IA, il Papa: sia strumento di lotta alla povertà e di tutela di lingue e culture

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Nel messaggio indirizzato al presidente francese Macron in occasione del Summit sull’Intelligenza Artificiale in corso a Parigi, Francesco auspica la creazione di una piattaforma in cui queste nuove tecnologie possano essere strumento per la lotta alla povertà, protezione delle culture, ecosostenibilità: “Spero che i prossimi vertici considerino in modo più approfondito gli effetti sociali dell’intelligenza artificiale sulle relazioni umane, sull’informazione e sull’istruzione”

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Non dimenticare che solo il cuore umano può rivelare il senso della nostra esistenza. La citazione di Blaise Pascal che fa Papa Francesco nel messaggio indirizzato al presidente francese Emmanuel Macron in occasione del vertice Artificial Intelligence Action Summit che si chiude oggi, 11 febbraio, a Parigi è la chiave interpretativa del testo che torna su un tema di cruciale attualità. Il cuore non può mai ingannare, “mentre gli algoritmi possono essere usati per manipolare e fuorviare”, osserva il Papa nel testo, letto dal nunzio apostolico in Francia, monsignor Celestino Migliore.

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Studiare l’impatto dell’AI su relazioni, informazione, istruzione

In esso Francesco ricorda il recente documento “Antiqua et Nova. Nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana” e auspica che i prossimi vertici considerino in modo più approfondito gli effetti sociali dell’intelligenza artificiale sulle relazioni umane, sull’informazione e sull’istruzione. E ancora una volta esprime la visione integrale che sullo sviluppo ha maturato nel suo magistero e che anche il suo predecessore Giovanni Paolo II, nella enciclica Redemptor Hominis, ha affrontato:

La questione fondamentale, tuttavia, resta e resterà sempre antropologica, ossia: “se l’uomo, come uomo”, nel contesto del progresso tecnologico, diventerà “veramente migliore, cioè più maturo spiritualmente, più cosciente della dignità della sua umanità, più responsabile, più aperto agli altri, in particolare verso i più bisognosi e più deboli”.  La nostra sfida ultima è l’uomo e resterà sempre l’uomo; non dimentichiamolo mai

Creare una piattaforma condivisa anche da chi “non ha voce”

A Papa Francesco interessa che non venga trascurata la voce dei poveri, degli inascoltati, di chi abitualmente non viene coinvolto nei processi decisionali. Del resto, apprezza che in questa circostanza il vertice parigino abbia cercato di coinvolgere il maggior numero possibile di attori ed esperti “in una riflessione – scrive – destinata a produrre risultati concreti”. E quindi formula una speranza sulla base di quanto già aveva espresso nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2024:

Auspico che il vertice di Parigi si adoperi affinché sia creata una piattaforma d’interesse pubblico sull’intelligenza artificiale; e affinché ogni nazione possa trovare nell’intelligenza artificiale uno strumento di sviluppo e di lotta contro la povertà da un lato, e di tutela delle culture e delle lingue locali dall’altro. Solo così tutti i popoli della terra potranno contribuire alla creazione di dati, che saranno utilizzati dall’intelligenza artificiale, rappresentando la vera diversità e ricchezza che caratterizzano l’intera umanità. 

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L’innovazione a servizio del bene comune

Come aveva affermato già al G7 in Puglia, convinto che, in mancanza di un controllo adeguato, l’intelligenza artificiale, “pur essendo un nuovo strumento ‘affascinante’, potrebbe mostrare il suo lato più ‘tremendo’, diventando una minaccia per la dignità umana”, il Pontefice sottolinea che la politica “sana” è quella che colloca le innovazioni tecnologiche all’interno di un progetto più grande che cerca il bene comune, come più volte ha ribadito nella Laudato si’:

L’intelligenza artificiale, ne sono convinto, può diventare uno strumento potente per gli scienziati e gli esperti che cercano insieme soluzioni innovative e creative a favore dell’ecosostenibilità del nostro pianeta. Senza dimenticare che il consumo di energia associato al funzionamento delle infrastrutture dell’intelligenza artificiale è di per sé molto elevato.



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