Pesca e turismo le imprese ittiche siciliane forniranno servizi di ospitalità

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Il settore della pesca siciliana compie un passo storico verso la diversificazione e l’integrazione con il turismo.

Pesca e turismo. Grazie all’approvazione dell’emendamento dell’On. Giuseppe Bica, all’interno del nuovo DDL Turismo dell’Assemblea Regionale Siciliana, le aziende ittiche potranno ora offrire servizi di ospitalità alla stregua degli agriturismi, segnando un’importante svolta economica per le comunità costiere.
Una norma che colma un vuoto normativo e mette la Sicilia in prima linea come modello per l’intero Paese. Le attività di ittiturismo e pescaturismo non saranno più limitate alle sole escursioni in mare e alle esperienze gastronomiche a bordo dei pescherecci, ma potranno accogliere ospiti per il pernottamento, sia in barca che a terra, fornendo un’esperienza completa e immersiva legata alla cultura marinara dell’isola.
L’inserimento di queste attività nel registro regionale del turismo azzurro, con l’assegnazione di un codice identificativo specifico che dal 1° gennaio 2025 è un obbligo nazionale, rappresenta una garanzia di trasparenza e legalità, oltre che una leva strategica per attrarre nuovi flussi turistici. Un’opportunità che valorizza il patrimonio marittimo siciliano, creando nuove occasioni di impiego e sviluppo, con particolare attenzione al lavoro delle donne e dei giovani, spesso esclusi dalle filiere tradizionali della pesca.
«A conclusione di un iter lungo e complesso voglio esprimere il mio più vivo compiacimento per il testo normativo appena approvato dal parlamento regionale, su impulso del mio assessorato e dell’intero governo della Regione, grazie alla piena condivisione di tutte le forze politiche, della competente commissione legislativa che ha costantemente contribuito alla stesura del testo e all’ulteriore contributo offerto dalle associazioni di categoria». Lo ha detto l’assessore al Turismo Elvira Amata, commentando l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana della norma che regolamenta in modo organico la disciplina delle strutture turistico-ricettive in Sicilia.
«Si tratta di una norma che finalmente risponde alle attuali esigenze del settore sotto diversi profili – ha aggiunto l’assessore Amata – frutto di un attento e scrupoloso approfondimento che certamente contribuirà a riordinare in modo funzionale l’intero settore ricettivo, con l’ulteriore vantaggio di assicurare un monitoraggio più scrupoloso dell’andamento dei flussi turistici nella loro piena ed effettiva consistenza».
Diverse le nuove disposizioni introdotte che prevedono importanti novità sulla classificazione delle strutture e sulle verifiche che potranno attivarsi da parte del dipartimento regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo. Viene, inoltre, espressamente ribadito l’obbligo di dotarsi del Codice identificativo nazionale (Cin), nonché della comunicazione a fini statistici e i casi in cui è obbligatoria la copertura assicurativa. Ulteriori disposizioni riguardano la previsione di maggiori tipologie di strutture e nuove regole in tema di vigilanza e potere sanzionatorio. La norma consentirà di accrescere la competitività del settore turistico siciliano, mediante un’offerta differenziata per garantire un livello qualitativo ottimale dei servizi offerti ai visitatori.

On. Giuseppe Bica, vicepresidente del gruppo Fratelli d’Italia all’Ars

Gli emendamenti approvati, su proposta dell’on. Giuseppe Bica, intervengono sulla legge regionale sulla pesca (L.R. del 20 giugno 2019, n. 9), introducendo importanti innovazioni. La normativa consente ora di offrire servizi di ospitalità sia a terra che in barca, prevedendo l’attribuzione di un codice identificativo regionale che, dal 1° gennaio 2025, ha anche valenza nazionale, in linea con quanto stabilito per tutte le attività turistico-ricettive.

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“Un risultato importante”, dichiara il deputato regionale Giuseppe Bica, “che finalmente riconosce e valorizza il ruolo degli imprenditori ittici nel settore turistico-ricettivo. Con questo emendamento, abbiamo colmato un vuoto normativo che penalizzava un comparto fondamentale per l’economia siciliana.”

Le attività di ittiturismo e pescaturismo che forniscono servizi di alloggio, previa verifica dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, verranno inserite nel registro regionale del turismo azzurro. Successivamente, il dipartimento regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo provvederà all’assegnazione di un codice identificativo specifico, a garanzia di trasparenza e legalità nel settore.

“Con questa norma”, aggiunge l’On. Bica, “diamo nuovo slancio al settore della pesca in un’ottica di diversificazione, creando concrete opportunità di sviluppo per le nostre comunità costiere. Particolare attenzione è stata rivolta al lavoro delle donne e dei giovani, che potranno trovare in queste nuove prospettive un’occasione di crescita professionale e imprenditoriale.”

Natale Amoroso, presidente cooperativa La Tramontana
Natale Amoroso, presidente cooperativa La Tramontana

Pesca e turismo. Il riconoscimento ufficiale dell’ittiturismo come segmento strategico del turismo esperienziale e sostenibile conferma la crescente attenzione verso modelli economici integrati. Un risultato reso possibile grazie al dialogo tra imprenditori ittici, cooperative di pescatori e istituzioni, che hanno lavorato insieme per trasformare una visione in realtà.
«Oggi si va ad ampliare e completare dal punto di vista legislativo l’offerta turistica degli imprenditori ittici che potranno diversificare la propria attività d’impresa con il servizio di alloggio», dichiara Natale Amoroso, presidente della cooperativa La Tramontana, aderente all’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia. «Siamo felici di aver dato il nostro contributo alla causa ma un sentito ringraziamento va all’On. Giuseppe Bica che ha ascoltato e fatto proprie le nostre istanze e che con il suo emendamento consentirà di mettere a regime un sistema che andrà a beneficio di tutto il comparto regionale. L’imprenditoria in Sicilia ha bisogno di stare a braccetto con la politica, la politica che ascolta, che non cura solo il proprio orticello e che ha una visione generale nel suo operato».
Un cambio di paradigma che potrebbe fare da apripista a livello nazionale, spingendo altre regioni costiere italiane a seguire l’esempio siciliano e a incentivare lo sviluppo del turismo azzurro come risorsa strategica per l’economia del mare.


(In copertina, Elvira Amata, assessore al Turismo della Regione Siciliana)



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