mostre, installazioni e performance da non perdere

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 














Il tredici porta fortuna, ma ART CITY non na ha bisogno, tanto meno per questa edizione, almeno a giudicare dalla ricchezza e dalla qualità del calendario di mostre, eventi, installazioni e performance che trasformeranno Bologna (da giovedì 6 a domenica 16 febbraio) in una galleria d’arte a cielo a aperto in contemporanea con Arte Fiera. Ed è un calendario per tutti. Non solo per la gratuità degli appuntamenti e delle esposizioni, ma anche per la trasversalità degli approcci e delle arti.


Come ogni anno (ormai da tredici edizioni) c’è la mitica notte bianca dell’arte, che in inglese è meglio e quindi si chiama Art City White Night. Ma come orientarsi in questo immenso programma? Intanto calma: siccome non sono eventi a scadenza (salvo l’orario esteso alla sera di sabato 8 febbraio), ma eventi che si protraggono nel tempo, non bisogna necessariamente vedere tutto subito. Meglio fare una selezione per questo weekend e lasciarsi per le prossime settimane il resto. 


La notte bianca in Pinacoteca 


Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

In occasione di ART CITY White Night 2025, la Pinacoteca Nazionale di Bologna e la mostra La favola di Atalanta. Guido Reni e i poeti, saranno straordinariamente aperte al pubblico sabato 8 febbraio dalle 19 alle 23 con ingresso libero. I visitatori potranno scoprire grazie al personale dei Servizi Educativi del museo alcune opere significative della collezione permanente. In particolare, l’appuntamento è nella sala 3, dove verrà illustrata la storia del polittico del celebre maestro toscano Giotto. Nella sezione dedicata al Rinascimento bolognese (sala 13), saranno approfonditi i rapporti tra la produzione di artisti emiliani come Francesco Francia e Lorenzo Costa e il Perugino, presente in collezione con la bellissima Pala Scarani. Infine, sarà possibile esplorare le opere del Settecento bolognese ascoltando la storia delle Tombe allegoriche (sala 28), realizzate attraverso una collaborazione a più mani fra pittori, paesaggisti e specialisti in architetture. Sarà anche possibile visitare gratuitamente l’esposizione La favola di Atalanta. Guido Reni e i poeti dove artisti come Guido Reni, Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Agostino e Ludovico Carracci sono tra

i protagonisti di un racconto che indaga i rapporti tra pittori e poeti nel fervido tessuto culturale della Bologna d’inizio Seicento. Al centro di tali relazioni e della mostra sono alcuni dei più amati capolavori di Guido Reni, tra cui l’affascinante serie di dipinti che l’artista dedicò al soggetto ovidiano di Atalanta e Ippomene, presentati in questa occasione da una prospettiva inedita.


“Leggere Creature inside out” al Parco della Montagnola


Grandi animali marini che ondeggiano sulla terraferma, come un miraggio nella notte, dando vita a una danza luminosa e sonora: sarà il parco della Montagnola ad ospitare dal 6 al 9 febbraio Leggere Creature inside out, installazione dell’artista bolognese Danilo Traverso che sarà inaugurata domani giovedì 6 febbraio alle ore 17.30, primo appuntamento della lunga settimana di eventi in collaborazione con il Comune di Bologna, Bologna di Notte – il piano del Comune di Bologna per la gestione della vita notturna in città – e Fondazione IU Rusconi Ghigi in occasione di Art City, il calendario di eventi in città che ogni anno accompagna ArteFiera. È infatti attorno a Filla, la nuova struttura nel parco della Montagnola progettata dall’Architetto Mario Cucinella per il Comune di Bologna e affidata alla gestione della Fondazione, che verranno posizionati i grandi animali luminosi, galleggianti su piscine d’acqua (orari: 6 febbraio h. 17.30-21, 7 e 9 febbraio h. 17-21, sabato 8 febbraio h. 17-24). L’effetto straniante dell’emersione delle creature dalla terra, tra balene, delfini e tentacoli di polpi, sarà reso ancor più intenso nella sera di sabato 8 febbraio, durante la Montagnola Art White Night, quando i due viali d’accesso alla Montagnola saranno illuminati e accompagneranno il pubblico verso i padiglioni di vetro di Filla per ammirare dall’interno l’installazione: con un effetto di acquario inverso, gli spettatori guarderanno dall’interno (inside) la danza delle leggere creature luminose fuori (out), che dialogheranno tra loro attraverso una partitura musicale composta da Paola Samoggia, in una sinfonia di luci e suoni. Le performance, di circa 20 minuti ciascuna, saranno replicate per tutta la serata dalle ore 17 alle ore 24. 



