Protesta commercianti è tregua “armata” | Ambulanti “ce ne andiamo”, ma dove?

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Protesta commercianti è tregua “armata” | Ambulanti “ce ne andiamo”, ma dove? Tra piazza d’armi, via cacciatori, piazza d’armi e stazione

E’ tregua armata, con ripercussioni anche di natura legale, tra i commercianti del centro storico e il Comune di Spoleto dopo le decisioni assunte dalla giunta Sisti in merito alla Ztl.

Dopo l’affissione di manifesti e locandine in tutta la città, molti titolari di esercizi pubblici hanno protestato silenziosamente nell’aula del consiglio comunale, convocato giovedì scorso, tenendo in alto i propri cartelli di protesta.

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Una situazione che ha portato il Presidente del Consiglio comunale, Marco Trippetti, a sospendere i lavori e convocare d’urgenza nel suo ufficio la conferenza dei capigruppo, la giunta e una delegazione dei commercianti. Una trentina di persone che a mala pena sono riuscite ad entrare nell’ufficio del presidente ma che hanno avuto modo di chiarire le posizioni. Anche se per una soluzione, di interesse per la collettività e di un concreto rilancio dell’economia, la strada sembra ancora lunga (non bastassero i tre decenni persi senza aver mai pensato ad un piano di marketing territoriale che rilanciasse concretamente la città).

Commercianti, il video e l’sms della discordia, poi la tregua

Certo, almeno all’inizio, gli animi non sono stati dei più sereni. A causa di un video, divenuto ormai virale su whatsapp, in cui l’assessore Giovanni Angelini Paroli si lamenta con il sindaco Andrea Sisti di uno dei 3 manifesti affissi alla curva dei picchi: uno degli spazi più richiesti dai pubblicitari per la posizione strategica ed è solo un caso che si trovi davanti alla abitazione dell’assessore. Che non l’ha presa affatto bene lasciandosi andare a un paio di commenti fuori luogo. A mettere benzina sul fuoco ci ha pensato il primo cittadino, inviando il video privato (che Tuttoggi ha potuto vedere) accompagnato da un messaggio ai commercianti che gli stessi hanno inteso al limite del minatorio.

Chiarite le due “gaffe”, la giunta ha promesso di volersi adoperare in ogni modo per risolvere la situazione della ztl, ribadendo che non sarà ampliata l’area anche se resta da sciogliere il nodo delle 2 telecamere già acquistate dalla polizia locale (gestita dall’ormai ex assessore Lisci e oggi in capo al neo assessore Cesaretti) e che dovrebbero a questo punto essere installate a piazza San Domenico e lungo viale Matteotti. Le associazioni di categoria vogliono comunque andare fino in fondo per capire il vero “perimetro” di ciò che si deve fare e per questo si sono già rivolte ad un legale per acquisire tutti gli atti in essere.

Confcommercio, ConSpoleto, Fipe e Federalberghi hanno anche lasciato a giunta e consiglieri un documento di 6 pagine in cui si propongono varie iniziative – (dal progetto Cities alla formazione, dai distretti urbani del commercio all’accesso al redto alle agevolazioni per la resilienza di chi vuole rimanere o investire nell’acropoli, etc).

Città senz’auto ma anche senza visione

Certo su tutto pesano gli oltre 120 miliardi di vecchie lire che dagli anni ’90 sono stati ottenuti per realizzare la mobilità alternativa (con ben 3 scale mobili per una città cui ne sarebbe bastata una) in cambio di eliminare le emissioni di Co2 e i rumori dal transito dei veicoli.

Soldi che hanno prodotto valore e ricchezza negli anni, ma a fronte dei quali nessuna delle amministrazioni che si sono succedute – ma su questo neanche le controparti, direttamente interessate, con proprie iniziative – ha messo in campo strategie di marketing in grado di rilanciare il turismo e l’economia del territorio. Non possono essere certo un centinaio di parcheggi a decidere la vita o la morte di un centro abitato, ma è pur vero che in questo momento, tra crisi nazionali e internazionali e non di meno il terremoto che ha sconquassato le città del cratere, anche una singola vendita, uno scontrino, può fare la differenza tra sopravvivere o chiudere la saracinesca. In un centro che, a detta dei commercianti, è passato in pochi anni da 10mila residenti a poco più di 2.500.

Solo nelle prossime settimane si capirà se veramente c’è la volontà, da tutte le parti, di affrontare concretamente una situazione ormai vicina al collasso.

Ambulanti, “ce ne andiamo”. Ma dove?

A tener banco in queste ore è anche la situazione che interessa gli ambulanti dei mercati del martedì (in piazza d’armi) e del venerdì (viale Cacciatori delle alpi) su cui da quasi due anni si attendono delle decisioni. Dal maggio 2023, come aveva riportato Tuttoggi, la giunta Sisti stava valutando lo spostamento del mercato di Via Cacciatori delle Alpi nella vicina piazza Garibaldi.

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Notizia solo parzialmente rettificata dall’assessore allo sviluppo economico cui non è seguito più nulla. Fino a queste ultime settimane in cui – sono gli stessi ambulanti a confermarlo – dalla via limitrofa a piazza della Vittoria tutti dovrebbero andarsene. Ma dove? Un mistero. Le ipotesi sul campo, in attesa di conferme ufficiali dal palazzo, sono di spostare tutto in piazza d’armi di martedì, riservando a chi vuole piazza Garibaldi e l’area davanti alla Madonna della stella per il venerdì. Spazio però che potrebbe non essere sufficiente e per questo starebbe tornando in auge l’ipotesi (valutata dal compianto sindaco Cardarelli) di utilizzare il parcheggi della stazione Spoleto-Norcia.

Di certo via Cacciatori delle Alpi presenta delle criticità al limite del rispetto del codice della strada, se si pensa che buona parte dei residenti avrebbe il diritto di poter accedere ai propri garage (così come gli automobilisti in “uscita” da via amadio) salvo fare i conti della disponibilità di una sola carreggiata a causa delle bancarelle poste all’inizio della strada. Per non parlare dei bus turistici che di venerdì mattina non possono accedere al parcheggio della Ponzianina.

Chi ha provato a chiedere l’Ordinanza sindacale vigente è rimasto con un pugno di mosche in mano: negli uffici municipali si va a memoria, forse è stata fatta alla fine degli anni ’80, ma di carte ufficiali non c’è traccia. Così una transenna che inibisce il traffico ai residenti (e potrebbe portar via inutile tempo ai mezzi di soccorso), compare e riappare alla bisogna.

Un’altra questione che indubbiamente “pesa” sui commercianti della parte bassa della città, da borgo al viale della stazione che da sempre vedono la giornata di venerdì come una buona occasione per i propri affari.

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