Manifestazione e flash mob in fiera: «Inopportuna una manifestazione sulle armi». Gli organizzatori: «Attuato tutte le misure possibili»

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La manifestazione fuori dalla fiera Eos

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Circa 200 esponenti di numerose associazioni e realtà veronesi hanno manifestato, oggi pomeriggio (8 febbraio), contro la presenza di Eos nei padiglioni fieristici.

L’European Outdoor Show, considerata da attivisti e attiviste «una vera e propria fiera delle armi», è iniziata oggi (8 febbraio) e proseguirà fino a lunedì. Si svolge a Verona per il quarto anno e, nonostante ambisca a promuovere lo sport e, come oggi, abbia premiato sei vincitori di medaglie olimpiche nel tiro a segno, è già stata oggetto di verifiche e prese di posizione non solo da parte del Movimento Nonviolento e dalla Rete per il disarmo, ma anche dalla stessa amministrazione comunale che, in concerto con la fiera stessa, ha favorito la realizzazione di un Codice Etico.

Nelle regole, avallate da un provvedimento della questura, si vieta l’ingresso ai minori sprovvisti di delega dei genitori e, come si legge nei totem messi all’ingresso dei padiglioni, e ribadito in qualche sporadico stand, preclude ai minorenni, fatta eccezioni per quelli iscritti alle federazioni nazionali, «il maneggio delle armi, anche di modesta capacità offensiva, di strumenti riproducenti armi, di strumenti marcatori e di simulacri».

Bambini e armi

Oggi, però, molti giovanissimi, persino bambini, sono stati visti impugnare fucili e altre armi, il che ha rinforzato la contestazione e aperto ulteriormente il dibattito politico.

«Manifestiamo per dire no a questa fiera delle armi che riteniamo inopportuna in un contesto internazionale con moltissime guerre in corso, tra cui le due orribili in Ucraina e in Palestina», dichiara Lorenzo Rocca del collettivo Paratod@s.




Flash mob in fiera



Flash mob in fiera

«Sempre, ma ancora di più in questo momento, una fiera delle armi è inconcepibile e inaccettabile. Abbiamo fatto un flash mob davanti all’azienda Beretta e abbiamo potuto vedere che la fiera è piena di ragazzini e minorenni e ci chiediamo che tipo di educazione stiamo dando alle giovani generazioni. Il Codice Etico, fatto con il Comune e alcune associazioni pacifiste, come già accaduto l’anno scorso non sta sortendo alcun effetto. Rinnoviamo quindi l’appello al Comune perché questa fiera non si svolga più. L’anno prossimo sarà l’ultimo anno di contratto con gli organizzatori e confidiamo che non venga rinnovato. L’amministrazione, essendo socia maggioritaria dell’ente fiera, può prendere una posizione determinante. Invitiamo anche le associazioni nonviolente ad aggregarsi per fare l’anno prossimo una manifestazione ancora più grande e massiccia per dire “basta armi, basta cultura di morte e basta guerra».

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«Siamo molto preoccupati per questa cultura che sta arrivando anche nella scuola», dice Miriamo Pericolosi dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. «Siamo contrari sia ai progetti di militarizzazione che a fiere, come quella di Eos, che favoriscono la produzione e l’esposizione di armi. Nei padiglioni è pieno di bambine e bambini, che dovrebbero essere tenuti alla larga da una cultura che va disapprovata, non incentivata. Anche la caccia è uno sport che non dovrebbe più esistere, non abbiamo più bisogno di cibarci di selvaggina, mentre ci sono stand di cacciatrici in cui ne viene promossa la cucina».

La replica di Eos

«Abbiamo attuato ogni misura possibile per adeguarci alle disposizioni dell’autorità di pubblica sicurezza che richiedono di precludere ai minorenni, a eccezione di quelli iscritti alle federazioni nazionali (Fitav, Fitds, Fidasc, Uits, Coni), “il maneggio delle armi, di strumenti riproducenti armi, di strumenti marcatori e di simulacri», dichiara  Patrizio Carotta, presidente di EOS – European Outdoor Show.

«Abbiamo cioè invitato i genitori a controllare i figli minori scrivendolo sul regolamento del visitatore, raccomandato la massima attenzione agli espositori, installato 30 cartelli di avviso in tutta la fiera, impiegato personale di servizio che eseguisse controlli negli stand e fatto annunci audio. Vista anche l’enorme affluenza di visitatori abbiamo messo in atto ogni possibile azione per evitare che i minori maneggiassero le armi».





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