Le saline del Trapanese si candidano a entrare nel Mab, il programma dell’Unesco sull’uomo e la biosfera. Sarebbe la prima “Riserva della Biosfera” Mab in Italia situata lungo la costa, e la prima in Sicilia. Un progetto ambizioso, che coinvolge un’ampia rete di istituzioni, associazioni e imprese, rappresenta anche la prima applicazione delle nuove linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, varate alla fine del 2024.
Un comitato promotore unico nel suo genere
A guidare la candidatura è un comitato promotore che unisce per la prima volta una Regione, la Sicilia, e una Camera di Commercio, quella di Trapani, in collaborazione con Unioncamere Sicilia. A questi si aggiungono i quattro Comuni coinvolti (Trapani, Misiliscemi, Paceco e Marsala), il Libero Consorzio di Trapani e il Wwf, gestori delle due riserve regionali incluse nel progetto. Il comitato ha già presentato la proposta al comitato nazionale Mab del Mase e si appresta a inviarla al Segretariato Unesco di Parigi.
L’area candidata comprende le saline di Trapani, Paceco (con Misiliscemi) e Marsala, un ecosistema costiero unico che potrebbe diventare la prima Riserva della Biosfera italiana situata lungo la costa. Un traguardo storico per la Sicilia, che punta a valorizzare un patrimonio naturale straordinario, promuovendo al contempo uno sviluppo sostenibile delle attività produttive, del turismo, della formazione e della ricerca.
Un progetto condiviso per il futuro del territorio
“Oggi il nostro territorio ha ritrovato un’unità perseguita per decenni”, ha dichiarato Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia e commissario straordinario della Camera di Commercio di Trapani. “Tutti hanno condiviso un progetto voluto e desiderato da tutti, che pone le basi per uno sviluppo sostenibile attorno a un patrimonio naturale unico, da tutelare ma anche da far conoscere al mondo”.
La Camera di Commercio di Trapani sostiene il progetto con un finanziamento triennale, ma il Comitato è aperto a chiunque voglia contribuire con idee e iniziative. Da oggi parte un percorso partecipativo che prevede, fino a luglio, circa 40 incontri con studenti, giovani, università, enti di ricerca, associazioni, imprese e altri stakeholder. L’obiettivo è presentare all’Unesco una candidatura sostenuta dall’intero territorio.
Uno studio di fattibilità per un sistema territoriale unico
La proposta è già corredata da uno studio di fattibilità, frutto di un anno di intenso lavoro sul campo e di confronti con esperienze analoghe nel mondo. Redatto da Giorgio Andrian, esperto di candidature Unesco, e Luca Dalla Libera, direttore di Agenda 21 ed esperto di turismo sostenibile, lo studio mira a creare un sistema territoriale distintivo, da mettere in rete con altri siti Unesco italiani attraverso il network di Mirabilia, società di Unioncamere. “Un sito Unesco non impone ulteriori vincoli ambientali rispetto a quelli esistenti – ha spiegato Andrian – anzi, aiuta a trovare modelli e soluzioni che favoriscono la convivenza delle diverse esigenze e la crescita dell’intero sistema. Ovunque sia stato ottenuto questo riconoscimento, i sindaci ringraziano ancora oggi”.
La “pax” tra ambientalisti e imprese
Durante la presentazione del progetto, che si è svolta ieri alla Camera di Commercio di Trapani, si è assistito a una significativa collaborazione tra ambientalisti e imprese. Silvana Piacentino, direttrice per il Wwf della Riserva delle Saline di Trapani e Paceco, ha sottolineato come “senza la presenza dell’uomo non si possa fare biodiversità”, riconoscendo il ruolo fondamentale dei salinari nel mantenere l’integrità di questo delicato habitat. Giacomo D’Alì, presidente di Sosalt, ha evidenziato la necessità di creare un equilibrio tra la produzione di sale, un’attività unica al mondo, la gestione del turismo e i vincoli ambientali. Filippo Amodeo, vicepresidente di Sicindustria Trapani, ha ribadito l’impegno per promuovere lo sviluppo economico del territorio in chiave sostenibile, valorizzando anche le attività legate al marmo e al riuso degli scarti agricoli e ittici.
L’impegno della Regione e le prospettive future
Francesco Picciotto, dirigente del servizio Aree protette dell’assessorato regionale all’Ambiente, ha ricordato l’impegno della Regione nella tutela ambientale, citando l’elettrificazione dell’Isola di Mothia, che ha permesso di spegnere un inquinante generatore a gasolio. Picciotto si è detto favorevole a inserire i progetti infrastrutturali per migliorare l’accessibilità e la fruizione delle riserve nella programmazione 2021-2027 dei fondi Ue.
Verso il 2026
Il percorso per la candidatura Unesco delle Saline di Sicilia è appena iniziato, ma già si profila come un modello di collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità locali. Un progetto che non solo tutela un patrimonio naturale unico, ma lo trasforma in un volano per lo sviluppo sostenibile, dimostrando che ambiente ed economia possono crescere insieme.
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