Dall’arte salvata all’Italia che lavora, le mostre del weekend

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FOTO (Cropped): Operaia di un’azienda di Vigevano al tavolo di lavoro mentre rifinisce delle calzature appena prodotte, 1970 | Foto Uliano Lucas | Archivio Uliano Lucas | Crediti fotografici: © Uliano Lucas



A Reggio Calabria l’arte “salvata” si racconta

Oltre 80 opere confiscate alla criminalità e restituite al pubblico sono pronte a sbarcare al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria. Si tratta di sculture, dipinti, grafiche di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo, al centro della mostra SalvArti Dalle confische alle collezioni pubbliche, in programma dall’8 febbraio al 27 aprile.

Dopo l’anteprima alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen di Roma e l’esposizione a Palazzo Reale a Milano, i capolavori arrivano in riva allo Stretto, scandendo un percorso ordinato secondo un criterio cronologico e tematico. Provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio.

Il secondo è frutto di una confisca a carico di un soggetto pienamente inserito nel circuito della criminalità organizzata.

La mostra consente di seguire gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, dal gruppo Novecento alla Transavanguardia, dall’arte murale di Keith Haring alla land art di Christo.

Da non perdere il piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro e i lavori di Michele Savini realizzati con materiali inusuali come la gomma da masticare.

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A Bologna arriva Arte Fiera

L’edizione 48 di Arte Fiera torna negli storici padiglioni della fiera di Bologna dal 7 al 9 febbraio. Guidata dal direttore artistico Simone Menegoi e dal direttore operativo Enea

Righi, assiste al ritorno di grandi gallerie e di un importante parterre di collezionisti. La più longeva fiera d’arte del belpaese che ha assistito, lo scorso anno, al ritorno di gallerie come Apalazzo, Laveronica, Lia Rumma, Lorenzelli, che confermano la loro presenza anche per il 2025, accoglierà 176 gallerie, tra nuovi importanti ritorni, come quelli di Gió Marconi, Magazzino,

Raffaella Cortese e Tucci Russo, e presenze internazionali inedite come Herald St.

Alla Main Section di Arte Fiera, suddivisa come sempre fra arte storicizzata

e contemporaneo, si affiancano quattro sezioni curate e su invito: Fotografia e immagini in movimento, Multipli, Pittura XXI e la novità del 2025, Prospettiva, dedicata a intercettare gli artisti emergenti. Fotografia e immagini in movimento è affidata per il terzo anno a Giangavino Pazzola, curatore di Camera – Centro italiano per la fotografia (Torino). Multipli vede impegnato per il secondo anno il critico e storico dell’arte Alberto Salvadori.

L’Italia al lavoro va in scena a Roma

Fino al 23 marzo l’ “Italia al lavoro” si fa spazio a Palazzo delle Esposizioni di Roma attraverso una mostra a ingresso gratuito promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Invitalia, con il patrocinio di Ministero del lavoro e Ministero Made in Italy, e con il contributo di Confindustria.

Sara Gumina ha curato un percorso di circa cento immagini fotografiche e una decina di video provenienti da importanti archivi storici, che accompagnano i visitatori in un viaggio nel mondo del lavoro (e quindi nella storia del Paese) in diversi territori italiani, da Nord a Sud, dalla penisola alle isole e nell’arco di otto decenni, dal Dopoguerra ad oggi.

Ripercorriamo la storia italiana attraverso il lavoro e le sue trasformazioni, dalle forme tradizionali di lavoro agricolo e artigianale degli anni Cinquanta, alle sfide del periodo post-industriale e digitale degli ultimi decenni, captando i profondi cambiamenti determinati dalle grandi rivoluzioni tecnologiche che hanno portato non solo alla nascita di nuovi modelli produttivi e industriali e di nuovi mestieri.

David di Jago protagonista a Napoli

Ha il seno e il corpo affusolato di una donna dalla postura fiera. È il David in gesso di Jago, ospite fino al 26 ottobre alle Gallerie d’Italia, museo di Intesa Sanpaolo. L’opera è stata allestita nel monumentale atrio del museo che ciclicamente ospita un’opera di particolare pregio proveniente sia dalle collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo, ma anche da importanti musei italiani ed esteri nell’ambito di un rapporto di scambio e collaborazione.

A svelarla, Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Don Antonio Loffredo, Presidente della Fondazione San Gennaro che si occupa dei servizi aggiuntivi dello Jago Museum, sede di provenienza dell’opera.



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