Conto e carta

difficile da pignorare

 

Per Barclay nella ex Chiesa di San Barbaziano e Alessandro Sciaraffa all’ex Chiesa di San Mattia


Nella ex Chiesa di San Barbaziano, riaperta per la prima volta al pubblico dopo un accurato intervento di restauro, l’artista norvegese Per Barclay reinterpreta con lo spettacolare intervento installativo La Strage degli Innocenti l’omonimo celebre dipinto di Guido Reni, al fine di attivare una esperienza di fruizione complessa di natura sociale, cognitiva ed emozionale e spunti di riflessione sull’età del disorientamento contemporaneo, sulla vulnerabilità, le contraddizioni e i conflitti dei nostri tempi. Il progetto è curato da Denise Tamborrino e Patrizia Cirino. Sabato 8 e domenica 9 febbraio, lo spazio ospita inoltre la performance site specific Soglia, a cura di Ekodanza. Un lavoro performativo in cui il corpo è immaginato come un limen (soglia) che al contempo distingue e vincola, che congiunge le molteplici determinazioni in un processo dinamico.


Arte Fiera 2025: tutto quello che c’è da sapere 


La personale di Alessandro Sciaraffa Harmonic Room, sempre a cura di Patrizia Cirino e Denise Tamborrino, realizzata in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, trasforma la storica ex Chiesa di San Mattia in uno spazio immersivo dove suono, luce e vibrazioni si intrecciano per amplificare la percezione del pubblico all’insegna di un dialogo tra tradizione e innovazione, coinvolgendo attivamente i visitatori in un viaggio sensoriale unico. Sciaraffa esplora la relazione tra individuo e cosmo, offrendo un’esperienza che supera i confini della rappresentazione tradizionale per toccare le corde più profonde della sensibilità umana.


Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

unnamed (31)-7


“Identificazione del luogo” al LabOratorio degli Angeli


Il LabOratorio degli Angeli ospita Identificazione del luogo, una mostra a carattere performativo di Luca Vitone, a cura di Leonardo Regano. L’ex Oratorio di Santa Maria degli Angeli accoglie la riattivazione di una delle più iconiche ricerche dell’artista, in un allestimento site specific che invita il pubblico a riflettere sull’identità del luogo e sul legame profondo tra il passato e il presente che lo connota. In Identificazione del luogo, grandi fogli stampati su xerocopie riproducono la cartografia dello spazio che li ha ospitati quale metafora del rapporto tra uomo e territorio e delle diverse possibilità di percezione e memoria di quest’ultimo. All’interno del laboratorio, le carte realizzate dall’artista a partire dal 1989 saranno oggetto di un intervento di restauro che si attuerà lungo tutto il periodo di mostra, coinvolgendo il visitatore in un’esperienza in progress che intreccia il processo creativo di Vitone con la stratificazione storica e le attività dello spazio che oggi le accoglie.


unnamed (32)-17


Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Arte e ironia al MAMbo + MORBID


Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna celebra il 50° anniversario della nascita della Galleria d’Arte Moderna di Bologna con la grande mostra collettiva Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo, a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni. Allestita nella Sala delle Ciminiere, la rassegna presenta oltre 100 opere e documenti d’archivio di più di 70 artisti, ripercorrendo circa 70 anni di arte italiana attraverso il tema dell’ironia, intesa come strumento per rivelare contraddizioni e anomalie della realtà, spaziando dall’immaginazione e dal paradosso all’intersezione con la politica, la critica sociale e il linguaggio contemporaneo. Con giochi umoristici e accostamenti provocatori, l’esposizione invita a riflettere sui meccanismi del linguaggio e sugli stereotipi che influenzano la nostra percezione del mondo. Il titolo stesso, Facile ironia, ne riflette la natura ambivalente: dietro l’apparente leggerezza, si cela una complessità che rende l’ironia uno strumento critico e giocoso insieme.


