Il cantante, in gara a Sanremo con il brano “Battito”, ha nominato l’avvocato bolognese che ha seguito i processi più delicati della storia del Paese: ha difeso l’ex di Lotta Continua Pietrostefani ed è stato parte civile nei casi Ustica e Aldrovandi
Di processi che hanno scritto pagine di storia giudiziaria di questo Paese l’avvocato bolognese Alessandro Gamberini ne ha seguiti tanti. E non è un caso se oggi tra i clienti che si sono affidati al suo studio c’è anche Fedez. Il rapper, al secolo Federico Leonardo Lucia, ha scelto proprio Gamberini per difenderlo nell’inchiesta che lo ha coinvolto per l’aggressione al personal trainer romano Cristiano Iovino, picchiato nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso davanti al suo appartamento milanese, dopo una lite nella discoteca The Club. Ma l’inchiesta per rissa, lesioni e percosse per ora si basa su quanto riferito da alcuni testimoni e sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, visto che la parte offesa non avrebbe mai sporto denuncia. E il rapper nega di essere stato presente.
L’avvocato dei diritti civili
Di certo comunque la difesa di Fedez sta già limando la propria strategia difensiva e sono state presentate alcune controquerele su quanto riferito dai testimoni, anche perché il cantante, prima ancora di finire nella bufera per le rivelazioni sui suoi presunti e recidivi tradimenti all’ex moglie Chiara Ferragni, era stato toccato, ma non indagato, dalla maxi-inchiesta della Dda milanese sulla Curva sud del Milan, nella quale invece è stato arrestato il suo bodyguard. Fedez, che da oggi (martedì 11 febbraio) sarà in gara a Sanremo con la canzone Battito, adesso ha altro a cui pensare e ai suoi guai con la giustizia ci penserà appunto, oltre allo storico difensore Gabriele Minniti, l’avvocato Gamberini, che per la frase incriminata “Lasciatemi stare che lo ammazzo, io sono di Rozzano” che un buttafuori avrebbe riferito di aver sentito durante la rissa, ha già presentato delle controquerele.
Principe del foro di lungo corso, già docente di diritto penale all’Università di Bologna, è un penalista affermato nel campo della difesa, ma anche dei diritti civili. Da sempre difensore dell’ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia per l’omicidio Calabresi, ma che la Francia ha rifiutato di estradare. Più di recente è stato il legale di Carola Rakete, la comandante della nave Sea Watch 3, che nel 2019 fu arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, resistenza a pubblico ufficiale e violenza a nave da guerra per aver attraccato a Lampedusa con 42 persone messe in salvo nel Mediterraneo, nonostante il divieto del Viminale. Le accuse a Rakete sono state archiviate, dopo una lunga battaglia che ha visto Gamberini in prima linea, sono state archiviate, così come quelle contro l’equipaggio della Iuventa, altra ong del mare finita sotto accusa.
Al fianco dei parenti delle vittime di strage
Da sempre vicino agli ambienti di sinistra, tanto da aver rappresentato diverse amministrazioni «rosse» in Emilia-Romagna in processi che le vedevano parti civili, come per l’omicidio di Federico Aldrovandi, il nome di Gamberini a Bologna è legato soprattutto ai processi sulla strage di Ustica e sulla banda della Uno Bianca, in entrambi ha assunto l’incarico al fianco delle associazioni dei familiari delle vittime. Proprio per la riapertura dell’inchiesta sulla banda dei fratelli Savi, il ruolo di Gamberini, e del collega di studio Luca Moser, è stato fondamentale e nuovi sviluppi sono attesi a breve.
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