dovrà essere ripulita entro fine maggio per non perdere la rata di Pnrr

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MESTRE – Servono 7 milioni di euro per bonificare i 18 ettari dell’area Miatello a Marghera. Veneto Acque, società della Regione, ha pubblicato il bando di gara dopo la conferenza dei servizi che si è tenuta mercoledì scorso e che ha stabilito che il vasto spazio non è una discarica ma un terreno inquinato. Il che, tecnicamente, potrà consentire di riutilizzare l’area che si affaccia sulla Romea di fronte alla Sme, tra il centro dell’Agenzia delle entrate e via Bottenigo. L’inquadramento urbanistico è area a verde pubblico e specificamente per eventi e spettacoli viaggianti, ma la destinazione è vecchia e quindi, con un accordo compensativo tra pubblico e privato, potrebbe essere oggetto di una variante e ospitare capannoni, parcheggi, strade.

IL BOSCO BROMBEO

L’idea originaria, in particolare degli ambientalisti e dei cittadini, era di creare un grande corridoio verde che, partendo dal Vallone Moranzani di Malcontenta (una volta esaurita la nuova discarica e trasformato in parco urbano), proseguisse fino a Marghera, inglobando anche il forte Tron, fino al confine con l’autostrada Venezia-Padova; un progetto che partiva dall’aspirazione di far rivivere il bosco Brombeo vasto 64 ettari con 23.000 piante, distrutto dopo oltre mille anni durante la Prima Guerra Mondiale per procurare legno da destinare alle difese sul Piave. Gli ambientalisti qualche decennio fa avevano anche inviato esposti all’autorità giudiziaria e segnalazioni sull’area ex Miatello e pure sull’area confinante a ovest, ma mentre i 18 ettari sono stati inseriti nell’elenco nazionale delle discariche abusive sulle quali l’Europa ha aperto una procedura d’infrazione e per le quali i comuni (compreso quello di Venezia) hanno pagato milioni di euro di sanzioni, sull’area a fianco non è mai stato fatto nulla: nell’area Miatello ci sono 6 ettari a nord e 6 a sud puliti; nella parte centrale ci sono ceneri di carbone della centrale Enel, in un piccolo spot terre di fonderia delle Acciaierie Venete, inoltre ghiaione di ferrovia portato tra fine anni Sessanta e primi Settanta, e depositi a spot di vecchi pneumatici e filtri che venivano utilizzati quando c’era l’attività logistica fallita nel 1987.

L’area privata a fianco, al di là di un fosso, tra fine anni Settanta e i primi Ottanta ospitò prima una discarica per Rsu (rifiuti solidi urbani) e poi, interna alla stessa, una per rifiuti tossico nocivi; il Comune si era a suo tempo impegnato alla bonifica utilizzando i soldi incamerati come compensazione per aver ospitato la famosa “nave dei veleni” che aveva scaricato a Marghera il suo carico di rifiuti tossici originariamente destinati in Africa. Ora i consiglieri Flavio Dal Corso e Dario Giglio hanno presentato una nuova interrogazione alla Municipalità di Marghera perché «il sito ex Miatello, ancorché sotto sequestro, potrà un giorno diventare riutilizzabile». I membri della famiglia Miatello, proprietari dell’area, potrebbero volerla impiegare per nuove iniziative o venderla a chi volesse investirci (tra l’altro, essendo proprietari non responsabili dell’inquinamento, potrebbero essere chiamati a rimborsare Veneto Acque per un valore non superiore a quello dell’area interessata dalla bonifica, cioè 4,8 ettari sui 18). Negli ultimi anni, mentre a est della Romea si è ulteriormente sviluppata l’enorme area commerciale con la nascita della Nave de Vero, a ovest sono nate varie attività imprenditoriali, in particolare logistiche grazie alla vicinanza con l’autostrada e il porto. Prima di pensare alla destinazione futura, ad ogni modo, c’è la questione della bonifica che dovrà avvenire con procedura d’urgenza (sarà una Misp, Messa in sicurezza permanente, e prevede la creazione di un “panettone”, cioè una montagnola alta un metro e mezzo su 4,8 ettari dei 18 totali); Veneto Acque ha infatti previsto tempi molto stretti nel bando di gara. Chi se lo aggiudicherà dovrà portare a termine in tre mesi un lavoro che normalmente richiede cinque o sei mesi considerando i possibili imprevisti come il meteo avverso o la carenza di materiali, e rischiando di perdere il guadagno con le penali per i ritardi.

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D’altro canto il Commissario straordinario alle bonifiche delle discariche abusive ha la necessità di concludere entro fine maggio l’operazione (per l’area Miatello e per le altre 80 discariche rimaste da sistemare nel Paese) altrimenti l’Europa non pagherà all’Italia la prossima rata del Pnrr.
 





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