0. Piero Golia_on the edge


Nello spazio della Project Room dello stesso MAMbo viene presentata MORBID, mostra a cura di Caterina Molteni che ripercorre il lavoro della danzatrice e coreografa bolognese Valeria Magli, soffermandosi sul suo impegno nella ridefinizione del femminile attraverso un percorso cronologico e tematico che va dagli anni Settanta ai primi Duemila. Il titolo, ispirato a un’opera dell’artista, gioca sull’ambivalenza linguistica del termine “morbido” in italiano e “morboso” in tedesco, richiamando le contraddizioni attribuite alla figura femminile nel tempo. Una delicatezza sinuosa che si contrappone, con ironia, alla rigidità maschile simboleggiata da una banana.


Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Nell’ambito dell’edizione 2025 della biennale di arte, architettura e design do ut do, la mostra Nino Migliori, i Miei Gioielli si fa interprete del tema del desiderio. La suggestiva corte vetrata accessibile dalla Sezione egizia del Museo Civico Archeologico accoglie un nucleo di teche posizionate su tavoli in marmo disegnati da Mario Cucinella, in cui viene esposta la preziosa collezione di gioielli realizzati dall’artista tra gli anni Settanta e Ottanta, insieme a 5 lightbox allestiti da In-Novo, di altrettante fotografie, che Migliori ha realizzato espressamente per l’occasione. A queste opere si aggiunge una serie limitata di riproduzioni d’autore realizzata dalla Gioielleria Giulio Veronesi (Bologna – Cortina), che reinterpretano gli originali dell’artista. L’assegnazione delle opere retroilluminate e delle copie d’autore permetterà di raccogliere fondi a favore delle attività di assistenza e formazione della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli. L’esposizione è ideata da Alessandra D’Innocenzo e curata da Lorenzo Balbi.


Valeria_Magli_Pupilla_1983_Foto_Carla_Cerati


“Memorie del lavoro”


Il progetto Memorie del Lavoro e Spazi Industriali al Museo del Patrimonio Industriale documenta le connessioni tra gli spazi e le architetture della produzione industriale a Bologna e l’identità operaia della città attraverso una selezione di fotografie storiche, provenienti dagli archivi di FIOM CGIL Bologna e dello stesso Museo del Patrimonio Industriale, e una mappa che consentono di ricostruire i luoghi bolognesi della produzione industriale e di rappresentare le forme di organizzazione dell’attivismo operaio negli anni Settanta e Ottanta. Una postazione è dedicata al sito web del progetto Bologna metalmeccanic@ che ospita percorsi di public history su 10 fabbriche dell’area metropolitana bolognese. Il cuore dello spazio espositivo è costituito da materiali inediti, parte di un progetto artistico di Andrea Bacci, che illustrano i luoghi in cui sorgevano le principali fabbriche metalmeccaniche bolognesi oggi non più esistenti. Una serie di 45 fotografie in bianco e nero, realizzate tra il 2019 e il 2024, svela le tracce del passato industriale negli ex stabilimenti rifunzionalizzati (o che stanno per essere demoliti) e le modalità della loro restituzione alla cittadinanza. Infine, tre documentari inediti, realizzati con le testimonianze dirette delle maestranze che hanno collaborato alla ricostruzione del vissuto aziendale, raccontano le fabbriche dal punto di vista di coloro che vi hanno lavorato.


Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Padiglione de l’Esprit Nouveau


Per il terzo anno Arte Fiera rinnova la collaborazione con Fondazione Furla per il programma di azioni dal vivo curato da Bruna Roccasalva. Protagonista della nuova edizione è l’artista Adelaide Cioni che presenta la performance concepita per l’occasione Five Geometric Songs. Frutto di una riflessione sull’astrazione e il colore, sull’origine della forma e sul concetto di pattern che Cioni porta avanti da tempo, questa performance nasce da una parte come evoluzione di Song for a Square, a Circle, a Triangle del 2023 e dall’altra come risposta al contesto espositivo bolognese che la ospita: il Padiglione de l’Esprit Nouveau, riproduzione fedele del progetto originale di Le Corbusier e Pierre Jeanneret per l’Exposition International des Arts Décoratifs di Parigi, di cui nel 2025 si celebra il centenario. 


