Termoli. Tra Comune e Diocesi autentica sussidiarietà

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Otto disabili potranno avere un futuro garantito, ospiti del villaggio Laudato Si’, lascito morale e concreto – come progetto – del vescovo Gianfranco De Luca, che lo ha ideato dopo aver ricevuto una donazione cospicua da chi poi ha illuminato la strada del sostegno di coloro che vedono nel ‘Dopo di noi’, ossia una incognita alla scomparsa di genitori e familiari che ora se ne occupano, persone fragili. Il presule, assieme al sindaco Nico Balice, a don Marcello Paradiso (istituto Maria e Gesù) e all’ingegner Ernesto Storto, ieri mattina, in sala consiliare, in una conferenza moderata dal collega Fabrizio Occhionero, nell’ambito della Settimana per la Vita, ha fatto il punto della situazione, a poco più di due settimane dal suo passo d’addio alla diocesi di Termoli-Larino, che ha guidato sin dal 2006. In sala consiliare numerosi amministratori e tanti delegati delle associazioni e pastorali diocesane. Obiettivo rendere il sognor realtà, quello del villaggio dell’Educazione e dell’inclusione voluto dalla Diocesi e dal Comune di Termoli. Conferenza che ha messo a fuoco lo scambio di beni tra Diocesi e l’Istituto Gesù e Maria, l’avvio dei lavori nel gennaio scorso e l’impegno del Comune sui 2,8 milioni di euro derivanti da fondi europei Fesr. Una struttura che accoglierà disabili senza famiglia e che offrirà una serie di servizi assistenziali in una zona della città dove sussistono altre realtà proprio per integrare coloro che usufruiranno del centro con il resto della collettività. Un desiderio che, come da lui riferito, ricordano le parole di Papa Francesco e si riconduce ad una richiesta che proprio un disabile diversi anni fa presentò proprio al rappresentante più emerito della Diocesi. Una struttura dove i disabili senza famiglia possano tranquillamente proseguire la loro vita. Un villaggio che sorgerà dalle parti di Via Elba e che sarà affidato alla Fondazione Gesù e Maria, una struttura basata sui principi dell’accoglienza, della condivisione e contro la cultura dello scarto che, come Papa Francesco dice, è uno dei fenomeni più drammatici del nostro tempo per il quale la società umana tende a mettere da parte tutto quello che non risponde ai criteri di efficienza, produttività, reattività, ma anche di bellezza, giovinezza forza e vivacità. Per questo, invece bisognerebbe passare alla cultura dell’armonia. Il Villaggio Laudato sì avrà un costo di realizzazione che si aggira su quattro milioni e mezzo di euro. «E’ un progetto per ridare dignità alle persone disabili e alle loro famiglie – ha detto il vescovo Gianfranco De Luca – il progetto è stato avviato con una prima donazione di Pietro Di Cesare di Guglionesi che non c’è più», ma che tempo fa espresso proprio con il vescovo De Luca la volontà di una donazione da impiegare per la realizzazione di una struttura a disposizione di coloro che ne avessero necessità e proprio in quel momento nacque l’idea dell’assistenza per il dopo di noi. Il terreno è stato messo a disposizione dalla Diocesi e dopo tutti gli iter procedurali e con la volontà della scorsa amministrazione comunale, si è proceduto alla posa della prima pietra. Per la gestione si è pensato alla Fondazione Gesù e Maria che da sempre è a disposizione degli ultimi. A ripercorrere la storia della Fondazione e della struttura che attualmente viene gestita all’interno del Borgo Vecchio, Don Marcello Paradiso che è tornato indietro fino al 1836 quando tutto passò attraverso il Vescovo vicario dell’epoca, Monsignor Bisceglie che raccolse un’eredità per realizzare un orfanotrofio. Dopo la realizzazione dell’attuale istituto, furono le suore di carità ad essere invitate ad occuparsi della gestione mentre all’inizio del ‘900, suor Giuditta venne premiata con una medaglia proprio per l’opera meritoria ed educativa portata avanti all’interno della struttura del borgo vecchio. In seguito, l’orfanotrofio diventa anche scuola e nascono nuove attività. Una scuola elementare nel secondo dopoguerra, un collegio femminile e una scuola magistrale con il conseguente liceo linguistico. Infine, il convento Gesù e Maria diventa anche spalla portante della Caritas Diocesana e nel 2010 oltre alla mensa inizia anche l’accoglienza dei senza tetto. Per il sindaco Balice si tratta di una iniziativa molto rilevante avviata dalla precedente amministrazione con a capo il sindaco Francesco Roberti. «Dopo aver risolto i problemi burocratici – ha detto il primo cittadino di Termoli – è stata avviata l’opera che avrà una funzione sociale che deve raggiungere la sua massima ampiezza attraverso la solidarietà nei confronti delle persone disabili. C’è stato tanto entusiasmo, tanta fede e carità in questa iniziativa. Il Comune impegnerà 2,8 milioni di euro attraverso i fondi Fesr». Come detto la gestione sarà della Fondazione Gesù e Maria mentre la proprietà rimarrà al Comune di Termoli. I dati tecnici del villaggio Laudato Sì sono stati, infine, forniti dall’ingegner Storto. L’intera area sulla quale si realizza l’intervento è di 19mila metri quadrati. Sono previsti otto alloggi e un’area sportiva proprio per non creare nessun “ghetto”. Una struttura che sarà gestita dagli stessi disabili ospiti del villaggio e sono previste anche aree comuni con una piscina per la riabilitazione, una palestra e zone dove svolgere attività sociali e terapeutiche con area mensa e cucina.



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