scoperta da questo tipo di servizio», ha commentato Friolo a Domani, «salvo eventuali redistribuzioni se altre strutture soddisferanno i requisiti richiesti».

Un problema strutturale

In Basilicata una norma appena approvata riserva l’1,5 per cento del Fsr alla contrattualizzazione delle Rsa, spiega Nicola Morea, presidente della IV Commissione consiliare permanente della Basilicata, che ha proposto questa norma e ha contribuito all’accreditamento del Centro Geriatrico e di Villa Anna.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

«Ovviamente è una risposta ancora parziale», dice Morea a Domani, spiegando che la regione al momento sta provando a creare una quota di contributi dedicati anche al socio-assistenziale, che non avendo funzione sanitaria deve essere gestito dai comuni. «Ma ad oggi sono pochissimi quelli che aiutano i cittadini non abbienti nel pagamento delle rette», dice Morea.

Morea spiega, però che anche se aumentassero le strutture accreditate, tra Rsa e case di riposo, i fondi da distribuire sono ancora insufficienti: «La politica locale decide dove investire le risorse, ma prima bisogna trovarle».

«Io ho incontrato tante famiglie che pagano cifre in molti casi impossibili», dice Morea. E finché non verranno dedicate alla regione più risorse da parte del ministero della Salute, «noi non avremo la possibilità di garantire a tutti lo stesso diritto. È brutto dirlo, ma è così».

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link