Giardini Margherita 


La Palazzina dei sogni è un progetto di Antonello Ghezzi, realizzato per il ponteggio che avvolge la Palazzina Liberty dei Giardini Margherita. Promosso dal Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna, il progetto trasforma il piazzale Jacchia in un punto di partenza per un viaggio galattico, un luogo dove esprimere desideri e sentirsi uniti sotto la stessa volta celeste. Il ponteggio è ricoperto da un grande collage di immagini astronomiche che raccontano diverse visioni dell’universo, dai cieli stellati alle nebulose, fino ai cieli oscurati dall’inquinamento luminoso. L’opera nasconde un segreto: Shooting stars, una luce che si accende improvvisamente, collegata ai Radiotelescopi di Medicina, attivandosi in tempo reale quando una stella cadente attraversa il cielo. La Palazzina Liberty si trasforma così in una macchina dei desideri.


all-that-now-flows-through-video-stills-eva-papamargariti1


Passando per Piazza Verdi (opera luminosa)


“Siamo con voi nella notte” è l’opera luminosa del collettivo femminista Claire Fontaine, realizzata nell’ambito del Piano della Notte promosso dal Comune di Bologna. La grande scritta in LED azzurro illumina Piazza Verdi dalla facciata del Teatro Comunale, attualmente in restauro. L’installazione nasce in occasione di Lotta, progetto di Claire Fontaine curato da Fabiola Naldi per la Galleria De Foscherari. Il suo inserimento nello spazio pubblico riflette la volontà di ripensare il concetto di luogo notturno in chiave dialogante, accogliente e sostenibile. L’opera, visibile soprattutto dopo il tramonto, diventa simbolo di una città che accoglie e sostiene le diverse identità che la abitano. Claire Fontaine sviluppa una ricerca artistica tra testo e immagine, concependo l’arte come atto di resistenza. L’opera collocata oggi in Piazza Verdi, esprime una luce di solidarietà contro l’isolamento, riaffermando la dimensione collettiva come antidoto alla frammentazione sociale contemporanea.


siamo-con-voi-nella-notte


Peggy Franck, In a Naked Room a Palazzo De’ Toschi


Nella Sala Convegni Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi va in scena la mostra In a Naked Room dell’artista olandese Peggy Franck (Zevenaar, 1978), a cura di Davide Ferri. Il progetto rientra nel programma di ART CITY Bologna 2025 in occasione di Arte Fiera e celebra i dieci anni dei progetti per l’arte contemporanea di Banca di Bologna.


Alla base del lavoro di Peggy Franck c’è il segno pittorico, fluido e volatile – un segno di pennellate libere, multidirezionali e instabili, che sembra collocarsi nell’alveo dell’espressionismo astratto, di artisti amati come De Kooning, Motherwell ed Helen Frankenthaler – realizzato in verticale come in orizzontale, con strumenti eterogenei, che rilanciano una trama di movimenti e gesti che percorrono la superfici e lo spazio, talvolta le pareti dello stesso, esplorandone anche le zone marginali.


In a Naked Room è una mostra in cui Franck si confronta con Palazzo De’ Toschi alludendo alla presenza di un corpo che ha abitato lo spazio pubblico. Al centro della mostra c’è il Salone della Banca, non più ambiente di rappresentanza, ma stanza nuda, spogliata di elementi che lo connotano come luogo dell’ufficialità quasi a stabilire, con essa, una dimestichezza che la trasforma in un ambiente domestico. La mostra nasce dall’avvicendamento di passaggi e momenti differenti, e fa incontrare temporalità diverse in un ‘qui e ora’ della composizione. Per diversi giorni, nel mese di gennaio, l’artista ha “abitato” lo spazio per dipingere una superficie orizzontale di grandi fogli di alluminio, una sorta di nuovo pavimento sovrapposto a quello della stanza. Una volta dipinta, la superficie, ricoperta da una stratificazione di pennellate e campiture, riflette la luce che entra nel salone attraverso le grandi finestre, ponendo il corpo dell’osservatore e la sua trama di movimenti al centro della composizione – nella misura in cui le superfici cambiano in base al movimento di una persona nella stanza. Le pennellate su superfici riflettenti – come del resto anche gli oggetti (per lo più “trovati” o di risulta, oppure materiali grezzi che si dispongono sul pavimento in cumuli o grovigli) – possono dunque espandersi a dismisura oppure comprimersi e appiattirsi nella fotografia, come a vivere una seconda esistenza che prescinde dalla loro presenza materica. In mostra saranno esposte anche alcune immagini fotografiche di dipinti già esistenti, oppure derivanti dall’intervento appena realizzato su fogli di alluminio, anch’esse elementi di una macro-composizione che può allargarsi fino a coinvolgere tutto lo spazio, anche le zone marginali, e le stanze adiacenti al salone.


unnamed (34)-7










 






















Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link